Pensioni, Nei primi mesi del 2020 triplicano quelle di vecchiaia

redazione Venerdì, 24 Luglio 2020
I dati dell'osservatorio dell'Inps sulle pensioni mostrano anche un netto incremento delle pensioni delle donne rispetto agli uomini. Balzo anche delle integrazioni salariali a causa del Covid-19
Crescono di parecchio nei primi sei mesi del 2020 le pensioni di vecchiaia. Quelle liquidate nel FPLD con decorrenza gennaio-giugno sono più che triplicate rispetto all'anno scorso: 34.823 contro le 10.700 registrate nello stesso periodo del 2019 con un aumento ancora più significativo per le donne che passano a 3.565 a 17.789 prestazioni. E' quanto fotografa l'Inps nell'osservatorio sulle pensioni pubblicato questa settimana dall'ente di previdenza.

«Il peso delle pensioni anticipate su quelle di vecchiaia che aveva visto un importante aumento nel 2019 rispetto all'anno precedente sia per l'aumento dell'età legale sia per l'introduzione della "quota 100", conferma nel primo semestre 2020 il suo andamento decrescente», spiega l'Inps riferendosi al dato complessivo. In particolare, sottolinea, «la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta, rispetto al dato annuo del 2019, un valore superiore di 18 punti passando da 96 a 114». L'aumento è da ricercarsi nel progressivo raggiungimento dei requisiti anagrafici per il pensionamento di vecchiaia (67 anni) delle lavoratrici che erano state ingabbiate dalla Riforma Fornero del 2011. Anche perché sono proprio le donne ad usare il canale della vecchiaia per uscire piuttosto che quello della pensione anticipata, viste le carriere più discontinue e la difficoltà quindi a raggiungere le più alte contribuzioni richieste per gli altri canali di pensionamento.

Lo stesso effetto, spiega l'Inps, si registra anche con riferimento alla liquidazione degli assegni sociali dove l'età per il conseguimento è agganciata a quella di vecchiaia (67 anni) e, pertanto, cresce dopo un periodo di stagnazione il numero dei richiedenti la prestazione nei primi mesi del 2020. Tiene anche il pensionamento con opzione donna (rinnovato con l'ultima legge di bilancio) e l'ape sociale.

Tra l'altro l'Inps fa notare come «il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nel primo semestre 2020 si presenta pari ad un terzo di quello calcolato sull'intero anno 2019; tale diminuzione è imputabile al numero più elevato delle pensioni di vecchiaia liquidate nel primo semestre del 2020 congiuntamente al numero decrescente che le pensioni di invalidità presentano negli ultimi anni».

Cassa integrazione

L'altro rapporto diffuso ieri dall'Inps riguarda l'utilizzo degli strumenti di integrazione salariale, particolarmente sotto stress a causa dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Il numero totale di ore di cassa integrazione guadagni autorizzate dal primo aprile al 30 giugno per emergenza sanitaria è pari a 2.090,3 milioni di cui 1.072,2 milioni di Cig ordinaria, 628,2 milioni per l`assegno ordinario dei fondi di solidarietà e 389,9 milioni di Cig in deroga.

L'insorgere dell'epidemia alla fine di febbraio e i provvedimenti normativi emanati con riferimento alla sospensione e alla riduzione delle attività economiche a partire da marzo, dice l'istituto, determinano delle misure elevatissime degli indici congiunturali del mese di aprile rispetto a quello di marzo, mese in cui l'Inps non aveva ancora effettuato lavorazioni relative all'emergenza: aprile rappresenta infatti il primo mese nel quale di fatto si sono cominciate a svolgere le lavorazioni dell'istituto per l`autorizzazione delle misure di sostegno all'occupazione predisposte per l`emergenza sanitaria in atto.

A giugno sono state autorizzate 408,7 milioni di ore, circa il 52% in meno rispetto alle ore autorizzate a maggio 2020. Ad aprile c'è una concentrazione di ore per tutte le tipologie di intervento. Le autorizzazioni si riferiscono a 49.011 unità produttive per la Cig ordinaria con un numero di ore pari a 48,3 milioni, a 38.920 unità produttive per l`assegno ordinario con 148,4 milioni di ore e a 93.967 unità produttive per la Cig in deroga con 112,0 milioni di ore.

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