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- Hanoi, 9 giu. - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e' arrivato a Hanoi, in Vietnam, prima tappa del suo viaggio in Asia che lo portera' in Cina e in Kazakistan. Si tratta della prima volta di un premier italiano nelle capitale vietnamita dal 1973, quando sono state avviate le relazioni diplomatiche. Renzi verra' accolto con una cerimonia ufficiale al Mausoleo di Hanoi e poi incontrera' il primo ministro Nguyen Tan Dung, il presidente Truong Tan Sang e il segretario generale del Partito comunista vietnamita Nguyen Phu Trong. Renzi e' atterrato alle 15.20 ora locale, le 10.20 in Italia, e la sua prima destinazione sara' il Mausoleo di Ho Chi Mnh. Renzi depositera' una corona di fiori. Il premier fara' delle dichiarazioni alla stampa nel pomeriggio. La visita di Renzi, accompagnato da numerosi imprenditori, proseguira' domani con la visita agli stabilimenti della Ariston, nella provincia di Bach Ninh, e della Piaggio nella provincia di Vinh Phue. Il premier ripartira' quindi da Hanoi per la Cina, dove fara' tappa a Shanghai e Pechino. Nell'hub finanziario cinese Renzi parlera' ai membri della business community della metropoli riuniti allo Shanghai Italian Center, il padiglione italiano dell'Expo di Shanghai del 2010, alla presenza delle autorita' italiane in Cina, tra cui l'ambasciatore, Alberto Bradanini. Per la parte cinese saranno presenti rappresentanti del China Corporate United Pavillion, il terzo padiglione cinese che sara' presente a Expo Milano 2015, oltre a quello governativo e a quello gestito dal gruppo immobiliare Vanke, espressione dei grandi gruppi industriali cinesi. Al termine dell'incontro con gli imprenditori, Renzi ripartira' per Pechino, dove l'11 giugno prossimo si incontrera' nella Grande Sala del Popolo - il palazzo del Parlamento cinese, che sorge sul lato ovest di piazza Tienanmen - con le tre massime cariche della Repubblica Popolare Cinese: oltre all'incontro con il suo omologo cinese, il primo ministro Li Keqiang, e' previsto anche un incontro il presidente e segretario generale del PCC, Xi Jinping, e con il presidente dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, Zhang Dejiang. A Pechino, Renzi incontrera' anche i partecipanti al Business forum, che riunira' circa cento imprese egualmente ripartite tra italiane e cinesi. Tra i nomi di spicco dell'industria italiana, quelli di Finmeccanica, Unicredit, H3G ed Enel, che ad aprile scorso ha firmato a Pechino un memorandum d'intesa con la State Grid of China, il maggiore distributore di energia elettrica del Paese, per la cooperazione nel campo delle tecnologie Smart Grid per lo sviluppo urbano sostenibile e lo scambio di esperienze nella generazione di energia da fonti rinnovabili. La visita del presidente del Consiglio italiano in Cina si inserisce nella cooperazione tra Italia e Cina nei "quattro pacchetti" oggetto di un memorandum d'intesa firmato a gennaio scorso dell'allora ministro per lo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, e che si concentrano sulla cooperazione bilaterale sui temi dell'urbanizzazione, dell'ambiente, della sanita' e della sicurezza agro-alimentare. Quest'ultimo settore era stato oggetto di un memorandum d'intesa firmato a Roma nel dicembre scorso dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, assieme al direttore della China Food & Drug Administration, Yong Zhang, per la cooperazione nei settori della sicurezza alimentare, dei prodotti farmaceutici, dei cosmetici e dei dispositivi medici. Il presidente del Consiglio ripartira' giovedi' mattina per il Kazakistan, terza e ultima tappa del suo viaggio asiatico prima del rientro in Italia. Nel Paese eurasiatico, anch'esso strategico per gli investimenti italiani, Renzi incontrera' il presidente Nursultan Nazarbayev nel bellissimo resort di Burabay, a 250 chilometri da Astana, dove il leader kazako e' impegnato in quei giorni nel Foreign Investor Council, prestigioso consiglio presieduto dal presidente, del cui board fanno parte i principali investitori stranieri in Kazakistan. .
- Hanoi, 9 giu. - Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e' arrivato a Hanoi, in Vietnam, prima tappa del suo viaggio in Asia che lo portera' in Cina e in Kazakistan. Si tratta della prima volta di un premier italiano nelal capitale vietnamita dal 1973, quando sono state avviate le relazioni diplomatiche. Renzi verra' accolto con una cerimonia ufficiale al Mausoleo di Hanoi e poi incontrera' il primo ministro Nguyen Tan Dung, il presidente Truong Tan Sang e il segretario generale del Partito comunista vietnamita Nguyen Phu Trong. .

- Roma, 9 giu. - Clamoroso allo stadio dell'Ardenza: Livorno, una delle citta' piu' rosse della rossa Toscana, molla il centrosinistra e sceglie il Movimento 5 Stelle. Autore della vittoria a sorpresa, ottenuta grazie ad una imponente rimonta rispetto agli esiti del primo turno, Filippo Nogarin. Ha ottenuto il 53 percento dei voti, mentre il candidato del centrosinistra Marco Ruggeri si ferma al 47. Questa la sorpresa piu' importante del turno di ballottaggio dopo le amministrative di 15 giorni fa.

