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Riforma Pensioni, piu' vicino lo stop alla penalizzazione
Slittano i tempi per la votazione degli emendamenti al ddl di stabilità segnalati in Commissione Bilancio al Senato. Incerto il destino dei dipendenti in esubero delle province, così come la vicenda dei quota 96.
Kamsin Si allungano i tempi per l'approvazione al Senato del ddl di stabilità. Ieri la conferenza dei capigruppo ha indicato che i lavori in Commissione Bilancio proseguiranno almeno sino a mercoledì (massimo giovedì mattina); slitterà quindi anche l'approvazione dell'Aula del Senato a venerdì 19 Dicembre (o Sabato 20 Dicembre). Il testo poi tornerà alla Camera per l'approvazione definitiva entro il 23 Dicembre.
Ieri, intanto, il Governo ha presentato un primo pacchetto di misure in materia fiscale che prevedono la cessione della rete elettrica FS a Terna, la destinazione alle poste di 535 milioni di euro in attuazione di una sentenza europea sugli aiuti di Stato e sulle tariffe postali flessibili. Viene poi previsto lo slittamento a fine 2015 del nuovo dispositivo di verifica sulle armi da scena, con il risultato di salvare i set di film e fiction d'azione, come il nuovo 007. Viene poi fissato a fine febbraio 2015 il termine per definire in modo chiaro e trasparente le modalità di rendiconto circa la destinazione del 5 per mille. Arriva poi una misura che consentirà alle forze di polizia e agli uffici giudiziari che ne facciano richiesta di utilizzare il carburante sotto sequestro. Altre norme riguardano una velocizzazione dell'iter degli appalti.
Il nodo pensioni verrà invece sciolto nei prossimi giorni. Il Governo dovrà infatti presentare le proposte di modifica in materia di gestione e ricollocazione del personale in esubero delle province (dove prende l'ipotesi di garantire il prepensionamento con i requisiti ante-fornero sino, almeno al 2016), la revisione della tassazione dei fondi pensione e dei rendimenti della Casse professionali. A prescindere dalle proposte governative ci sono però le decine di emendamenti presentati dai gruppi politici e segnalate dalla Commissione Bilancio per la votazione finale.
La Commissione dovrà pronunciarsi, in particolare, sui ritocchi alle pensioni anticipate (c'è la proposta di togliere la penalizzazione oltre il 2017; quella di depenalizzare anche gli assegni già decurtati prima del 2015; quella di reintrodurla solo per coloro che hanno ratei superiori a 3500 euro lordi al mese), le modifiche al tetto sulle cd. pensioni d'oro introdotto alla Camera, la deroga sui quota 96 della scuola, alcune misure sugli esodati e diverse altre modifiche minori. Emendamenti che passeranno solo se l'esecutivo non si metterà di traverso. La partita non è in discesa perchè si tratta di ritocchi che necessitano di adeguata copertura ma in ogni caso non saranno messe in discussione le modifiche già passate in prima lettura alla Camera e cioè lo stop alla penalizzazione sugli assegni anticipati sino al 2017 e il tetto sulle cd. pensioni d'oro.
Da risolvere anche la questione sulle partecipate, sugli sconti Irap per gli autonomi, i minimi dei professionisti, il capitolo dei giochi.
Zedde
Quota96, De Pretis: possibile risolvere la questione con la legge di stabilità
Presidio dei Quota 96 davanti al Senato per ottenere i benefici previdenziali. La Senatrice De Petris (Sel): "la vicenda deve essere risolta con il ddl di stabilità".
Kamsin La presidente dei senatori di Sel, Loredana De Petris, ha incontrato oggi pomeriggio il gruppo di docenti della cosiddetta “Quota 96″ in presidio davanti al Senato, che da alcuni giorni sono in sciopero della fame per chiedere una deroga alla Riforma Fornero. La senatrice De Petris ha ribadito la fermezza del gruppo parlamentare di Sel, “e l’impegno, peraltro già concretizzato non solo con la presentazione di specifici emendamenti alla legge di stabilità sulla quota 96, a porre in commissione bilancio al Senato la risoluzione del problema come uno dei punti prioritari per Sinistra ecologia e Libertà”.
La vicenda – ricorda il senatore Luciano Uras, capogruppo di Sel in Commissione Bilancio – riguarda poco piu' di 2mila lavoratori, tra docenti e personale Ata, che nonostante avessero già maturato i requisiti per la pensione all’entrata in vigore della legge Fornero, si trovano da tre anni in una situazione di assoluta ingiustizia”.
