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Riforma Pensioni, restano gli aumenti per i fondi pensione
L'aliquota del prelievo sui rendimenti dei fondi pensione tornera' al 11,5% (dal 20% previsto dall'attuale versione del ddl stabilita'), ma solo per la quota di investimenti "in economia" a medio e lungo periodo. Kamsin Sarebbe questo il contenuto di un emendamento riformulato dal relatore alla manovra, Giorgio Santini (Pd) che prevederebbe lo stesso meccanismo anche per le aliquote sui rendimenti delle casse previdenziali, che tornera' dal 26% al 20%.
Sui fondi pensione e sulle casse di previdenza, dunque, si torna a quanto inizialmente ipotizzato quando il Governo lavorava al ddl di stabilità. In pratica, i fondi pensione e le casse di previdenza che destineranno le loro risorse in investimenti nell'economia reale del Paese potranno beneficiare di un credito d'imposta. Il credito sarà spendibile per finanziare interventi mirati ad esempio sul welfare o alla riqualificazione di immobili. Il credito, però, sarà disponibile nei limiti di spesa indicati dal Governo. L'emendamento sarà votato in Commissione Bilancio di Palazzo Madama entro questa sera.
seguifb
Zedde
Riforma Pensioni, ultimi ritocchi in Senato. Ecco le novità
La Commissione Bilancio chiuderà stanotte l'esame del ddl di stabilità. Si va verso la conferma dell'incremento delle aliquote sui fondi pensione e sui rendimenti delle Casse Professionali. Respinti gli emendamenti sui Quota 96 della Scuola. Dal Governo via libera alla deroga per i lavoratori dell'Isochimica di Avellino esposti all'amianto.
Kamsin Si chiuderà in tarda serata in Commissione Bilancio a Palazzo Madama l'esame delle proposte emendantive al disegno di legge di stabilità. Domani mattina il provvedimento sbarcherà in Aula per la discussione generale. Diverse le novità sul capitolo pensionistico discusse dalla Bilancio nelle ultime ore che questa mattina saranno messe ai voti. In primo luogo il Governo intende confermare gli aumenti della tassazione sui fondi pensione (dal 11,5 al 20%) e sui rendimenti delle Casse Professionali (che passano dal 20 al 26%) ma si riconoscerà loro un credito d'imposta qualora investano risorse nell'economia reale.
Sono state, invece, respinte le proposte emendative in favore dei quota 96 della scuola, tema che ha acceso un forte dibattito in questi ultimi giorni davanti a Palazzo Madama con una delegazione di insegnanti che è scesa in piazza contro il Governo. Cadute anche le richieste di modifica dei requisiti previdenziali per i macchinisti ferroviari e per lo stop alle ricongiunzioni onerose.
Oggi si scioglieranno i nodi anche sul prepensionamento del personale delle province in esubero: la strada scelta dal governo (che ha presentato un emendamento sabato scorso) è di optare per la sola mobilità e di non dare la possibilità, come chiesta dagli enti territoriali, di mandare in pensione sino al 2018 il personale in deroga alla Legge Fornero.
Il Relatore, Giorgio Santini (Pd) ha inoltre depositato un emendamento che prevede che la soppressione dal 1° gennaio 2015 del fondo integrativo dell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente dalle aziende private del gas (Fondo Gas), di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1084.
Per ora l'unica apertura governativa resta dunque quella per i lavoratori dell'Isochimica di Avellino, ammalati di amianto. Sabato l'esecutivo ha presentato in Senato un emedamento che consente a tali soggetti di mantenere le previgenti regole di pensionamento. La misura, secondo la relazione illustrativa, riguarderà circa 200 soggetti con un costo di circa 5milioni di euro annui.
Restano comunque confermate le modifiche già passate in prima lettura alla Camera. E cioè lo stop alla penalizzazione sino al 2017 per chi consegue i requisiti per la pensione anticipata e il tetto alla possibilità di incrementare la pensione attraverso il sistema contributivo (il cd. stop alle pensioni d'oro). Ieri in Senato sono stati comunque presentati diversi ordini del giorno: in tema di ricongiunzioni onerose; per gli esodati ante 2010 per i quali si chiede al governo l'accelerazione nella pubblicazione dei relativi decreti di concessione della proroga del sostegno al reddito; per i quota 96 della scuola; per l'incremento delle pensioni minime, e per i macchinisti ferroviari.
seguifb
Zedde
Imu Agricola 2015, La proroga al 26 Gennaio è ufficiale
In Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 185/2014 che sposta al 26 Gennaio 2015 i termini per il pagamento dell'Imu sui terreni agricoli montani che hanno perso l'esenzione.
