Redazione

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- Roma, 3 lug. - "Con l'Italicum vogliamo procedere rapidamente dopo il varo della riforma del Senato, gia' prima dell'estate". Questo il timing che Lorenzo Guerini, vicesegretario Pd, conferma dopo l'incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Guerini assicura che durante il colloquio non si e' entrati nel merito, ad esempio sul tema delle preferenze, ma si limita a confermare che nelle linee fondamentali "l'impianto del Nazareno regge su tutto". "Il confronto sulle riforme e' aperto a tutti, dopo aver incontrato Forza Italia in un confronto teso a realizzare le riforme, siamo pronti a vedere tutte le forze politiche". Cosi' Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, al termine dell'incontro tra Renzi e Berlusconi sulle riforme, risponde ai giornalisti che chiedono se e quando ci sara' l'incontro con il M5s. "Noi - ricorda Guerini - abbiamo posto al M5s delle domande e siamo interessati a vederli. Credo che nelle prossime ore metteremo in cantiere il nuovo confronto". .
- Palermo, 3 lug. - L'ammontare dei debiti di tutte le pubbliche amministrazioni in Sicilia nei confronti del sistema delle imprese nel 2013 e' salito a 7,8 miliardi di euro (+2,5%) secondo la Banca d'Italia, e stando alle segnalazioni pervenute ad Ance Sicilia dalle sezioni territoriali, nei primi sei mesi di quest'anno ha superato abbondantemente gli 8 miliardi, con tempi medi di pagamento che rasentano i 365 giorni. Cosi' fa il punto in una nota l'associazione regionale dei costruttori edili e segnala tra gli altri il caso dei lavori per la nuova darsena di Catania, "dove a causa di rimpalli interni l'Autorita' portuale e' arrivata ad avere erogazioni in sospeso per ben 25 milioni di euro". .
- Roma, 3 lug. - Il premier Matteo Renzi sta ricevendo il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a palazzo Chigi. Al centro del colloquio riforme e legge elettorale. "Mi auguro proprio di si'". Cosi' il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, arrivata in Senato risponde ai giornalisti che le chiedono se dall'incontro tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, possa arrivare una accelerazione alle riforme costituzionali. .
- Roma, 3 lug. - Sulla flessibilita' "Juncker in passato ha detto che era a favore degli Eurobond, per esempio per gli investimenti. Ora che ha cambiato poltrona non credo che abbia cambiato idea". Lo ha detto ieri sera il premier Matteo Renzi a porta a Porta. "Non ho parlato con lui - ha aggiunto - e non credo che ci sia bisogno che lo faccia avendo espresso una posizione con molta chiarezza in consiglio europeo. Non voto Juncker perche' lo conosco, ma parche' c'e' un documento che lo impegna su una determinata posizione politica, un documento molto chiaro". La discussione sulle nomine Ue "e' al momento bloccata". "Mogherini sarebbe in grado anche se si porrebbe il problema di sostituirla", ha aggiunto il premier. Comunque, ha detto, "non voglio mettere bandierine". La presidenza italiana del Consiglio Ue intende "stimolare un dibattito strategico sull'attrazione di capitali privati e sulla necessita' di concedere agli Stati membri una maggiore flessibilita' nell'utilizzo del bilancio pubblico per finanziare grandi progetti transfrontalieri di interesse per l'Ue". Questo "alla luce della crescente necessita' di investimenti in infrastrutture", come si legge nel programma del semestre di presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. Il governo sta seguendo la "complicata" vicenda dei due maro' trattenuti in India, ma "ci sono questioni in cui una parola rischia di essere troppo", ha detto il premier Matteo Renzi a Porta a Porta. "Non credo che per risolvere la situazione l'Italia debba andare al Parlamento europeo. La stiamo affrontando nelle sedi opportune. Io non faccio campagna elettorale e demagogia sulla loro pelle". "Mare nostrum continua", ma l'Italia dira' all'Euro che lo stanziamento di bilancio "e' ridicolo. Spendiamo piu' noi da soli che tutti gli altri Paesi insieme", ha aggiutno Renzi a porta a Porta. "Trovo indegno e immorale che l'Europa non abbia la forza e l'energia di intervenire" sul Mediterraneo. La presidenza italiana dell'Unione europea "incoraggera' il Consiglio ad aggiornare la propria azione" per far fronte alle "pressioni migratorie strutturali" a cui e' sottoposta l'Unione, "in parte come conseguenza dei profondi cambiamenti sociali e politici che interessano vaste regioni limitrofe". L'azione dovra' considerare anche "la Comunicazione della Commissione europea sull'esito dei lavori della Task Force per il Mediterraneo, istituita dal Consiglio GAI dell'ottobre 2013 e approvata nelle conclusioni del Consiglio europeo di ottobre e dicembre 2013. In tale contesto, il Consiglio intende promuovere l'attuazione delle linee d'azione della Task Force per il Mediterraneo. .