“Si tratta di far rispettare un diritto maturato – proseguono i senatori di Sel – che è riconosciuto da tutti, scippato con la Legge Fornero e mai ripristinato dai governi che si sono succeduti dopo quella nefasta riforma. Peraltro tale questione si è cercata di risolverla con un emendamento inserito nel Decreto 90 sulla Pubblica Ammistrazione , che la Camera aveva approvato, e che qui in Senato è stato poi tolto”. “Per noi – conclude la senatrice De Petris – la vertenza dei lavoratori della Quota96 Scuola è una questione fondamentale che deve essere risolta all’interno di questa legge di stabilità”. Condividono la battaglia di Sel anche una folta pattuglia di senatori M5S che hanno presentato un altro emendamento in tal senso.
Il verdetto finale arriverà la settimana prossima quando la Commissione Bilancio di Palazzo Madama inizierà a votare le circa 500 proposte emendative segnalate al ddl di stabilità.
seguifb
Zedde
Congedi, piu' flessibilità nella fruizione dei tre giorni di permesso al mese
Se il lavoratore è assente per parte del mese, ad esempio, per congedo facoltativo per maternità, malattia, infortunio, congedo straordinario invalidi, permessi sindacali, il Ministero del Lavoro ha stabilito che i giorni di permesso non si riducono.
Kamsin Per assistere un familiare disabile grave il lavoratore ha diritto, tra le altre prestazioni, a tre giorni di permesso al mese. Ma restano sempre tre i giorni nel caso in cui il lavoratore sia assente e quindi non lavori per parte del mese? Sul punto il Ministero del lavoro ha preso, di recente, posizione favorevole agli interessati. Ma per capire bene il problema è utile ricordare come e strutturato il sistema dei permessi.
Premettendo che i tre giorni al mese possono essere presi anche in modo frazionato. In altri termini non è detto che debbano essere consumati tutti insieme. È possibile ai contrario prendere i permessi nei giorni in cui se ne ha bisogno, avendo cura ovviamente di presentare in azienda la preventiva programmazione delle assenze per evitare disguidi organizzativi nelle metodologie di lavoro applicate sul posto. Vediamo dunque di ricapitolare il tutto.
Familiari di primo e secondo grado
Possono avere i permessi per assistere il coniuge e i parenti e affini di primo e secondo grado i seguenti lavoratori: a) coniuge; b) parenti e affini di primo grado: figli, genitori, suoceri, generi, nuore; c) parenti e affini di secondo grado: nonni, nipoti, fratelli, sorelle, cognati.
Familiari di Terzo grado
Ad alcune condizioni il permesso è riconosciuto anche per l'assistenza a familiari di terzo grado. Gli assistibili sono: zii, nipoti (figli di fratelli e sorelle), bisnonni, pronipoti, zii e nipoti acquisiti, ma solo quando i genitori e il coniuge dell'assistito: 1) hanno più di 65 anni; 2) sono a loro volta inabili; 3) sono deceduti; 4) mancano (nel senso di celibi, figlio naturale non riconosciuto, divorziati, separati legalmente, ecc.).
L'assenza: l'apertura del Ministero
Nel caso in cui i lavoratori siano assenti per qualche giorno del mese, il Ministero ha preso una decisione che va incontro agli interessati delle persone nel senso che, se durante il mese si sono assentati dal lavoro per determinate cause, questo fatto non comporta una parallela riduzione dei tre giorni di permesso.
La situazione è la seguente: Se il lavoratore è assente per parte del mese, ad esempio, per congedo facoltativo per maternità, malattia, infortunio, congedo straordinario invalidi, permessi sindacali, i giorni di permesso restano sempre tre. E questo vale anche per le assenze dovute per ferie. Se invece il diritto ai permessi nasce per la prima volta nel corso del mese (assunzione del lavoratore, riconoscimento lnps del diritto, ecc.), si riducono i tre giorni in proporzione ai periodo mancante. Su questo punto l'Inps precisa che è riconosciuto un giorno di permesso ogni dieci giorni di lavoro.
