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Si concluderà a breve l'iter del ddl sulla sesta salvaguardia. Nella legge di stabilità il governo potrebbe togliere le penalizzazioni per i lavoratori precoci e concedere maggiore flessibilità.

Kamsin Dopo il brutto stop nel decreto legge sulla pubblica amministrazione, le speranze di una revisione della Riforma Fornero sono affidate alla prossima legge di stabilità. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sostanzialmente confermato, prima della pausa estiva, la volontà del governo di introdurre dei correttivi al Dl 201/2011 per concedere maggiore flessibilità sull'età pensionabile. 

L’idea fatta dal Ministro è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dalla riforma Monti- Fornero. Poletti ha parlato di strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni anche se non ha specificato nei dettagli quali saranno le iniziative.

Tra le ipotesi in campo c'è la possibilità di riproporre i cd. "pensionamenti flessibili", un progetto elaborato lo scorso anno dagli onorevoli Baretta e Damiano che consentirebbe un anticipo della pensione fino a 62 anni di età e 35 di contributi con un sistema di penalità; la riapertura del sistema delle quote che regolava la vecchia pensione di anzianità; l'introduzione del ”prestito pensionistico“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico.

Sempre nell'ottica di consentire un anticipo sull'età pensionabile, la legge di stabilità potrebbe essere il veicolo da utilizzare per la proroga dell'opzione donna, una misura su cui l'esecutivo ha fatto nelle scorse settimane un frettoloso dietrofront, ma che potrebbe estendere la possibilità per lavoratori e lavoratrici di accedere alla pensione con requisiti agevolati sino al 2018 al prezzo di avere un assegno calcolato con il sistema contributivo. Una modifica in tal senso, del resto, è chiesta da migliaia di lavoratrici sia del settore privato che pubblico.

Nel corso del question time alla Camera di questa settimana, Poletti ha dato poi la disponibilità del governo ad approfondire, con la legge di stabilità, un riesame dei disincentivi per coloro che accedono alla pensione anticipata con meno di 62 anni. La richiesta delle forze politiche è di cancellare le penalizzazioni sino al 2017.

Le altre misure su cui si attende il via libera - Va verso la conversione definitiva il disegno di legge sulla sesta salvaguardia in Senato; il provvedimento, approvato agli inizi di luglio alla Camera dovrebbe ricevere il disco verde di Palazzo Madama entro la prima metà del mese di Ottobre, prima della presentazione della legge di stabilità. Silenzio assoluto invece per quanto riguarda la vicenda dei quota 96 della scuola.

Le proposte per introdurre maggiore flessibilità

La proposta Damiano - Il disegno di legge messo a punto già nella scorsa legislatura prevede, con 35 anni di contributi, la possibilità di anticipare l’età del pensionamento fino a 62 anni, con un sistema di penalizzazioni (dal 2 all’8% a seconda di quanti anni mancano ai 66). Verrebbe meno anche la penalizzazione per chi ha maturato 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica. Si tratta dei cd. pensionamenti flessibili.

La Quota 100 - Possibile l'introduzione di un sistema basato sulla precedente pensione di anzianità. Cioè ancorato ad un minimo di età anagrafica unitamente al perfezionamento di un requisito contributivo (es. 40 anni di contributi e 60 di età; oppure 39 di contributi e 61 di età).

Il Prestito Pensionitico - E' l'ipotesi elaborata dall'ex ministro del Lavoro Enrico Giovannini. L'idea consentirebbe a chi, a pochi anni dalla pensione, si ritrova disoccupato e senza ammortizzatori sociali di chiedere all'Inps un anticipo dell’assegno pensionistico fino a 2-3 anni, importo che poi sarà rimborsato piano piano con micro-prelievi sull'assegno una volta conseguita la pensione.