Cala ancora l'affluenza alle urne (48 percento), complice la prima giornata di versa estate e il mancato traino delle europee. A farne le spese, oltre a Ruggeri, una serie di altri candidati che, due settimane fa, potevano sperare in un esito loro favorevole. I grillini, oltre a Livorno, si aggiudicano anche Civitavecchia con Antonio Cozzolino (65 percento). Il centrosinistra piazza una significativa vittoria a Bari: Antonio De Caro ottiene un netto 65 percento. E per il centrodestra c'e' anche la sconfitta, clamorosa, del giovane e quotato sindaco uscente. Alessandro Cattaneo cede la fascia tricolore a Massimo Depaoli.

Vittoria significativa, come anche quella a Bergano con il renziano di ferro Giorgio Gori, che batte l'uscente Franco Tentorio. Controbilanciata pero' da una serie di risultati non esattamente gratificanti. Nella rossa Perugia si impone Andrea Romizi con quasi il 60 percento. Ma e' a Padova che non si respira un'aria buona: Massimo Bitonci porta la citta' in dote al centrodestra con buona pace di Ivo Rossi.

La prima rata della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili va pagata entro il 16 giugno 2014 se il Comune ha deliberato entro il 23 maggio 2014, con pubblicazione entro il 31 maggio 2014 sul sito del Dipartimento delle finanze.

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Se la delibera è stata adottata dal Comune entro il 10 settembre 2014, con pubblicazione entro il 18 settembre 2014, la prima rata va pagata il 16 ottobre 2014. La Tasi 2014, invece, andrà pagata in un'unica soluzione entro il 16 dicembre 2014 (utilizzando questa volta l'aliquota base dell'1 per mille) se il Comune non ha adottato la delibera entro il 10 settembre 2014. In tale ultimo caso, per gli immobili concessi in locazione, l'inquilino deve versare il 10% dell'intera imposta dovuta. Sono queste le nuove regole fissate dal decreto legge in materia di Tasi approvato lo scorso venerdì dal Consiglio dei Ministrin e che oggi, o al massimo domani, uscirà in Gazzetta Ufficiale.

Un meccanismo comunque non facile che sta mettendo in crisi milioni di contribuenti e migliaia di professionisti abilitati e Caf che saranno presi d'assalto in questa settimana. Il problema principale è rappresentato dal meccanismo di detrazioni fissato nelle delibere comunali in favore delle abitazioni principali: sulle circa 2.200 delibere comunali approvate sulla Tasi sino ad oggi ci sono decine di detrazioni diverse, variabili in ciascun comune.
Le opzioni contemplate sono molto eterogenee: presenza di invalidi, figli minori, figli a carico, numero componenti nucleo familiare, figli minori conviventi under 26 anni, per arrivare sino alle detrazioni per reddito differenziate a seconda dei risultati dell'Isee o della rendita catastale. Un vero rebus per chi è tenuto agli adempimenti. Ulteriori difficoltà si registrano, nel caso di contratti di locazione, nella ripartizione dell'onere del tributo fra proprietari e inquilini, dove specie in capo a questi ultimi vi è la difficoltà di risalire alla rendita catastale specie in assenza del relativo dato sul contratto.

Complessità anche per la Tari, la tassa sui rifiuti, che debutta anch'essa quest'anno. La norma consente di pagare in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno, ma il Comune può stabilire le scadenze di pagamento prevedendo, di norma, almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato. La Tari può essere pagata con il modello F24 o con le altre modalità di pagamento offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali, sistemi di pagamento, invece, non sono consentiti per la Tasi, che prevede solo l'F24 e il bollettino postale.

- Roma, 9 giu. - Clamoroso allo stadio dell'Ardenza: Livorno, una delle citta' piu' rosse della rossa Toscana, molla il centrosinistra e sceglie il Movimento 5 Stelle. Autore della vittoria a sorpresa, ottenuta grazie ad una imponente rimonta rispetto agli esiti del primo turno, Filippo Nogarin. Ha ottenuto il 53 percento dei voti, mentre il candidato del centrosinistra Marco Ruggeri si ferma al 47. Questa la sorpresa piu' importante del turno di ballottaggio dopo le amministrative di 15 giorni fa.

Al centrosinistra 19 sindaci, 7 al centrodestra, 1 a M5S e 1 a liste civiche (LEGGI)

Cala ancora l'affluenza alle urne (48 percento), complice la prima giornata di versa estate ed il mancato traino delle europee. A farne le spese, oltre a Ruggeri, una serie di altri candidati che, due settimane fa, potevano sperare in un esito loro favorevole.

Potenza a Fdi; Gori vince a Bergamo; Urbino e Teramo al centrodestra (LEGGI)

I grillini, oltre a Livorno, si aggiudicano anche Civitavecchia con Antonio Cozzolino (65 percento). Il centrosinistra piazza una significativa vittoria a Bari: Antonio De Caro ottiene un netto 65 percento. E per il centrodestra c'e' anche la sconfitta, clamorosa, del giovane e quotato sindaco uscente di Pavia. Alessandro Cattaneo cede la fascia tricolore a Massimo Depaoli. Vittoria significativa, come anche quella a Bergano con il renziano di ferro Giorgio Gori, che batte l'uscente Franco Tentorio.

Controbilanciata pero' da una serie di risultati non esattamente gratificanti. Nella rossa Perugia si impone Andrea Romizi con quasi il 60 percento. Ma e' a Padova che non si respira un'aria buona: Massimo Bitonci porta la citta' in dote al centrodestra con buona pace di Ivo Rossi. .

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