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- Roma, 12 giu. - Per la legge anticorruzione c'è l'impegno anche del Movimento 5 Stelle. Dopo circa un'ora di colloquio con il ministro della Giustizia Andrea Orlando i parlamentari pentastellati hanno assicurato il proprio impegno a votare entro il 30 giugno una legge anticorruzione. "Abbiamo offerto al governo Renzi - ha spiegato il senatore Michele Giarrusso - di approvare entro il 30 giugno, nei due rami del parlamento, una norma anticorruzione efficace. L'esame della legge e' previsto al Senato per il 24 giugno ma puo' essere anticipato anche di una settimana e successivamente la si approverebbe in tempi rapidi alla Camera". Lo ribadisce anche il capogruppo alla Camera, Giuseppe Brescia: "Oggi abbiamo detto al ministro che siamo pronti a dare immediatamente una risposta chiara, netta e veloce in tema di corruzione votando il provvedimento in Senato. Chiediamo al governo di non fare un proprio disegno di legge che potrebbe rallentare la procedura visto che invece possiamo approvare una legge entro giugno in maniera rapida".

La bozza di decreto legge sulla riforma della Pubblica amministrazione è ormai quasi pronta. Il testo definitivo sarà noto solo domani quando il Consiglio dei Ministri varerà due provvedimenti, un decreto legge per l'appunto, e un disegno di legge delega. {div class:article-banner-left}{/div} Pensioni Oggi è in grado di anticipare il testo della bozza della Riforma della Pa. Sono confermate gran parte delle anticipazioni diffuse nei giorni scorsi. In particolare viene sancita l’impossibilità di restare in servizio dopo il compimento dell'età pensionabile. La misura, che colpirà soprattutto le alte magistrature contabili e le università, è attuata tramite l'abrogazione del trattenimento in servizio, istituto che attualmente consente ai dipendenti pubblici di restare sul posto di lavoro per altri due anni dopo il perfezionamento dei limiti ordinamentali per la permanenza in servizio. La bozza indica tuttavia che i provvedimenti di trattenimento in servizio concessi sono fatti salvi sino al prossimo 31 Ottobre.

Ma ci sarebbero anche altre novità in materia previdenziale. Anche se il governo ha fatto marcia indietro sull'ipotesi di introdurre l'esonero dal servizio a coloro a cui mancano 4-5 anni al perfezionamento dell'età pensionabile nella bozza si prevede però, in modo molto piu' blando, che in caso di esuberi legati a riorganizzazioni delle amministrazioni e in assenza di modalità condivise con i sindacati, la Pa possa procedere alla risoluzione unilaterale, senza possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro «di coloro che entro il biennio successivo maturano il diritto all'accesso alla pensione, con conseguente corresponsione anticipata del trattamento». Si tratterebbe, se confermato nel testo definitivo, di una specie di prepensionamento simile alla normativa attualmente in vigore prevista dalla legge 95/2012. Da segnalare anche la scomparsa dalla bozza di una proroga del regime sperimentale donna anche se sul punto si spera ci sia un ripensamento da parte dell'esecutivo.  Sempre per gli addetti in esubero sono anche previsti possibili demansionamenti «per ampliare le occasioni di ricollocazione».

Salterebbe poi il doppio criterio del computo delle persone e della spesa nei vincoli al turn over previsto da qui al 2018, anno in cui si tornerebbe al ricambio fisiologico. La bozza definisce che le assunzioni e le uscite nel perimetro della P.a. non avverranno più in base al numero delle persone, bensì alla spesa totale per i loro stipendi. Così, nel 2014 nelle amministrazioni si potrà procedere ad assumere personale nel limite di spesa pari al 20% di quella relativa al personale uscito lo scorso anno. Questa percentuale sale con gradualità negli anni successivi. Fino ad arrivare al 2018, quando le amministrazioni potranno assumere per un limite di spesa pari al 100% di quella relativa al personale cessato di ruolo.

Sulla mobilità la bozza conferma che si potranno ricoprire i posti vacanti mediante passaggio diretto di dipendenti con la stessa qualifica, in servizio presso altre amministrazioni. In particolare è prevista la cancellazione del nulla osta dell'amministrazione di appartenenza per la mobilità volontaria; su quella obbligatoria si prevedono trasferimenti senza assenso in un posto di lavoro diverso nell'arco di 100 chilometri «per esigenze tecnico-organizzative», mentre per i trasferimenti entro 50 chilometri le diverse sedi sarebbero considerate come «stessa unità produttiva». I sindacalisti dovranno anche incassare il taglio del 50% distacchi, aspettative e permessi a partire dal prossimo agosto.

