
Redazione
Renzi, patto Nazareno tiene, riforme prima dell'estate
Giovedì, 03 Luglio 2014- Roma, 3 lug. - A fine giornata il premier Matteo Renzi tira le somme con i suoi sull'incontro di questa mattina con l'ex cavaliere Silvio Berlusconi sulle riforme, "un buon clima: l'accordo al Nazareno tiene" questo il commento positivo del Presidente del Consiglio . L'obiettivo che il premier si pone e' "portare a casa le riforme prima dell'estate " e "le condizioni ci sono".
Quanto alle eventuali modifiche nelle prossime settimane sia sul Senato sia sulla legge elettorale, lo schema resta quello fin qui adottato: "sono possibili solo se condivise".
"Noi siamo disponibilissimi a incontrare di nuovo il Movimento Cinque Stelle, ma chiediamo risposte nel merito dei temi che abbiamo posto". Cosi' Matteo Renzi continua a fare il punto del dialogo aperto sulle riforme. C'e' dunque piena disponibilita' ad incontrare la delegazione del Movimento Cinque Stelle sulla riforma della legge elettorale, ma prima dell'incontro devono giungere le risposte alle dieci domande avanzate dal Pd ai grillini. Solo dopo queste risposte ci potra' essere l'incontro che, dunque, nonostante l'annuncio dei pentastellati e' ancora da confermare.
Dal canto suo Silvio Berlusconi incontra i suoi fedelissimi a palazzo Grazioli subito dopo il faccia a faccia di due ore con Matteo Renzi e spiega i morivi per cui, seppur non tutti i contenuti del ddl costituzionale siano condivisibili, Forza Italia non puo' sfilarsi. "Non abbiamo alternative, la riforma del Senato va approvata. Solo cosi' potremo assicurarci che la legge elettorale non venga stravolta e che non si proceda con una riforma giustizialista della giustizia".
Del resto, Berlusconi - quando riferisce ai suoi dell'incontro con il premier e quando incontra i parlamentari - ha gia' garantito a Renzi che il patto non sara' messo in discussione nemmeno quando le riforme approderanno in Aula. Come 'contropartita', viene spiegato, Berlusconi ottiene garanzie su tempi e blindatura dell'Italicum. Noi, e' stato in sintesi il ragionamento fatto al leader Pd, restiamo gli interlocutori principali sull'intero pacchetto riforme - della Costituzione ed elettorale - facendo intendere che il suo partito non potrebbe restare fermo a guardare, senza conseguenze, se il Pd e il governo scegliessero come asse privilegiato quello con i grillini. Soprattutto nella imminente partita sulla giustizia: io voglio voce in capitolo, ha detto in sostanza il Cavaliere al premier. E su questo, riferiscono fonti azzurre, l'ex premier avrebbe ottenuto assicurazioni da Renzi, al quale l'ex premier riserva nuove lodi: e' bravo e simpatico, confessa, manterra' la parola. Certo, ci sono poi da affrontare i forzisti contrari alla riforma, la fronda che vorrebbe una linea meno morbida e piu' di opposizione nei confronti del governo e del presidente del Consiglio. E cosi', Berlusconi acconsente ad ascoltare, per circa 4 ore, le varie posizioni.
E 'accantona' per il momento ogni decisione ufficiale, prende tempo e rimanda tutto a martedi' della prossima settimana. Ma tra i berlusconiani doc c'e' gia' chi e' pronto a scommettere che martedi' non ci sara' nessun secondo round dell'assemblea dei parlamentari azzurri: Berlusconi ha gia' dato la sua risposta oggi a Renzi, viene spiegato, "questa riunione e' stata una farsa". Di fatto, osserva al termine della lunga riunione un altro senatore malpancista, "ci siamo svenduti con tutte le scarpe a Renzi". Eppure, durante l'assemblea diversi azzurri, tra cui Minzolini, Caliendo, Bonfrisco, ma anche Brunetta e Capezzone (questi ultimi due hanno chiesto al Cavaliere di far passare un po' di tempo, non accelerare sulle riforme) hanno sollevato criticita', con momenti di tensione tra Verdini e Brunetta e anche Romani si sarebbe preso la sua parte di critiche. Berlusconi ha ascoltato tutti.