Kamsin E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge 185/2014 che proroga al 26 gennaio 2015 il versamento dell'Imu sui terreni agricoli montani che hanno perso l'esenzione Imu.
Per ora le nuove regole, scritte nel decreto di Economia, Interno e Politiche agricole del 28 novembre scorso, per il pagamento non cambiano: l’esenzione totale, in base al provvedimento, rimane solo in 1.498 Comuni (contro i 3.409 attuali) perché la loro altitudine è superiore a 600 metri, mentre in 2.544 Comuni compresi fra 281 e 600 metri restano esenti solo i terreni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, dovranno pagare, invece, tutti i proprietari dei terreni nei Comuni con altitudine fino a 280 metri. Il Condizionale, però, è ancora d'obbligo perchè il Governo potrebbe modificare questi criteri, fortemente contestati, entro il prossimo 26 gennaio nel corso della conversione in legge del provvedimento.
Si ricorda che se il terreno rientra tra quelli soggetti a tassazione chi deve pagare è il titolare del diritto reale sul terreno. L'imposta si calcola applicando alla base imponibile l'aliquota approvata dai Comuni nel corso del 2014; se i comuni non la hanno deliberata per i terreni, si dovrebbe applicare quella standard del 7,6 per mille (ai sensi dell'articolo 13, comma 6 del Dl 201/2011). Il versamento del prossimo 26 gennaio dovrebbe essere considerato una sorta di acconto, oggetto di un successivo conguaglio/ rimborso non appena verra' scritta la nuova geografia.
Lo stesso decreto mette sul piatto 64,1 milioni di euro per il pagamento delle supplenze brevi nella scuola (fenomeno che ora viene messo sotto monitoraggio), e 56 milioni aggiuntivi per il Fondo per le emergenze nazionali.
Zedde
Pensioni, ok alla totalizzazione per i titolari di assegno di invalidità
La preclusione alla totalizzazione dei periodi assicurativi per chi ha già una pensione non opera nei casi in cui venga meno la titolarità dell'assegno ordinario di invalidità per mancata conferma, ovvero, a seguito di revisione, dello stato di invalidità.
Kamsin Chi è titolare dell'assegno ordinario di invalidità potrà liberamente esercitare la totalizzazione in caso di mancata conferma dell'assegno stesso, ovvero, a seguito di revisione, dello stato di invalidità. E' quanto ha precisato l'istituto di previdenza con il messaggio inps 9626/2014.
La normativa attuale, com'è noto, prevede che l'esercizio della totalizzazione dei periodi assicurativi sia preclusa ai titolari di assegno ordinario di invalidità in quanto tali assegni costituiscono trattamento pensionistico autonomo. L'esercizio della totalizzazione, infatti, ai sensi della Circolare Inps 9/2008 è escluso laddove l'assicurato sia titolare di un trattamento pensionistico erogato da una delle gestioni destinatarie della normativa della totalizzazione, anche nel caso in cui si debbano cumulare periodi contributivi maturati in gestioni diverse da quella o quelle nelle quali sia stata già liquidata una prestazione a favore dell'assicurato. In pratica, salvo la pensione ai superstiti, quando l'assicurato ha già in godimento una pensione, compreso l'assegno di invalidità, e ha contributi versati in un'altra gestione, non può totalizzarli per ottenere un'unica pensione.
L'Inps però, con il messaggio citato, ha aperto ad una maggiore flessibilità interpretativa indicando che il divieto resta solo fino a che all'interessato non venga tolto il trattamento di invalidità. Pertanto, da oggi, chi è titolare di un assegno di invalidità e lo perde a seguito, ad esempio, della revisione dello stato di invalidità potrà liberamente esercitare la totalizzazione nazionale per conseguire, ove abbia contributi accreditati in diverse gestioni, il trattamento di anzianità in totalizzazione (40 anni e 3 mesi di contributi piu' la finestra mobile di 21 mesi) oppure il trattamento di vecchiaia (65 anni e 3 mesi di età piu' la finestra mobile).
Zedde
Lavoro, Inps: a novembre diminuiscono le ore di Cig autorizzate
A novembre sono state autorizzate complessivamente 85,0 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, con una diminuzione del -26,9% rispetto allo stesso mese del 2013, quando ne erano state autorizzate 116,3 milioni. Kamsin E' quanto ha comunicato l'Istat sottolineando che rispetto al mese di ottobre 2014, i dati destagionalizzati evidenziano una variazione congiunturale pari al -28,4%, per il totale degli interventi di cassa integrazione.