Il diritto alla fruizione dei permessi in parola non può, però, essere riconosciuto a più di un lavoratore dipendente per l'assistenza allo stesso familiare disabile in condizione di gravità. L'unica possibilità di fruizione alternativa sorge tra i genitori di un figlio disabile, i quali, nell'arco dello stesso mese, possono fruire alternativamente e non cumulativamente dei permessi mensili, delle due ore di permesso giornaliero o del prolungamento del congedo parentale.
seguifb
Zedde
Esodati, esaurito il plafond per i lavoratori nei fondi di solidarietà di settore
Si esaurisce con la decorrenza del 1° gennaio 2015 il plafond di posizioni disponibili per gli esodati bancari. Chi uscirà successivamente a tale data rischia di non poter mantenere le vecchie regole di pensionamento.
Kamsin L'ultimo lavoratore, appartenente al profilo di tutela destinato ai lavoratori nei fondi di solidarietà di settore di cui all'articolo 24, comma 14, lettera c) del Dl 201/2011 come integrato dal Dl 95/2012, che potrà beneficiare del mantenimento delle previgenti regole pensionistiche è colui che entrerà nei Fondi entro il 1° Gennaio 2015 e che, dunque, cesserà il rapporto di lavoro entro e non oltre il 31 Dicembre 2014. E' quanto ha comunicato oggi l'istituto di previdenza con il messaggio inps 9611/2014.
Si è, pertanto, esaurito il contingente di 19.310 posizioni salvaguardabili destinate ai lavoratori le cui imprese avevano stipulato, entro il 4 dicembre 2011, accordi sindacali che prevedevano il ricorso ai fondi di solidarietà di settore. Il plafond in questione era stato dapprima individuato in 17.710 unità con il Dm 1° Giugno 2012 e poi allargato di altre 1600 unità con il Dl 95/2012 (cd. seconda salvaguardia). Quest'ultimo intervento era riservato, in particolare, a quei lavoratori che, alla data del 31 dicembre 2011 non erano ancora cessati dal rapporto di lavoro ma che lo sarebbero stati, sempre in forza di accordi siglati entro il 4.12.2011 a decorrere dal 1° gennaio 2012 con la precisazione di rimanere a carico dei fondi, comunque, sino al 62° anno di età.
Con il messaggio odierno l'Inps, dunque, comunica che la disponibilità del plafond è sufficiente a garantire il mantenimento della disciplina ante fornero solo ai lavoratori del suddetto profilo che, ancora in servizio, cesseranno il rapporto entro quest'anno. L'istituto tuttavia ricorda che in considerazione della natura dinamica del monitoraggio, la Direzione centrale pensioni continuerà ad effettuare il monitoraggio con cadenza mensile al fine di tenere conto delle eventuali disponibilità che si dovessero verificare nei plafond assegnati, aggiornando i dati relativi.
seguifb
Zedde
Esodati, crescono le pensioni liquidate in salvaguardia
L'Inps ha aggiornato il report delle procedure di monitoraggio dei lavoratori cd. salvaguardati. Sono circa 100mila le pensioni certificate su un totale di oltre 170 mila posizioni disponibili.
Kamsin Salgono a 3.120 le pensioni certificate nell'ambito della quinta salvaguardia di cui 2.397 già liquidate. Sono 5.870 invece quelle certificate nella quarta salvaguardia di cui 1.256 già liquidate. Sono i dati che emergono dal nuovo report pubblicato dall'Inps sulle procedure di salvaguardia al 28 Novembre 2014.
Dal report emerge che con riferimento alla prima salvaguardia sono state certificate 64.374 posizioni (a fronte di una capienza di 65mila posti) e che sono state liquidate 42.459 prestazioni.
Numeri ancora relativamente bassi permangono riguardano la seconda salvaguardia: le pensioni certificate sono state solo 16.959 e sono state liquidate 8.556 posizioni su una capienza complessiva di ben 35mila posti (effetto della riduzione disposta con la recente legge 147/2014 che ha tagliato di 20mila posti il contingente originariamente previsto per questa salvaguardia). Si tratta, com'è noto, di lavoratori coinvolti in accordi per la gestione di eccedenze occupazionali con l'utilizzo di ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 2011.
Crescono anche le pensioni certificate nell'ambito della terza salvaguardia che conta un numero complessivo di 16.130 soggetti salvaguardabili. L'Inps ha certificato 7.344 pensioni e ne ha liquidate 5.531. Si è in pratica poco sotto la metà, ma in questo caso si deve tener conto che con la legge di Stabilità 2014, il plafond è stato aumentato di 6mila unità a favore dei prosecutori volontari.
seguifb
Zedde
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Riforma Pensioni, oggi le proposte del Governo
A Palazzo Madama si entra nel vivo della discussione sulla legge di stabilità. Tra le piu' interessanti proposte di modifica c'è lo stop definitivo alla penalizzazione per i lavoratori precoci e la deroga per salvare i quota 96 della scuola.
