Più facile per mamme e papà programmare la fruizione del congedo di maternità e paternità. L’Istituto, infatti, ha realizzato un contatore che consente ai genitori di visualizzare i periodi di assenza dal lavoro ancora spettanti in termini di mesi, giorni ed eventualmente ore tenendo conto dei limiti individuali e di coppia. Lo rende noto lo stesso Istituto di previdenza nel messaggio n. 2078/2025 in cui spiega che la nuova funzionalità si trova all’interno del servizio “Domande di maternità e paternità”.
Congedo parentale
La nuova funzionalità è raggiungibile accedendo al servizio “Domande di maternità e paternità” e consente ai cittadini di consultare le proprie richieste di congedo parentale relative a nascite o adozioni/affidamenti avvenuti negli ultimi 12 anni.
In particolare, accedendo alla funzione, ciascun genitore, per ogni figlio nato o adottato/affidato negli ultimi 12 anni, visualizza le seguenti informazioni relative alle proprie richieste di congedo parentale:
- Totale di congedo parentale
- Totale di congedo parentale accolto con indennità
- Totale di congedo parentale accolto senza indennità
Cliccando sul pulsante “Dettaglio periodi”, ciascun genitore può consultare anche il dettaglio dei periodi richiesti suddivisi tra periodi definiti (accolti o respinti) e periodi in lavorazione. Nel consultare il dato “totale” del contatore (con o senza indennità) si vedono solo i periodi di congedo parentale “accolti” e non anche i periodi “in lavorazione”.
Tramite il pulsante “Mostra filtri” è possibile applicare dei filtri alla lista, mentre tramite il pulsante presente nella colonna “Azioni” è possibile visualizzare le informazioni relative alla domanda trasmessa attraverso i canali telematici.
Si rammenta che il congedo parentale spetta per una durata massima di 10 mesi complessivi tra i genitori (elevabili a 11 mesi nel caso in cui il padre si astenga per un periodo intero o frazionato non inferiore a 3 mesi) finché il figlio compie 12 anni. Ci sono dei limiti individuali: ciascun genitore ha diritto ad un minimo di tre mesi di congedo non trasferibili all’altro genitore. Stessa tutela vale per adozioni e affidamenti.
Pertanto la visualizzazione dei periodi di congedo richiesti, in termini di mesi, giorni e eventualmente ore, consente ai genitori di poter pianificare con maggiore consapevolezza la fruizione dei periodi di congedo ancora spettanti, nei consueti limiti individuali e di coppia.
Limiti
L’Inps ricorda che il limite di coppia (10 mesi elevabili a 11 mesi) è minore della somma dei limiti individuali (6 mesi per la madre + 6/7 mesi per il padre = 12/13 mesi). Il raggiungimento del limite individuale da parte di uno dei due genitori, impedisce all’altro genitore di raggiungere il proprio limite individuale, quindi è fondamentale la pianificazione tra i genitori per evitare di fruire di periodi di congedo eccedenti i limiti di legge.
Ad esempio se un padre fruisce di 7 mesi di congedo parentale, la madre potrà fruire solo di 4 mesi, essendo il limite di coppia 11 mesi, parimenti, se una madre fruisce di 6 mesi di congedo parentale, il padre potrà fruire solo di 5 mesi di congedo.
Il dettaglio dei periodi di congedo parentale indennizzati, inoltre, consente ai genitori di pianificare la fruizione dei periodi indennizzabili (3 mesi) ripartibili tra gli stessi.