Bernardo Diaz

Bernardo Diaz

Bernardo Diaz, dottore commercialista collabora con PensioniOggi.it dal novembre del 2015.  

Due settimane di tempo per versare l'acconto Tasi. E' infatti fissata per il 16 Giugno la prima scadenza dell'acconto Tasi per i comuni che hanno pubblicato le delibere sul sito del ministero dell'Economia entro il 31 Maggio.

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A conti fatti dunque la proroga dell'acconto Tasi che il Governo sta preparando dovrebbe riguardare 5.760 Comuni, cioè il 71,5% dei municipi italiani, quelli che ancora, per vari motivi, non hanno approvato in tempo le delibere.

Mentre l'acconto Imu dovrà essere versato da tutti i contribuenti titolari di immobili, con l'esclusione di quelli adibiti ad abitazione principale, saranno tenuti a pagare la Tasi solo coloro che possiedono immobili e aree edificabili nei comuni che hanno adottato le delibere entro il 23 maggio. Per tutti gli altri la prima rata dovrebbe slittare al 16 ottobre. Ieri il governo ha presentato alle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato l'emendamento per lo slittamento del pagamento Tasi. Si tratta dello slittamento ad ottobre per i comuni che non hanno ancora deliberato l'aliquota. Lo stesso provvedimento dovrebbe essere anche varato dal Cdm in settimana per renderlo immediatamente esecutivo. Ancora resta il dubbio se verrà prorogato al 16 ottobre anche l'acconto per le abitazioni principali. La norma di legge attualmente in vigore prevede che la mancata deliberazione delle aliquote, entro il 23 maggio, comporti automaticamente la proroga del pagamento, in un'unica soluzione, al 16 dicembre. Per chiarire questi dubbi si attende un chiarimento dall'esecutivo entro questa settimana.

Il problema - Nei giorni scorsi, per evitare il rischio di errori nel pagamento degli acconti il governo ha anticipato la volontà di prorogare al 16 settembre la data di pagamento dell'acconto fissata dal decreto legge Salva Roma Ter (16/2014) al 16 giugno, data poi spostata "a voce" con una dichiarazione del Premier al 16 Ottobre sotto la richiesta del presidente dell'Anci, Piero Fassino. Il differimento riguarda solo i titolari di immobili ubicati nei comuni che entro il 23 maggio non hanno deliberato.

Negli altri comuni, c.d. puntuali, perchè hanno approvato per tempo le delibere, la scadenza per il pagamento della prima rata Tasi resta il 16 giugno. Per tale ragione i contribuenti dovranno verificare le decisioni assunte dai municipi per conoscere se è stata pubblicata una delibera in materia: se non è presente, il pagamento dell'acconto slitta ad una data che dovrà essere precisata nei prossimi giorni, se è stata pubblicata il contribuente dovrà comprendere con quali aliquote dovrà essere calcolato il tributo e presentarsi alla cassa entro il 16 Giugno.

Il capitolo Tasi ufficialmente ancora non è stato deciso ma tutte le indicazioni arrivate dal governo tracciano un percorso chiaro: il Consiglio dei ministri approverà questa settimana un decreto legge, per far slittare subito il termine di pagamento della prima rata (fissato al 16 giugno) per i comuni che non hanno deliberato (i cd. comuni ritardatari).

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La norma sarà poi inserita nel decreto Irpef, attraverso un emendamento. Sulla necessità della proroga il viceministro all'Economia Enrico Morando non ha dubbi: «Il rinvio è necessario farlo per ovviare al disagio che la tassa sta creando ai cittadini. Il governo interverrà in questi giorni con un provvedimento ad hoc». Morando ha ricordato che in Parlamento «sono già stati presentati molti emendamenti al decreto Irpef che prevedono il rinvio della Tasi. Quindi è chiara la volontà del Parlamento di intervenire. Lo faremo dunque insieme».

Dl Irpef: continueremo a chiedere l'allargamento del bonus Irpef 
«Ho parlato con il capogruppo Maurizio Sacconi: sulla richiesta di allargare il bonus Irpef alle famiglie andremo avanti. Siamo pronti anche a votare con altri gruppi. Ma non credo ce ne sarà bisogno», ha detto l'altro relatore al decreto Irpef, Antonio D'Alì, sull'ipotesi che il governo alla fine non accetti la richiesta di Ncd in vista della conclusione dell'esame del decreto Irpef nelle commissioni del Senato.

Sblocca Italia, il premier presenta il provvedimento per semplificare il paese

Sempre nella giornata di ieri Renzi ha scritto una lettera ai sindaci e ai cittadini per chiedere un aiuto nella semplificazione del paese.  ’’Caro Sindaco, l’Italia riparte. I segnali di fiducia che arrivano dalla determinazione dei cittadini, da vari settori dell’economia e dai mercati internazionali, tuttavia, non bastano. Possiamo e dobbiamo fare di più. Aiutateci”.  ’’Nessuna riforma sarà credibile se non diamo per primi noi il segnale che la musica è cambiata davvero’’, scrive il premier. “Per questo giudico prioritario che il governo adotti tutte le misure necessarie a sbloccare i procedimenti e i cantieri che sono fermi da anni, per ritardi o inconcludenze di settori diversi della Pubblica amministrazione’’.