Le ore di cassa integrazione ordinaria (Cigo) autorizzate a novembre sono state 19,7 milioni, mentre un anno prima - nel mese di novembre 2013 - erano state 26,6 milioni: di conseguenza, si e' avuta una diminuzione tendenziale del -26,0%. In particolare - spiega l'Inps - la variazione tendenziale e' stata pari al -24,8% nel settore industria e al -30,2% nel settore edilizia. Le variazioni congiunturali calcolate sui dati destagionalizzati registrano, rispetto al precedente mese di ottobre 2014, un lieve decremento, pari al -0,2%.
Zedde
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Imu/Tasi 2014, ultimo giorno per il saldo. Ecco come e quanto si paga
Ultimo giorno per pagare l'Imu e la Tasi. Alla Cassa sono chiamati milioni di contribuenti proprietari di abitazioni principali ed altri immobili.
Kamsin Scade oggi l'ultimo giorno per il saldo delle tasse sulla casa, l’Imu e la Tasi senza incorrere in sanzioni. All’appuntamento quest’anno, dopo la pausa del 2013, sono chiamati alla cassa anche i proprietari di abitazione principale che l'anno scorso erano stati esentati dal Governo Letta.
Con tutte le novità che si sono succedute nel 2014 indicare con precisione chi è tenuto a pagare è un vero e proprio rebus: ogni comune è storia a sè e quindi per non sbagliare bisogna fare riferimento alla delibera pubblicata sul sito delle Finanze (è questa la fonte ufficiale ma la maggior parte dei comuni ha provveduto a mettere sul proprio sito sia le delibere). Per l’Imu però ci sono alcuni punti fermi: devono pagare sempre tutti i proprietari diversi dall’abitazione principale (è tale quella in cui il contribuente risiede e ha domicilio abituale) o da immobili assimilati per legge all’abitazione principale. Solo in tre ipotesi i comuni hanno la possibilità di decidere in autonomia: se l’immobile è di una persona ricoverata in casa di cura, se l’immobile è dato in comodato a un figlio o a un genitore, se il proprietario è iscritto all’elenco dei residenti all’estero.
La Tasi invece la pagano, di regola, anche i proprietari di abitazione principale e anzi nella grande maggioranza dei casi l’aliquota per la prima casa è più elevata di quella degli altri immobili: può infatti arrivare sino al 3,3 per mille se il comune ha deciso agevolazioni per i contribuenti e allo 0,25% se invece non ci sono facilitazioni. Inoltre la Tasi è in parte (tra il 10 e il 30% ) a carico dell’inquilino.
La base di calcolo. Imu e Tasi si diversificano per platea contributiva e aliquote ma hanno in comune la base di calcolo: in entrambi i casi per gli immobili residenziali e le loro pertinenze con autonomo accatastamento (in genere tratta dei box) è la rendita catastale originaria aumentata del 5% e moltiplicata per 160. Per entrambi, l’ importo dovuto è quello dell’anno intero (o della porzione di anno) da cui si detrae la somma pagata per la prima rata.
Il versamento si può effettuare con appositi bollettini postali o con il modello F24; in questa seconda ipotesi si può compilare il modello semplificato mentre se si sceglie il modello ordinario i dati vanno immessi nella sezione Imu e altri tributi locali. Se la casa è stata posseduto tutto l’anno, e se non sono intervenute modifiche nelle delibere, basta copiare il modello compilato per la prima rata indicando però che si tratta di saldo. I codici tributo da adoperare sono: Imu-3918. Tasi abitazione principale – 3958; Tasi altri immobili – 3961.
Zedde
Jobs Act, in Gazzetta la legge Delega 183/2014. Ecco il testo
Arriva in Gazzetta Ufficiale il Jobs Act, la legge contenente le deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attivita’ ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Kamsin E' stata pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale la legge 183/2014, la Delega in materia di Riforma del Mercato del Lavoro e degli ammortizzatori sociali (il cd. Jobs Act). La legge è entrata in vigore oggi, 16 Dicembre 2014. Il Jobs Act, lo si ricorda, contiene la piu' importante riforma del mercato del lavoro da diverso tempo a questa parte.
