cumulo casse professionali

Provo ad allegare un ulteriore articoli di Italia oggi di oggi con altre interrogazioni

il comunicato va mandato dalla mail del comitato. L' accesso ce l'hanno i tre fondatori. Ma abbiamo tempo fino a stasera. I giornali escono domani. Vedrai che i membri del comitato sono al lavoro . Ho provato a chiamare nicolett ma non risponde. Poi riprovo

Magari nel frattempo se qualcuno della redazione ( Giorgione pablito ) vuole metterlo sulla home page... Ma è meglio nel pomeriggio.

A proposito va bene la prima redazione della lettera. Sono andato a vedere cassa per cassa gli iscritti se si arriva a 1.300.000 iscritti è già tanto. Che fatica. Tra un pò posto i bilanci 2016 delle casse maggiori con dati significativi...... bisogna conoscere il nemico.

Bepi e Maurizio51,
Ho letto l'articolo, on Marinello sta dalla parte delle casse professionali.....bisogna agire, allora chi manda il comunicato alla stampa, Maurizio51 fai tu?

allego copia articolo Italia Oggi del 13/7/17 conferma incontro di lunedì 17/7/17 .

speriamo che i 17 portino fortuna e che POLETTI dia qualche soldo alle caste per sbloccare subito.

Io sono d'accordo per il testo, toglierei solo la parola "aggravi" di costi che da una prima lettura potrebbe sottintendere MOLTI costi quando invece così non è. Cio' premesso il testo deve essere mandato a nome del comitato con la email del comitato, quindi da uno dei moderatori ? In ogni caso si puo' incominciare inviando il testo al sito che ci ospita Pensionioggi.it Bisogna mandare il comunicato oggi indipendentemente da convocazioni, incontri o meno, bisogna battere adesso, poi dopo le ferie i parlamentari ed i burocrati si dimenticano del problema. Bisogna che sulla stampa sappiano che c'è questo comitato.

Scusate ma da una ricerca internet è emerso che gli iscritti alle casse sono circa due milioni. Non cambia la sostanza mo riposto il comunicato corretto. Se no ci prendono in giro


Da alcuni mesi sulla stampa sono apparse notizie relative alla difficoltà delle casse professionali e sull’impatto dei loro conti se venisse applicato il cumulo contributivo ( introdotto dalla legge di bilancio 232 /2016 art1 comma 195) ai fini del pensionamento. Una legge giusta che permette di poter sommare ai fini del raggiungimento dei 42 anni e 10 mesi i contributi pagati alle diverse casse.
Non neghiamo che un problema di aggravi di costi esista. Ma vorremmo portare alcune argomentazioni per un contributo alla discussione.
1)Le casse sostengono che la norma riguarda circa 2 milioni di persone. Non aggiungono che questo numero è il totale degli attuali iscritti , compresi quelli che, se gli andrà bene, andranno in pensione fra 40 anni. Mediamente i nuovi pensionati / anno, fino al 2016, sono circa 50.000 (basta guardare i bilanci consultivi delle singole casse e fare le relative somme ). La legge sul cumulo permetterà, qualora applicata, un aumento dei nuovi pensionati , per i nuovi diritti acquisiti, forse di circa 10.000 persone all’anno per i primi tre anni. Poi l’impatto si ridurrà.
2)I due miliardi di maggior onere (nel caso si prendano assolutamente per buone, ma non è sicuro, le previsioni che fanno le casse) riguardano quindi una spesa che deve essere spalmata su 40 anni. Stiamo parlando di un onere aggiuntivo per le Casse di , nemmeno, 30.000.000( trenta milioni) anno. Le casse infatti erogano pensioni di circa 230 euro lordi al mese. (230*12*10.000 = 27.600.000)
3)Va ridimensionato altresì Il problema dell’impatto del retributivo che coinvolgerebbe legioni di persone che con la legge raggiungerebbero questo diritto. In realtà questa problematica riguarda poche migliaia di persone. I cui costi comunque sarebbero a carico INPS e non delle casse. Si tratta di quelle persone che hanno iniziato a lavorare nel 1983 , e solo nel caso che abbiano effettuato il riscatto della la laurea a suon di milioni. Se la laurea non è stata riscattata per avere i famosi 18 anni nel 95 bisogna avere iniziato a lavorare al gennaio del 78. Ma chi ha iniziato a lavorare nel 78 o riscattato la laurea da quell’anno matura 40 anni alla fine di ques’anno e dovrà aspettare fino al 2020 (sempre ammesso che a quell’epoca bastino ancora i 42 anni e dieci mesi).
4)Le casse e l’inps hanno i dati dal mese di febbraio. Hanno già fatto gli incroci degli iscritti da quell’epoca. Sarebbe opportuno che i dati venissero resi noti.
5)Nel frattempo le Casse e l’Inps, ritardando la applicazione della norma, hanno continuato a riscuotere i contributi obbligatori da chi, non potendo andare in pensione per la mancata applicazione della legge, ha continuato a fare il suo dovere di contribuente. E forse assorbiranno anche i 100 milioni previsti dalla Finanziaria.

Siamo disponibili a incontrarci con chi di dovere per esprimere le nostre ragioni.