"Quante volte siamo stati costretti a rinunciare a un investimento magari di capitali stranieri, certo innamorati dell'Italia, ma preoccupati del complicato sistema amministrativo del nostro paese". Nel giorno della Festa della Repubblica, il premier ha scritto ai sindaci, "per chiedere uno sforzo comune. Individuate una caserma bloccata, un immobile abbandonato, un cantiere fermo, un procedimento amministrativo da accelerare". E invita i primi cittadini ad inviare le segnalazioni entro il 15 giugno: "Sarà nostra cura verificarne lo stato d'attuazione con gli uffici dedicati e - se del caso - procedere all'interno di un pacchetto di misure denominato 'Sblocca Italia'.

"La necessità e l'urgenza di provvedere subito alla ripartenza dei cantieri e alla definizione delle procedure è sotto gli occhi di tutti", ha detto  Renzi. "Come abbiamo fatto per la scuola - continua ancora il segretario del Pd - anche per questi interventi cercheremo di essere il più tempestivi possibili. Dimostrando una volta di più che il rapporto tra amministrazione centrale e autorità territoriali può davvero entrare in una fase nuova. Conto sull'aiuto dei sindaci, insomma. E invio un abbraccio doppio ai sindaci appena eletti. Vi attende un lavoro impegnativo ma carico di gioia e responsabilità: essere l'anima della propria comunità non è facile, ma è una strepitosa occasione. In bocca al lupo a tutti noi", ha concluso il primo ministro.

Prendono forma i primi provvedimenti in materia di attuazione della delega fiscale. Oggi si terrà infatti un vertice tra Renzi e il Ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, per mettere a punto i primi Decreti di attuazione della Riforma del Fisco.

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E' stato lo stesso Matteo Renzi ad averlo annunciato nei giorni scorsi spiegando che si partirà con il Catasto e con le Semplificazioni; ci sarà anche l'invio della Dichiarazione dei Redditi precompilata che dovrebbe arrivare a casa dei pensionati e dei lavoratori dipendenti già a partire dal prossimo anno, secondo i piani del Premier.

Nei prossimi giorni dovrebbe intanto essere approvato il primo schema di Decreto Legislativo, dedicato alla Riforma del Catasto. Il provvedimento darà disco verde alle nuove Commissioni Censuarie che dovranno fare la revisione delle rendite secondo le direttive della legge delega; il criterio che guiderà l'attribuzione del valore catastale delle case, non sarà più il numero dei vani ma i metri quadrati e si terrà conto delle zone dove si trovano le case, per tentare di allineare il valore catastale al valore di mercato dell'Immobile. 

L'operazione richiederà tuttavia qualche anno prima di vedere la luce ma, i tecnici del Senato e il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi, tengono tuttavia a precisare che dalla Riforma non deriverà "un aumento del gettito fiscale per lo Stato, ma solo una sua distribuzione più equa".  In altre parole la Riforma vuole dare una maggiore equità nel prelievo fiscale sugli Immobili, cercando di fotografe maggiormente gli effettivi valori di mercato con le nuove modalità di determinazione delle rendite (la base da cui si parte per il calcolo delle imposte, come nel caso di Imu e Tasi).

Riforma del Fisco: Dichiarazione dei Redditi precompilata

Il Secondo Decreto delegato sarà ancora piu' significativo in quanto conterrà incentivi all'uso della fatturazione elettronica, una significativa semplificazione della contabilità per le Imprese con la possibilità di ottenere un servizio di consulenza fiscale online da parte delle PA (in primis l'Agenzia delle Entrate). Si tratta della cd. Riforma del Fisco Amico che dovrebbe contenere anche l'invio della Dichiarazione dei Redditi precompilata a casa dei pensionati e lavoratori dipendenti, dal 2015. Il modulo conterrà i dati già in possesso del fisco (stipendio, pensione, immobili) e il cittadino dovrà aggiungere le detrazioni per spese mediche, mutui, familiari a carico. 

Con i Decreti potrebbe arrivare anche una revisione delle Accise sui Tabacchi.

Si avvicinano le scadenze per il pagamento delle Imposte per milioni di contribuenti italiani. Il giorno fatidico è il 16 Giugno in cui si concentreranno Irpef, Imu e Tasi con il rischio del solito ingorgo fiscale.

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Entro il 16 del mese bisogna infatti pagare le Imposte sui Redditi. I contribuenti che hanno optato per il Mod.730 e lo hanno consegnato nei tempi previsti devono solo aspettare entro tale data il prospetto riepilogativo da parte del Caf o del Professionista che lo ha compilato. Per coloro che invece ricorrono al Modello Unico, il 16 giugno è la data entro cui bisogna effettuare il pagamento dell'eventuale Saldo di Imposta 2013 e la prima rata dell'Acconto sulle imposte del 2014. All'appuntamento si paga anche il Saldo sulle Addizionali Regionali e Comunali e l'Acconto sull'Addizionale Comunale. Il Modello Unico può essere anche presentato in forma cartacea con consegna alle Poste solo da chi lo compila per conto di un defunto o per chi, avendo solo redditi per i quali potrebbe compilare il 730 non ha Sostituto d'Imposta.

