Pensioni, Dal 1° luglio 2022 anche il calcio femminile all’Inps

Martedì, 21 Febbraio 2023
I chiarimenti in un documento dell’ente previdenziale. Tutela previdenziale obbligatoria per le società sportive professionistiche iscritte al Campionato di serie A di calcio femminile. Le aziende avranno tre mesi per regolarizzare il versamento dei contributi dovuti senza applicazione di sanzioni.

Tutela previdenziale obbligatoria anche per le calciatrici professioniste e loro allenatori. Con decorrenza retroattiva dal 1° luglio 2022 le società sportive professionistiche iscritte al Campionato di serie A di calcio femminile dovranno provvedere all’iscrizione e al versamento dei relativi contributi presso il «FPSP», il fondo pensione sportivi professionisti (ex-Enpals). Lo rende noto l’Inps nella Circolare n. 24/2023 in cui spiega che il Consiglio Federale della Figc lo scorso anno ha esteso al professionismo femminile le tutele previdenziali già riconosciute ai calciatori nelle more dell’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo, attesa per il 1° luglio 2023.

L’adeguamento

I chiarimenti fanno seguito alle decisioni del Consiglio Federale della Federazione italiana giuoco calcio (FIGC) che ha stabilito (delibera n. 353 del 9 novembre 2020) l’introduzione del professionismo sportivo nel calcio femminile a fare data dalla stagione 2022/2023 relativamente al Campionato di Serie A organizzato dalla Divisione Calcio Femminile della Serie A. Con la successiva delibera del 26 aprile 2022 sono state adeguate le norme interne della Figc stabilendone l’entrata in vigore a decorrere dal 1° luglio 2022.

Di conseguenza dal 1° luglio 2022, ai sensi della legge n. 91/1981 e nelle more dell’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo (dlgs n. 36/2021), scatta l’obbligo di iscrizione al Fondo pensione sportivi professionisti per le seguenti figure professionali titolari di un rapporto di lavoro subordinato o autonomo nei confronti delle società sportive professionistiche iscritte al Campionato di Serie A di calcio femminile:  

  • i direttori sportivi; 
  • i direttori tecnici; 
  • le atlete calciatrici; 
  • gli allenatori; 
  • i preparatori atletici.

Per la particolare forma dell’attività sportiva la legge prevede che sia gli obblighi contributivi che quelli informativi siano assolti dal datore di lavoro anche nel caso di rapporti di lavoro autonomo, con diritto di rivalsa della quota di competenza del lavoratore.

Contribuzione

L’istituto coglie l’occasione anche per riepilogare le modalità di calcolo della contribuzione previdenziale (la quota IVS) dovuta al FPSP. Essa è pari al 33% della retribuzione/compenso imponibile (ancorché si tratti di lavoro autonomo), da suddividere con la medesima ripartizione operata presso l’assicurazione generale obbligatoria per i lavoratori dipendenti, pari al 23,81% a carico del datore di lavoro/committente e al 9,19% a carico del lavoratore subordinato o autonomo.

Per i nuovi iscritti, cioè per quelli privi di anzianità contributiva al 1° gennaio 1996, il contributo IVS (33%) è calcolato sulla retribuzione giornaliera entro il limite del massimale annuo di 105.014€ (anno 2022), 113.520€ (anno 2023). Sulla retribuzione eccedente tale soglia si versa, inoltre, un contributo di solidarieta' pari (dal 1° gennaio 2020) al 3,1% del reddito conseguito (di cui il 2,1% a carico del lavoratore) sino all'importo di 765.552€ annui nel 2022 e 827.562€ annui nel 2023. L’aliquota aggiuntiva dell1’% si applica sulla parte di retribuzione annua eccedente 48.279€ (anno 2022) o 52.190€ (anno 2023) sino al massimale annuo (105.014€ nel 2022 o 113.520€ nel 2023.

Per gli sportivi professionisti “vecchi iscritti” (aventi anzianità contributiva al 31 dicembre 1995), il contributo IVS (33%) è calcolato sulla retribuzione giornaliera entro il limite del massimale annuo della base contributiva e pensionabile, diviso per 312, cioè 337€ nel 2022 (105.014€/312) e 364€ nel 2023 (113.520€/312). Sulla retribuzione eccedente tale soglia si versa, inoltre, un contributo di solidarieta' pari (dal 1° gennaio 2020) al 3,1% del reddito conseguito (di cui il 2,1% a carico del lavoratore) sino all'importo di 2.453€ giornalieri nel 2022 e 2.652€ giornalieri nel 2023.

L’aliquota aggiuntiva dell’1’% si applica sulla parte di retribuzione giornaliera eccedente 154€ (anno 2022) o 164€ (anno 2023) sino al massimale annuo (337€ nel 2022 o 364€ nel 2023).

Decorrenza

I predetti obblighi contributivi decorrono dal 1° luglio 2022. L’Inps spiega che le società sportive professionistiche iscritte al Campionato di Serie A di calcio femminile in possesso di regolare matricola DM dovranno assolvere gli obblighi contributivi e informativi tramite i flussi contributivi utilizzando i medesimi codici già in uso per i calciatori professionisti e per le altre figure di lavoratori sportivi. Per i periodi di competenza dal 1° luglio 2022 al febbraio 2023 si dovrà far ricorso ai flussi di regolarizzazione (DM/VIG) da trasmettere entro il 16 maggio 2023 (terzo mese successivo alla pubblicazione della Circolare).

Le società sportive professionistiche che non siano già titolari di una matricola DM dovranno provvedere all’apertura di una apposita posizione contributiva al fine di assolvere agli adempimenti informativi e contributivi verso l’INPS; al riguardo, nell’iscrizione dovrà essere indicata, come data inizio attività, il 1° luglio 2022. Sempre entro il 16 maggio 2023 andranno versati i contributi riferiti al periodo di competenza antecedente alla pubblicazione della Circolare.

Il rispetto del termine, conclude l’Inps, comporta l’abbattimento delle sanzioni ai soli interessi legali e l’annullamento di eventuali sanzioni relative alla contribuzione dovuta sino al prospetto di paga di febbraio 2023.

Documenti: Circolare Inps 24/2023

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