C'è il contratto a tutele crescenti, il superamento (quasi definitivo) dell’articolo 18 e quindi del reintegro nel posto di lavoro in caso di licenziamento ingiustificato, le nuove regole sul demansionamento e sui controlli a distanza. La riscrittura delle norme sugli ammortizzatori sociali, il riordino dell'Aspi, i servizi per il lavoro e le politiche attive, il codice semplificato delle discipline e delle tipologie contrattuali.
Per i neoassunti con contratto a tutele crescenti - ed è questo il passaggio sul quale si sono registrate le maggiori tensioni politiche - cambierà la disciplina sulla tutela reale in caso di illegittimo licenziamento (cioè l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori).
Per produrre i primi effetti concreti, però, bisognerà attendere almeno un mese. Si tratta di un disegno di legge delega, che si limita a indicare i principi generali della riforma. Saranno poi almeno sei decreti delegati a definire i dettagli. La palla, stavolta, è direttamente nelle mani del governo. E alle Camere resta solo un parere non vincolante.
Il primo decreto delegato è atteso dal Cdm che si riunirà a metà dicembre e riguarderà il contratto a tutele crescenti; l'obiettivo è far entrare in vigore lo strumento che rivede l'articolo 18 già dal prossimo anno. Ma in ogni caso, come ha affermato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, entro tre mesi tutti i decreti attuativi della riforma saranno pronti.
Qui il testo ufficiale della legge 183/2014
In attesa dei provvedimenti attuativi ecco l'ABC di pensionioggi.it delle novità contenute nella legge delega di riforma del lavoro. guidariformalavoro
Zedde
Riforma Pensioni, Padoan avverte: "impossibile tornare indietro"
Il Ministro dell'Economia PierCarlo Padoan difende l'impianto della Riforma Fornero del 2011. Non sarà possibile metterla in discussione in futuro.
Kamsin L'intervento sulle pensioni del 2011 è stato necessario per correggere le anomalie nell'andamento della spesa previdenziale dello Stato. Gli effetti sul bilancio, però, non erano immediati e per questa ragione si è dovuto procedere con il blocco, parziale, dell'indicizzazione degli assegni e all'aumento brusco dei requisiti anagrafici e contributivi utili per l'accesso alle prestazioni pensionistiche. E' quanto ha indicato il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan intervenuto in mattinata al convegno organizzato alla Mefop Lecture «The clash of generations» presso la sala del Parlamentino del ministero dell'Economia.
Il Ministro ha ricordato come da allora i vari governi che si sono succeduti hanno cercato di mettere un argine ai tanti problemi creati dalla Riforma. Ad iniziare dal tema esodati su cui "anche il Governo Renzi ha approvato, di recente, un nuovo provvedimento di salvaguardia", ma il sistema nel suo complesso, anche se deve essere ritoccato, non potrà essere messo in discussione in quanto garantisce "sostenibilità da un punto di vista finanziario".
L'Italia, ha osservato Padoan, è tra i Paesi Ocse quello che presenta un numero molto elevato di riforme effettuate in materia di pensioni negli ultimi vent'anni. Dalla riforma Amato del '92 alla riforma Dini nel '95, per finire con la riforma Monti-Fornero del 2011, che ha innalzato l'età pensionabile, con annessa l'eliminazione delle pensioni di anzianità e il passaggio per tutti al contributivo: tutti interventi che garantiscono, secondo le previsioni relative ai prossimi 15-20 anni, la riduzione della spesa pensionistica di circa 1,5 punti di Pil. «Interventi che accrescono la solidità e la stabilità nel tempo del nostro sistema pensionistico e pongono il debito italiano, pur con il suo alto livello, in una situazione di sostenibilità molto superiore rispetto a quella di diversi altri Paesi».
Secondo Padoan l'innalzamento dell'età pensionabile e il passaggio per tutti al sistema contributivo sono i punti cardine del futuro su cui non si potrà tornare indietro. Il 2011 segna uno "spartiacque" chiaro sulle pensioni. L'Italia da quel momento ha scelto la strada della sostenibilità della spesa previdenziale come "certifica l'Ue" (il Ministro ha fatto esplicito riferimento alle due ultime lettere inviate alla Commissione europea in cui si apprezza l'impianto della Riforma Fornero).
Zedde
Pensioni Esodati, Pubblicato il primo report sulla Sesta Salvaguardia
Pubblicato il primo report delle domande pervenute alle direzioni territoriali del lavoro nell'ambito della sesta procedura di salvaguardia.