Ma gia' durante la riunione ha di fatto dettato la linea, pur se a suo modo, senza imporre una scelta che, oggi, avrebbe potuto spaccare il partito e l'ex premier sa bene che, invece, ha bisogno di un partito unito per poter mantenere la parola data a Renzi e, quindi, stare 'tranquillo' su altri fronti 'delicati', come la giustizia, la legge elettorale ma anche le aziende di famiglia, quelle televisive in primis. E cosi', per evitare fratture, Berlusconi ricorre all'escamotage del rinvio. Parlando ai parlamentari azzurri, Berlusconi ha spiegato che date le situazioni attuali (con un partito a cui i sondaggi attribuiscono il 15%) e i numeri in Parlamento, non c'e' alternativa valida al restare coprotagonisti della partita riforme.
Certo, ha concesso, se tutto il partito unito mi chiede di rivedere il patto del Nazareno, di non votare il ddl costituzionale, ne prendero' atto. Ma poi, nei colloqui privati, il Cavaliere ha tenuto a sottolineare che lui a Renzi ha dato la sua parola, ci ha messo la faccia e non puo' tirarsi indietro. E non solo per il rischio che il Pd scelga Grillo come interlocutore sulla legge elettorale, con la conseguenza di un sistema di voto che penalizzi fortemente Forza Italia. Il vero timore del leader azzurro, viene spiegato, e' di ritrovarsi isolato - come gia' successo con la sentenza di condanna Mediaset - nel momento di maggior debolezza e senza un partito alle spalle. C'e', infatti, tra poche settimane la sentenza d'appello Ruby ed entro pochi mesi potrebbe arrivare anche il terzo grado di giudizio che, se dovesse confermare la condanna, vedrebbe Berlusconi relegato ai domiciliari per diversi anni.
C'e' la grana del processo napoletano, e poi c'e' il capitolo aziende. Insomma, troppi fronti aperti, e' la preoccupazione berlusconiana, per potersi permettere di fare la voce grossa con Renzi e sfilarsi. E' rimasto invece in silenzio Raffaele Fitto. E dei problemi interni al partito si e' parlato ben poco, se non quando Berlusconi ha aperto la riunione battendo cassa e spronando i parlamentari inadempienti a versare la quota dovuta.
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Giovedì, 03 Luglio 2014Grillo, Italicum incostituzionale Non incontrero' Renzi lunedi'
Giovedì, 03 Luglio 2014- Roma, 3 lug. - Il discorso di Matteo Renzi ieri a Strasburgo? "Carino, ma fatti zero. Avete voluto che parlasse di fiscal compact, ma l'avete sentita quella parola?". Cosi' Beppe Grillo ha risposto ai cronisti lasciando Montecitorio da un'uscita secondaria. "Un discorso carino - ha proseguito ironico - con il selfie...".
Non partecipero' all'incontro con Renzi continua il leader pentastellato. La legge elettorale del Pd "ha dei caratteri anticostituzionali. Non ci sono le preferenze. Noi l'abbiamo fatta nei limiti della Costituzione". "Non c'e' democrazia. Togliamoci l'idea che questo paese sia democratico". Ci sono speranze per l'Italia? "Con questo sistema, non ci sono speranze" ha risposto alla domanda dei cronisti Beppe Grillo.
Matteo Renzi ha definito la legge elettorale del Movimento Cinque Stelle il complicatellum? "E' un po' boriosetto", dice Beppe Grillo che sulla riforma della legge del voto insiste: "loro hanno una legge non costituzionale, noi si'", visto che non prevede il premio di maggioranza e mette le preferenze. "Noi andremo avanti con calma su tutti i punti", ha aggiunto.
Alla domanda di un cronista sulla causa della perdita delle elezioni del M5s il leader risponde,"Non lo so... Forse la paura, forse l'informazione mistificante e i messaggi terrorizzanti. Perche' sapevano che con noi finiva questo tipo di Europa". "Noi non potevamo vincere - ha aggiunto - non ce l'avrebbero permesso...".
"Sono molto soddisfatto", dice Grillo incontrando al Senato il gruppo degli eletti a palazzo madama. Lo dice a proposito della prima esperienza europea del Movimento Cinque Stelle e dopo essere stato accolto da un applauso nella sede della Commissione Difesa dove si riunisce anche la Commissione Affari costituzionali.