- Strasburgo, 2 lug. - Sara' il semestre del coraggio, dell'orgoglio e della semplicita', intesa come semplificazione dei processi normativi comunitari. Soprattutto, sara' il semestre della crescita, perche' senza di essa non c'e' Europa. "Dobbiamo lanciare una sfida per la semplicita', perche' sia un'Europa piu' smart". Matteo Renzi arriva a Strasburgo per tagliare il nastro del semestre europeo di presidenza italiana e prova a dare subito un segno tangibile della rivoluzione che sara' mettendo da parte i discorso scritto, parlando a braccio e rinunciando alla consueta conferenza stampa finale. Una scelta, quest'ultima che sembra mandare in tilt la comlessa organizzazione del Parlamento europeo. La conferenza stampa appare, prima, nel programma fatto girare in sala stampa. Poi, in una seconda versione, scompare. Il presidente Martin Schulz si affretta a parlare di "impegni improrogabili" di Renzi e di "una misura eccezionale" non destinata a ripetersi in futuro. Ma non basta: poco dopo sugli schermi che proiettano i lavori dell'aula scorre l'avviso che alle 17 la conferenza stampa congiunta si terra'. Gli interventi, intanto, proseguono e della conferenza non c'e' traccia. A mettere fine al mistero ci pensa un avviso diramato dagli altoparlanti: la conferenza e' annullata. Nel frattempo, Renzi ha avuto modo di disegnare l'Europa che sogna e mostrarla agli europarlamentari italiani: "Coraggio e orgoglio devono essere le vostre parole chiave. Orgoglio e coraggio per "costruire un futuro all'altezza del grande passato" dal quale arriva l'Italia. In Aula i riferimenti si fanno colti: cita l'Eneide e l'Odissea, la Grecia - dunque - dalla quale l'Italia prende il testimone della presidenza. L'Europa come Anchise, l'anziano padre di Enea che l'eroe virgiliano caricava sulle proprie spalle per trarlo in salvo. Le giovani generazioni come Telemaco, il figlio di Ulisse, capace di crescere nel solco del padre per poi camminare sulle proprie gambe e farsi uomo. Questo tocca alle nuove generazioni di europei: farsi carico della Vecchia Europa per ripensarla perche' "se oggi si facesse un selfie, l'Europa si troverebbe stanca e annoiata", spiega Renzi. Ripensare l'Europa anche attraverso il volontariato, quel servizio civile europeo al quale Renzi punta molto. E attraverso l'Erasmus, che il presidente del consiglio vorrebbe rilanciare. Una Europa nuova, dunque, con meno burocrazia e che guardi ai cittadini, affronti finalmente il tema della disoccupazione non con il pallottoliere alla mano, ma guardando al futuro, alla crescita, agli investimenti. Un messaggio al premier olandese che ha bocciato ogni ipotesi di flessibilita'. Un messaggio anche al Ppe che, poco dopo, gelera' il premier con il deputato Weber a dire che indebitandosi non si costruisce il futuro, lo si distrugge. "Rappresento un paese fondatore - dice ancora il premier - che non cerca scorciatoie: noi italiani siamo tra quelli che danno di piu' di cio' che prendono. L'Italia viene qui a dire che per prima ha voglia di cambiare e lo dice con il coraggio e l'orgoglio di rappresentare l'Europa. Noi vogliamo rispettare le regole, c'e' la stabilita' ma c'e' anche la crescita. Senza crescita non c'e' futuro". .
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