Kamsin Proseguono i lavori in Senato sulla manovra. Ieri la Commissione bilancio di Palazzo Madama ha ridotto da 3.800 a circa 500, gli emendamenti parlamentari che saranno oggetto del voto della Commissione entro lunedì prossimo. La Commissione dovrà pronunciarsi sui ritocchi alle pensioni anticipate (con le proposte di togliere la penalizzazione oltre il 2017 e di reintrodurla per coloro che hanno ratei superiori a 3500 euro lordi al mese), le modifiche al tetto sulle cd. pensioni d'oro, la deroga sui quota 96 della scuola. Le proposte di modifica del governo, invece, non sono state ancora depositate. Lo saranno probabilmente oggi, perché il ministero dell’Economia ha chiesto più tempo per valutare i testi messi a punto da Palazzo Chigi.
Il Governo dovrebbe mettere nero su bianco la riduzione del prelievo sui fondi pensione che dovrebbe scendere dal 20 al 17 per cento. In via di soluzione anche il rebus sulla ricollocazione del personale in esubero delle province: si dovrebbe procedere a definire soprannumerari il 50% dei dipendenti di area vasta e il 30% si quelli delle città metropolitane. Per questi soggetti si procederà al prepensionamento a condizione che maturino la decorrenza della prestazione pensionistica, calcolata con le regole previgenti alla Riforma Fornero, entro il 31 Dicembre 2016 (in pratica estendendo l'attuale limite vigente nelle Pa fissato dall'articolo 22 del Dl 95/2012).
Sarà presentato poi, un pacchetto sui giochi, con il «pay out», le somme che vengono restituite come premi ai giocatori, che per le slot machine saranno riportate dal 70 al 74 per cento. Arriverà un taglio dell’aggio per i concessionari che dovrà permettere di recuperare almeno 300 milioni. Tra le novità, come riportato da Public policy, ci potrebbe essere uno stanziamento di 535 milioni di euro per Poste italiane necessari a rispettare una sentenza europea.
Tra gli emendamenti parlamentari «segnalati», e che dunque verranno messi in votazione, ce n’è anche uno del Pd con il quale si mira ad inserire in maniera sperimentale il principio del contrasto di interessi nella lotta all’evasione fiscale. L’emendamento prevede la detraibilità delle spese documentate per la manutenzione ordinaria delle abitazioni e per la riparazione di auto, moto e bici entro un tetto di 3 mila euro l'anno. La misura sperimentale per il triennio 2015-2017 avrebbe una funzione anti-evasione. Previste anche l'aliquota Iva ridotta e sanzioni in caso di frodi.
Zedde
Riforma Pensioni, settimana chiave al Senato
A Palazzo Madama sono fioccate decine e decine di proposte di modifica alla Riforma Fornero. Tra le piu' interessanti c'è lo stop definitivo alla penalizzazione per i lavoratori precoci e la deroga per salvare i quota 96 della scuola. Attesa per le proposte del Governo.
Kamsin Proseguirà sino almeno a Sabato (non è escluso lo slittamento a lunedì), l'esame in Commissione Bilancio in sede referente di Palazzo Madama degli emendamenti al ddl di stabilità. Il provvedimento arriverà in Aula per la discussione generale Martedì 16 Dicembre in vista del via libera del Senato entro la prossima settimana.
Come già anticipato da pensionioggi.it i partiti hanno presentato decine di correzioni in materia previdenziale che nelle prossime ore saranno segnalate, ritirate o votate in Commissione previa acquisizione del parere del Governo.
Tra le principali richieste, in ordine, ricordiamo diverse proposte in materia di penalizzazione sull'accesso alla pensione anticipata: si chiede l'eliminazione definitiva (cioè anche oltre il 2017) della penalità, la possibilità di "depenalizzare" anche agli assegni decurtati prima del 2015, sino alla proposta, formulata da 24 senatori Pd, di lasciare la penalizzazione solo sui trattamenti superiori a 3500 euro lordi al mese.