- Roma, 12 giu. - Il ministro della riforma PaMarianna Madia non ha mai "immaginato e preso in considerazione" l'ipotesi di una mobilita' obbligatoria per i dipendenti pubblici nel raggio dei 100 km . Lo hanno riferito fonti sindacali presenti all'incontro da poco concluso a Palazzo Didoni. "Non ho mai immaginato di stravolgere la vita delle famiglie" avrebbe detto Madia sostenendo invece la necessita' della mobilita' delle funzioni per evitare gli esuberi. Il ministro ha sottolineato "l'organicita' del progetto di riforma " e ha invitato i sindacati a non "soffermarsi sul veicolo" cioe' ddl delega o provvedimenti normativi, ma sul progetto organico di trasformazione della Pa. Quindi ha assicurato che non sono previsti tagli lineari ne' esuberi, chiedendo di notare "la grande importante inversione di tendenza" di questo governo orientato ad un "profondo cambiamento". Infine in merito alla dirigenza Madia ha spiegato che l'intendimento e' di creare un "mercato con meccanismi di competizione." .

- Roma, 12 giu. - Tredici senatori si autosospendono dal gruppo Pd dopo la sostituzione di Chiti e Mineo in commissione Affari Costituzionali. Lo annuncia in Aula Paolo Corsini. Fra i firmatari anche Felice Casson, con Vanino Chiti e lo stesso Mineo. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta "un'epurazione delle idee considerate non ortodosse" sulla legge piu' importante, quella costituzionale, ha detto Corsini leggendo un documento messo a punto. "Si tratta di una palese violazione dell'articolo 67 della Carta", ha aggiunto. "La rimozione dei senatori Chiti e Mineo dalla Comissione Affari Costituzionali decisa ieri dalla presidenza del gruppo rappresenta di fatto una epurazione delle idee considerate non ortodosse dal processo di formazione della piu' importante delle leggi, la riforma costituzionale", ha detto testualamnte il senatore Corsini. "Nella sostanza si tratta di una violazione dell' art.67 della Carta. Un parlamento meno libero non aumenta la liberta' dei cittadini. Chiediamo dunque alla presidenza del gruppo il necessario e urgente chiarimento prima dell'assemblea di martedi' 17 giugno. Nel frattempo i sottoscritti senatori si autosospendano dal gruppo parlamentare". I senatori in questione sono: Casson, Chieti, Corsini, D'Adda, Dirindin, Gatti, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti e Tocci. "Credo che 13 senatori non possono permettersi di mettere in discussione il volere di 12 milioni di elettori e non possono bloccare le riforme che hanno chiesto gli italiani". Lo afferma Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e responsabile organizzazione del Pd, in merito ai senatori che si sono autosospesi. "Ci aspettavamo 20 persone ? aggiunge Lotti -, sono solo 13". "Mineo ? prosegue - ha tradito l'accordo con il gruppo. Siamo un Partito Democratico, non un movimento anarchico".

 

Sul cammino delle riforme e' tornato Renzi: "Noi non lasciamo a nessuno il diritto di veto: conta molto di piu' il voto degli italiani che il veto di qualche politico che vuole bloccare le riforme. E siccome contano di piu' i voti che i veti, vi garantisco che noi andiamo vanti a testa alta": con questo monito, tutto rivolto alle questioni italiane, il premier Matteo Renzi e' tornato sulla questione del cammino delle riforme, congedandosi dalla comunita' d'affari italiana a Pechino.
  Renzi e' gia' ripartito alla volta di Astana, in Kazakistan, ultima tappa del suo tour asiatico. Ma prima di lasciare la Cina, agli imprenditori italiani ha consigliato di puntare "in alto". "Noi, da parte nostra, vi garantiamo che non molliamo di mezzo centimetro, di una virgola". Il presidente del Consiglio ha sottolineato che "Tocca all'Italia smettere di dividersi e giocare finalmente in squadra, ma non a parole, giocare sul serio. Questo e' il senso della visita: se e' andata bene o no lo vedremo nei prossimi mesi, vedendo crescere o meno le percentuali di ricchezza e anche naturalmente di posti di lavoro".

ll numero dei soggetti interessati al bonus degli 80 euro introdotto con il recente decreto irpef possono determinare variazioni sui costi dell’ operazione in quanto i calcoli sono stati effettuati sui dati relativi all’ anno 2011. {div class:article-banner-left}{/div}

E' quanto hanno riferito i tecnici della Camera dei Deputati in un documento diffuso ieri dalle agenzie di stampa. I tecnici hanno avvertito il governo che i soggetti interessati potrebbero essere aumentati o diminuiti in modo significativo rispetto alle stime sulle quali si basa la norma approvata e ciò potrebbe determinare maggiori spese a carico delle Finanze Pubbliche.

Criticità sono state espresse anche relativamente alle norme sulla rivalutazione delle quote Bankitalia, le procedure sul pagamento della Tasi, i conteggi sulla riduzione dell’ Irap e le misure sui risparmi delle società partecipate dallo Stato. Misure che, secondo l'ufficio del bilancio della Camera, comporteranno oneri e spese non previste a cui il governo dovrà porre rimedio tramite ulteriori coperture finanziarie.  

Anche se le puntualizzazioni sono “corrette” non esistono i tempi tecnici per variazioni in quanto la scadenza è il 23 Giugno, ha detto il Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia: "quindi le correzioni saranno rimandate a prossimi provvedimenti".

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