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Riforma Pensioni, reversibilità e penalizzazioni nella legge di stabilitàZedde

- Roma, 21 set. - "Ho dato mandato ai miei legali di avviare un'azione giudiziaria nei confronti di Beppe Grillo per le falsita' contenute nel suo comizio a Melendugno". Lo annuncia in una nota il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, in merito al comizio di ieri sera del leader del Movimento Cinque Stelle sul gasdotto Tap. .
- Roma, 21 set. - "Penso che il problema numero uno in Italia sia la produttivita'. Dobbiamo aumentarla. E per farlo e' giusto intervenire sul mercato del lavoro. Allora dico innanzitutto che va bene un contratto a tutele progressive, ma questo non puo' valere per i nuovi contratti, come e' stato detto. Cosi' si andrebbe nella direzione di aumentare la segmentazione del mercato del lavoro". Lo sostiene l'ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, intervistato dal Sole 24 Ore. "Questo sarebbe inaccettabile - aggiunge Bersani - Noi abbiamo bisogno di un percorso unificante. Il contratto a tutele crescenti dovrebbe quindi sostituire gran parte dei contratti esistenti, riducendo a tre-quattro tipologie". La reintegra? "Possiamo pensare a una maggiore flessibilita', su questo sono apertissimo, anche sull'articolo 18 si puo' tornare a intervenire cercando di farlo funzionare meglio, ma alla fine la reintegra deve rimanere". "La flessibilita' - spiega Bersani - e' nelle tutele crescenti. In un periodo iniziale l'imprenditore ha piu' facolta' di interrompere il rapporto di lavoro, passati 2-3-4 anni non piu'". Sui rischi di scissione del Pd, Bersani dice: "Ho sempre detto che lavoro per la ditta, ma la ditta e' il luogo dove si elabora e si propone". "Si deve discutere prima, no si puo' arrivare alla direzione con un prendere e lasciare". In ogni modo "sono fiducioso che al di la' delle asprezze, si trovi un punto di convergenza ed equilibrio". .
- Roma, 20 set. - Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ritiene che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, "sbagli" sul tema della riforma del mercato del lavoro in quanto "non si possono affrontare temi estremamente importanti, come quello delle estensioni delle tutele e del come si esce da una situazione cosi' ampia di disoccupazione, senza il dialogo e il confronto". "Credo soprattutto non lo si possa fare con atti di forza che tolgono i diritti a chi ce li ha senza dare nessuna prospettiva al mondo del precariato", ha affermato Camusso a La Spezia .

- Roma, 20 set. - "Chi oggi difende il sistema vigente difende un modello di diseguaglianze dove i diritti dipendono dalla provenienza o dall'eta'. Noi vogliamo difendere i diritti di chi non ha diritti. Quelli di cui nessuno si e' occupato fino ad oggi". Lo scrive il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, in una lettera indirizzata agli iscritti del partito. "Il 29 settembre - aggiunge - presentero' in direzione nazionale il JobsAct. Dobbiamo attirare nuovi investimenti, perche' senza nuovi investimenti non ci saranno posti di lavoro e aumenteranno i disoccupati. Ma dobbiamo anche cambiare un sistema ingiusto - conclude - che divide i cittadini in persone di serie A e di serie B e umilia i precari".

"Nel partito c'e' chi vuole scontri ideologici"

"Davanti a un problema c'e' chi trova soluzioni provando a cambiare e chi organizza convegni lasciando le cose come sono. Anche nel nostro partito c'e' chi vuole cogliere la palla al balzo per tornare agli scontri ideologici e magari riportare il Pd del 25%. Noi no" si legge ancora nella lettera pubblicata sul sito del Pd. "Bloccare l'emorragia dei posti di lavoro e tornare a crescere, semplificare il fisco pagando meno (ma pagando tutti, finalmente!) e, prima di tutto, investire sull'educazione e sulla scuola: questa e' la nostra sfida", aggiunge Renzi che poi sottolinea: "Ci hanno detto che siamo di destra per questo. Ci hanno paragonato ai leader della destra liberista anglosassone degli anni Ottanta. A me - conclude - hanno insegnato che essere di sinistra significa combattere un'ingiustizia, non conservarla".

Scontro con la Cgil sull'articolo 18

"Cambiamo il Paese, chi puo' ci dia mano"

"Noi siamo qui per cambiare l'Italia e non accetteremo mai di fare le foglie di fico alla vecchia guardia che a volte ritorna. O almeno ci prova" scrive ancora Renzi "Sul sito - spiega - trovate l'indicazione della nuova segreteria. Chi puo' ci dia una mano, partendo dalle iniziative per le imminenti regionali e per le forme di autofinanziamento. Abbiamo la grande occasione di cambiare il paese piu' bello del mondo: Aiutiamoci a farlo sul serio".

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