Ultime chances anche per il via libera alla deroga per i quota 96 della scuola, la revisione delle norme pensionistiche per i macchinisti ferroviari, l'allargamento della platea degli esodati "salvaguardati", l'estensione dei benefici previdenziali in materia di amianto, il prepensionamento del personale delle province in esubero, la revisione del tetto al cumulo dei benefici previdenziali dovuti al calcolo contributivo, norma introdotta alla Camera (si propone, in particolare, che il tetto scatti solo sui trattamenti superiori ad una certa soglia e non a tutti i lavoratori). Ma anche una modifica delle norme sulla reversibilità dei trattamenti previdenziali, sulle ricongiunzioni ed revisione della tassazione dei fondi pensione e dei rendimenti delle Casse Professionali.
La palla ora spetta all'esecutivo che dovrà indicare quali emendamenti potranno essere accolti e dunque votati positivamente dalla Commissione.
Zedde
Indennità una tantum, ultimi giorni per la richiesta all'Inps
Entro il 31 dicembre 2014 i lavoratori parasubordinati possono presentare domanda all'Inps in via telematica per ottenere l'indennità una-tantum. Le condizioni per averne diritto.
Kamsin E' in arrivo la scadenza per la domanda di indennità una tantum che possono presentare i collaboratori a progetto rimasti disoccupati. Il termine ultimo per inviare in modalità telematica all'Inps la richiesta è fissato al 31 dicembre 2014.
Beneficiari della prestazione sono i collaboratori coordinati e continuativi a progetto che versano i contributi in via esclusiva nella gestione separata. Sono esclusi, pertanto, i collaboratori occasionali, i soggetti titolari di pensione o già iscritti ad altra gestione previdenziale obbligatoria e i liberi professionisti senza albo e cassa professionale.
Le condizioni - Ecco di seguito le nuove condizioni che devono sussistere congiuntamente al fine di ottenere l'indennità.
Nell'anno precedente, cioè il 2013, il collaboratore deve: 1) aver svolto la propria attività esclusivamente per un unico committente (regime di "monocommittenza"); 2) aver avuto un periodo di disoccupazione ininterrotto di almeno due mesi comprovato dall'iscrizione presso un Centro per l'impiego; 3) aver conseguito un reddito lordo complessivo soggetto a imposizione fiscale non superiore al limite di 20 mila euro; 4) far valere almeno 3 mensilità di contribuzione accreditata presso la Gestione separata.
Nell'anno in corso poi, cioè nel 2014, devono risultare accreditati, sempre presso la Gestione separata, contributi per almeno una mensilità. L'indennità è pari a un importo del 7% (5% dal 2016) del minimale annuo di reddito imponibile fissato per le gestioni degli artigiani e dei commercianti (per il 2014, 15.516 euro), moltiplicato per il minor numero tra le mensilità accreditate l'anno precedente e quelle non coperte da contribuzione. La domanda dev'essere presentata all'Inps in modalità esclusivamente telematica entro il 31 dicembre 2014. Solo nell'ipotesi in cui il requisito dell'accredito di una mensilità nell'anno di riferimento (2014) venga maturato a dicembre, il termine per presentare la domanda è prorogato al 31 gennaio 2015.
L'importo dell'indennità è liquidato in unica soluzione se pari o inferiore a 1.000 euro, o in importi mensili pari o inferiori a 1.000 euro se superiore.
Zedde
Articolo a cura di Paolo Ferri, Direttore delle Acli
Local Tax, slitta il debutto dell'imposta che assorbirà Imu e Tasi
Tramonta l'ipotesi di vedere la nuova local tax all'interno del ddl di stabilità. Il Governo: "questione troppo complessa, serve un ulteriore approfondimento e confronto".
Kamsin Il nodo sulla cosiddetta "local tax" "non e' stato ancora sciolto, la discussione all'interno del governo non e' ancora conclusa". Lo ha detto a chiare lettere, ieri, il relatore di maggioranza al ddl Stabilita' in Senato, Giorgio Santini (Pd), spiegando ai giornalisti i temi sui quali si sta ragionando in vista dell'avvio delle votazioni sulla manovra in commissione Bilancio di palazzo Madama.
L'intervento che intende assorbire in un'unica imposta Tasi ed Imu, nonchè le altre tasse comunali è, dunque, troppo complesso per salire sul treno della attuale legge di stabilità. Il nodo dei tecnici dell'esecutivo è soprattutto quello determinato dallo scambio fra due voci: la quota erariale dell'Imu sui capannoni, che andrebbe comuni, e l'addizionale Irpef, che sarebbe invece corrisposta allo Stato. Il nodo riguarda la fissazione di una soglia unica per le addizionali che nei comuni risulta molto diversificata.