Ires e Irap - Il 16 giugno si pagheranno anche i Redditi di Impresa: alla cassa saranno chiamati i contribuenti per il Saldo dell'Ires del 2013; il pagamento dell'Acconto Ires 2014 ed il pagamento dell'Irap.

Imu e Tasi 2014 -  E poi ci sono le Tasse Immobiliari che quest'anno vedono il sovrapporsi dell'Imu e della Tasi con regole per quest'ultima ancora non definitivamente chiarite del tutto.

 Prima di tutto c'è l'Imu: la dovranno pagare i Proprietari di Immobili diversi dall'abitazione principale non di lusso o assimilati. Sono definite case di lusso quelle di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, sono assimilate alle abitazioni principali quelle degli appartenenti ai corpi militari e civili e al personale delle Prefetture trasferiti che per motivi di servizio sono domiciliati in Comuni diversi da quelli di Residenza.

Altresì sono esenti, ma solo dove il Comune lo abbia stabilito con apposita delibera, le persone ricoverate in Casa di Cura  - le abitazioni date in comodato ad un figlio o ad un genitore purchè l'abitazione abbia rendita catastale inferiore a 500 euro e il comodatario abbia un Isee inferiore a 15mila euro  -  le case possedute da italiani residenti all'estero.

Si ricorda tuttavia che la data del 16 Giugno non è vincolante in quanto i Comuni possono aver indicato una diversa scadenza per il pagamento. Il 16 Giugno si versa la prima rata dell'Imu e le aliquote, in assenza di nuova delibera per il 2014 da parte del Comune, sono individuabili da quelle stabilite per il 2013.

Piu' complesso invece il pagamento della Tasi: l'acconto si paga il 16 Giugno solo nei 2.200 Comuni che hanno pubblicato sul sito del Ministero delle Finanze entro il 31 Maggio, le delibere che fissano le aliquote. Qui a differenza dell'Imu, l'imposta è dovuta anche dai Proprietari di Abitazioni Principali ed in misura variabile (a seconda di quanto stabilito dal Comune nella delibera) tra il 10 ed il 30% anche dagli Inquilini. Nei Comuni ritardatari, cioè che non hanno pubblicato la delibera entro il 31 Maggio, ci sarà uno slittamento ad Ottobre. La data tuttavia dovrà essere confermata con un provvedimento atteso questa settimana dall'Esecutivo.

Arriva il disco verde ai bollettini della Tasi, che il Comune può inviare precompilati ai contribuenti, mentre si stanno chiudendo i lavori per la proroga degli acconti nei Comuni che non hanno deliberato in tempo.

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Arrivano i bollettini postali per il versamento della Tasi. I bollettini dovranno essere messi gratuitamente a disposizione dalle Poste e i comuni che intendano personalizzarli, inviandoli  precompilati ai contribuenti, dovranno conseguire l'autorizzazione dalle Poste stesse. Il modello standard del bollettino è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale dello scorso 28 maggio.

Il contribuente può effettuare il versamento del tributo sui servizi indivisibili presso gli uffici postali oppure tramite servizio telematico gestito da Poste, ottenendo come ricevuta anche l'immagine virtuale del Bollettino o una comunicazione in formato testo contenente tutti i dati identificativi del bollettino e del bollo virtuale di accettazione. II modello di bollettino di conto corrente postale riporta obbligatoriamente ii numero di conto corrente 1017381649, valido in tutti i comuni del territorio nazionale, numero sul quale non si possono fare versamenti tramite bonifico. II conto corrente è intestato a "Pagamento Tasi".

Novità anche sulla proroga della Tasi sulla quale il tavolo tecnico avviato dal ministero è arrivato a conclusione. Nell'ultima ipotesi, trova conferma il calendario in due tappe, al 16 ottobre per l'acconto e al 16 dicembre per il saldo, con la novità che queste scadenze coinvolgerebbero anche le abitazioni principali, che quindi subirebbero un anticipo rispetto alle regole in vigore oggi: nei Comuni che non hanno inviato le delibere entro il 23 maggio, infatti, il Dl 16/2014 aveva previsto per queste abitazioni il pagamento in soluzione unica il 16 dicembre.

Secondo l'esecutivo inoltre i Comuni avranno tempo sino al 10 settembre per inviare le delibere per renderle valide per la data del 16 Ottobre (attualmente il termine di scadenza è fissato al 31 luglio). Se il Comune non rispetterà la data i contribuenti dovranno pagare la Tasi con l'aliquota standard dell'1 per mille, sempre senza superare il tetto del 10,6 per mille nella somma fra Imu e Tasi sugli immobili diversi dall'abitazione principale. Nel provvedimento che sarà licenziato dal Cdm si stabilisce anche che i comuni dove salta l'acconto di giugno riceveranno una somma pari al 50% delle entrate Tasi ad aliquota standard entro il 20 giugno.

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