Pensioni, Ecco le novità contenute nella legge di bilancio 2021

redazione Mercoledì, 30 Dicembre 2020
Il Senato ha approvato in via definitiva il provvedimento che entrerà in vigore il 1° gennaio 2021. Ok a nona salvaguardia, proroga opzione donna e ape sociale nel 2021.
Oggi il Senato della Repubblica ha approvato in via definitiva la manovra di bilancio per il 2021. Il provvedimento è atteso nelle prossime ore in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2021. Il testo del provvedimento ha visto numerose modifiche nel corso dei lavori parlamentari con l'ingresso di specifiche misure sui temi del welfare. 

Spicca, in particolare, l'introduzione di una indennità per gli autonomi con reddito fino 8.145 euro a Partita Iva da almeno 4 anni. Si chiama indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro) ed è istituita in via sperimentale per il triennio 2021-2023. Per gli autonomi e i professionisti danneggiati dagli effetti economici della pandemia dovuta al Covid-19 viene stanziato inoltre 1 miliardo per l'esonero (parziale) dal pagamento dei contributi previdenziali (per l'attuazione della misura occorrerà un decreto interministeriale Lavoro-Economia). Viene, inoltre, sospeso il versamento dei contributi previdenziali dal 1 gennaio al 28 febbraio 2021 alle federazioni sportive nazionali (si dovranno versare in unica soluzione entro il 30 maggio 2021 oppure mediante rateazione in 24 mesi).

Tra le norme che hanno ottenuto il via libera la nona salvaguardia per 2.400 esodati con un costo di 34,9 milioni per il 2021, 33,5 milioni per il 2022, 26,8 milioni per il 2023 e ulteriori 20 milioni circa fino al 2026. Le domande dovranno essere inoltrate entro 60 giorni dall'entrata in vigore del provvedimento (entro il 2 marzo 2021). Prorogate poi le misure previste dal 'Cura Italia' per i lavoratori fragili (immuno depressi o patologie oncologiche) fino al 28 febbraio 2021. L'assenza dal servizio è equiparata al ricovero ospedaliero. E' stato ampliato il contratto di espansione interprofessionale e prorogata la durata dell'isopensione a sette anni anche nel triennio 2021-2023.  A decorrere dal 1° gennaio 2021 i titolari di altra prestazione pensionistica erogata dall'INPS riceveranno, ove spettante, anche la pensione di cittadinanza (semplificando così le modalità di accredito della prestazione per una categoria di beneficiari anziana).

A partire dal prossimo anno salirà da 7 a 10 giorni il congedo parentale obbligatorio per i neo padri. Via libera ad un assegno mensile da 500 euro netti a favore delle madri sole disoccupate o monoreddito con un figlio che abbia una disabilità di almeno il 60 per cento. Sale, inoltre, da 25 a 30 milioni la dotazione del fondo istituito presso il ministero del Lavoro destinato a interventi 'finalizzati al riconoscimento sociale del valore sociale ed economico dell'attività di cura non professionale svolta dal caregiver familiare'. Arrivano 50 milioni di euro nel 2021 'da destinare al sostegno e alla valorizzazione delle misure organizzative adottate dalle imprese per favorire il rientro al lavoro delle lavoratrici madri dopo il parto.

Regime sperimentale donna

Ok anche alle altre misure già previste nella versione originaria del provvedimento. In particolare la proroga di un anno dell'opzione donna e dell'ape sociale, il riconoscimento dell'annualità contributiva anche a favore dei lavoratori dipendenti impiegati in regime di part-time verticale, la rimodulazione dell'aliquota contributiva per lo sblocco degli indennizzi per la cessazione definitiva dell'attività commerciale.

Ammortizzatori sociali

Sul fronte lavoro è confermato il debutto dell'assegno unico, la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 marzo integrato con ulteriori 12 settimane di cassa integrazione con causale covid-19 da fruire in alternativa all'esonero contributivo. Finanziate, inoltre, ben tre decontribuzioni per sostenere l'occupazione, delle quali due al 100%, per donne e under 35, e una al 30%, per le imprese meridionali. Importante anche la stabilizzazione degli aumenti in busta paga fino a 100 euro per 16 milioni di lavoratori dipendenti.

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