Kamsin Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il primo report sul monitoraggio delle domande presentate per l'accesso ai benefici della cosiddetta sesta salvaguardia prevista dalla legge 147/2014 e dal Messaggio Inps 8881/2014. Il documento diffuso mostra le istanze di accesso al beneficio nel periodo intercorrente tra il 6 novembre e l'8 Dicembre 2014 alle direzioni territoriali del lavoro sono state ben 6.928. All'appello, come nel precedente report, mancano tuttavia Sicilia e Trentino Alto Adige.
Le istanze monitorate si riferiscono esclusivamente a quei lavoratori tenuti al "passaggio" presso la DTL ai fini del riconoscimento della salvaguardia. Si tratta in particolare dei:
1) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
2) lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto dopo il 30 giugno 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo la cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
3) lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
4) i lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato cessati dal lavoro tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato;
5) i lavoratori che, nel corso dell'anno 2011, risultano essere in congedo ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo n. 151 del 2001 e successive modificazioni, o aver fruito di permessi ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge n. 104 del 1992, e successive modificazioni (l'Inps ha esentato, però, dalla ripresentazione della domanda coloro che avevano già presentato domanda di accesso alla DTL nell'ambito delle procedure per la quarta salvaguardia, a condizione che la DTL non la avesse respinta);
Si segnala, in particolare, che per quanto riguarda quest'ultimo profilo di tutela le DTL hanno ricevuto ben 2.147 istanze di accesso a fronte di soli 1800 posti complessivamente disponibili. In questa categoria vanno, peraltro, aggiunti coloro che sono rimasti esclusi con la precedente salvaguardia per l'esaurimento del plafond, e che ammontano, secondo stime sindacali, a circa 2000 unità.
Fonti: il report diffuso dal ministero del Lavoro
Zedde
Riforma Pensioni, da oggi rush finale in Senato
E' ripreso oggi l'esame in Commissione Bilancio degli emendamenti alla legge di stabilità. Sui fondi pensione nodo ancora da sciogliere. Dal Governo via libera alla deroga per i lavoratori dell'Isochimica di Avellino esposti all'amianto.
Kamsin E' ripreso oggi in Commissione Bilancio del Senato l'esame agli emendamenti sulla legge di stabilità. La commissione dovrebbe ultimare i lavori mercoledì sera o al massimo giovedì mattina. Il via libera dell'Aula, con la “fiducia”, dovrebbe arrivare non oltre il 18-19 dicembre, per consentire il passaggio del testo alla Camera prima di Natale per il sì finale. Tre questioni rimangono ancora in sospeso: tassazione fondi pensione e Casse privatizzate; soglie dei “minimi” per i professionisti; ritocchi all'Irap (si prevede una franchigia per le Pmi e azzeramento costo del lavoro per tutti gli stagionale). In tutti e tre i casi la base di partenza per apportare modifiche al testo sarà quella degli emendamenti già depositati dai gruppi parlamentari sui quali il Governo opererà eventuali nuove riformulazioni.
Tutte le altre modifiche al capitolo pensioni saranno invece discusse nel corso della settimana. Si parte comunque dalle novità approvate in prima lettura dalla Camera: stop alla penalizzazione sino al 2017 per chi consegue i requisiti per la pensione anticipata e tetto sulle pensioni d'oro. A vario titolo al Senato si cerca di estendere e/o di ancorare a determinati requisiti reddituali tali innovazioni. E poi c'è il capitolo delle nuove deroghe alla Riforma Fornero con diverse proposte presentate dai partiti di opposizione (Sel, M5S e Lega), ad iniziare dai quota 96 della scuola. Vedremo nei prossimi giorni se il Governo farà qualche concessione.
Al vaglio dei senatori, dopo la scrematura tra inammissibilità e segnalazioni da parte dei gruppi, restano del resto circa 6-700 emendamenti dei 3800 iniziali, molti dei quali sugli stessi temi come, pensioni, il regime dei minimi o dell'Irap, così come sul ridimensionamento del taglio ai patronati, temi sui quali il Governo vorrebbe intervenire attraverso le proposte parlamentari.
Per ora l'unica apertura governativa è arrivata per i lavoratori dell'Isochimica di Avellino, ammalati di amianto. Sabato l'esecutivo ha presentato in Senato un emedamento che consente a tali soggetti possano mantenere le previgenti regole di pensionamento. La misura, secondo la relazione illustrativa, riguarderà circa 200 soggetti con un costo di circa 5milioni di euro annui.
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