"Ho - aggiunge - un gruppo coeso. Un bel gruppo. Nonostante le strane voci che mettete in giro di un un movimento staccato. Si sono staccati tutti, noi siamo quelli che sono rimasti integri". Quindi il fondatore del Movimento Cinque Stelle scherza con la ressa di telecamere e fotografi che nel frattempo sono riusciti a raggiungerlo. "Possibile che non ci sia una cosa che non dico che stia su tutti i network del mondo'". Lunedi' "non vado all'incontro con Renzi perche' sono un emotivo... E perche' capisco cosa c'e' dietro. Non so se mi fido".
Cosi' Beppe Grillo spiega ai cronisti, prima di lasciare Montecitorio, perche' lunedi' non partecipera' all'incontro con il Pd su riforme e legge elettorale. "Renzi forse ci crede - ha aggiunto - ma e' usato dai poteri forti. Vi ricordate di Scajola? Ecco, Renzi forse e' inconsapevole.. O forse e' andato oltre la inconsapevolezza". "Ci andranno loro - dice riferendosi a Di Maio e Toninelli e alla delegazione che incontrato gia' una volta i democratici - sono molto piu' specifici nella materia" che hanno studiato nei dettagli. .
Riforme, tiene patto Nazareno Giallo su incontro Renzi-Grillo
Giovedì, 03 Luglio 2014- Roma, 3 lug. - Il patto del Nazareno tiene. E' questo l'esito del faccia a faccia di due ore tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulle riforme e sulla legge elettorale. Di buona mattina, alle 8.30, il leader di Forza Italia ha varcato la soglia di palazzo Chigi ed e' stato ricevuto, insieme a Gianni Letta e Denis Verdini, nell'appartamento in cui il premier soggiorna al secondo piano di Chigi. Una stretta di mano, un caffe' e la conferma - in due ore di colloquio - che dopo il via libera della riforma del Senato, secondo quanto riferiscono fonti FI, va approvata rapidamente la legge elettorale senza modificare l'impianto dell'Italicum sia sul fronte delle soglie di sbarramento sia su quello delle preferenze, punto sul quale rimane la contrarieta' di Berlusconi.
Dopo l'incontro nella sede del governo, l'ex premier ha visto a pranzo a palazzo Grazioli i big del partito, in vista dell'Assemblea congiunta dei gruppi parlamentari azzurri alle 15. Anche Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, ha spiegato ai giornalisti che "e' stato confermato l'impianto dell'accordo del Nazareno. Andiamo avanti in quelle direzione, i termini fondamentali reggono sia sulle riforme che sull'Italicum".
Ancora mistero, invece, sull'incontro tra Renzi e M5S. Stamattina Beppe Grillo ha attaccato dal suo blog: "Renzi incontra il noto pregiudicato" e "nonostante i ripetuti solleciti della delegazione del M5S non ha ancora fatto sapere quando li incontrera' per discutere della legge elettorale". Ancora adesso la delegazione 5 stelle aspetta di essere 'convocata' mentre intanto Beppe Grillo e' arrivato a Roma dove nel pomeriggio dovrebbe incontrare i parlamentari 5 stelle e poi andare a Villa Taverna per il ricevimento della celebrazione del 4 luglio. Ma sull'incontro Pd-M5S sempre Guerini, precisando che il "confronto sulle riforme e' aperto a tutti", ha puntualizzato: "Noi abbiamo posto al M5S delle domande e siamo interessati a vederli. Credo che nelle prossime ore metteremo in cantiere il nuovo confronto".
Ancora piu' chiara la vicesegretaria del Partito democratico, Debora Serracchiani: "Siamo pronti a incontrare il Movimento 5 Stelle anche subito ma serve una risposta pubblica alle nostre proposte. Il Pd ha inviato una lettera in cui si formulavano alcune proposte concrete per riaffermare lo spirito collaborativo e di apertura che ci caratterizza nella discussione sulle riforme necessarie per sbloccare l'Italia. Ad oggi non abbiamo ricevuto un riscontro che consenta di proseguire in maniera trasparente questo confronto. Speriamo che arrivi presto perche' il paese non puo' piu' aspettare".