Altre criticità emergono sul capitolo aliquote, soprattutto per quanto concerne i limiti massimi della tassa sugli immobili diversi dall'abitazione principale. L'ipotesi qui è di un'aliquota unica al 12 per mille che tuttavia, determinerebbe un ulteriore aggravio per i proprietari di questi immobili (attualmente l'asticella del prelievo è, infatti, fissata al 10,6 per mille ma può arrivare sino all'11,4 per mille) senza contare che ci sarebbero ulteriori difficoltà per la deducibilità della stessa dall'Irpef o Ires per gli immobili strumentali alle attività produttive.
L'identikit della nuova Local Tax
Per le abitazioni principali l'aliquota standard ipotizzata è del 2,5 per mille, ma i Comuni potranno incrementarla fino al 5 per mille, ed è affiancata da una detrazione fissa di 100 o 90 euro e con la possibilità per i Comuni di poter introdurre sconti ulteriori per i figli.
Grazie allo sconto fisso la nuova local tax consentirà di reintrodurre un criterio di progressività perso con la Tasi. Infatti con lo sconto fissa la tassa locale al 2,5 per mille azzererà l'imposta per circa 3 milioni di abitazioni di basso valore catastale già esenti, da tempo da Ici ed Imu. Mentre saranno chiamati a pagare di piu' le abitazioni con valori catastali piu' elevati.
Gli altri immobili - Per le abitazioni diverse dall'imposta principale l'ipotesi rilanciata dal governo è di un prelievo standard dell'8,6 per mille ma il massimo può raggiungere il 12 per mille (contro l'11,4 per mille previsto dalla normativa attuale). Per tali abitazioni, ovviamente, non sarà riconosciuta la detrazione standard di 100 euro. Nel caso degli immobili strumentali, poi, la deducibilità dalle imposte sul reddito dovrebbe essere pari al 30%, piu' alto della vecchia Imu (asticella al 20%) ma minore della Tasi (che prevedeva la deducibilità integrale del tributo).
Nella nuova tassa, a differenza di quanto ipotizzato dal Governo nelle scorse settimane, non saranno inclusi altri balzelli comunali, come la tassa sulle insegne pubblicitarie e l'occupazione di suolo pubblico. Almeno per ora. Fuori dal perimetro di intervento anche la Tari, la tassa sui rifiuti.
Zedde
Articolo 18, entro fine anno pronte le nuove regole
L'Esecutivo studia la proporzionalità degli indennizzi sui licenziamenti economici per le imprese con meno di 15 dipendenti. Il Decreto pronto entro Natale.
Kamsin Il primo decreto attuativo della legge delega sul Jobs Act, dedicato alla nuova normativa sul contratto a tutele crescenti e alla Riforma dell'articolo 18, sarà approvato dall'esecutivo entro dicembre. E' quanto ha indicato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un consiglio dei ministri convocato prima di Natale, intorno al 22 Dicembre. Il ddl poi passerà al vaglio delle Commissioni Parlamentari per un "parere non vincolante".
Il Dlgs farà venir meno, per tutti i nuovi assunti dal 1° gennaio 2015 con contratto a tempo indeterminato, il totem simbolo dello Statuto dei lavoratori: sarà possibile licenziare anche per ingiustificato motivo economico o disciplinare pagando solo un indennizzo economico (e non dovendo piu' reintegrare in servizio il dipendente). La reintegra resterebbe solo per talune fattispecie di licenziamenti disciplinari - da stabilire nel decreto - e per i licenziamenti discriminatori.
L'indennizzo dovrebbe essere pari ad una mensilità e mezza ogni anno di anzianità di servizio sino ad un tetto massimo di 24 mensilità. In ogni caso, per limitare il ricorso al giudice, sarà incentivata la conciliazione: l’azienda potrebbe versare subito un indennizzo al lavoratore, fino a 18 mensilità esentasse, con la possibilità di chiudere l’accordo in un mese.
I nodi da sciogliere riguardano anche gli effetti sulle piccole e medie imprese, cioè quelle con meno di 15 dipendenti a cui, attualmente, non si applica l'articolo 18. L'obiettivo è evitare l'aggravio dei costi e, pertanto, dovrebbe essere confermata la disciplina attualmente vigente: l'indennizzo, in caso di licenziamento illegittimo, oscilla tra le 2,5 e le 6 mensilità massime.
Si ricorda che il contratto a tutele crescenti si applicherà solo ai nuovi assunti. Almeno per ora, dunque, non cambia nulla per chi è già assunto con un contratto a tempo indeterminato.
guidariformalavoro
Zedde