Pensioni, Ancora bloccati i contributi per incompatibilità alla Cnpadc

Valerio Damiani Giovedì, 03 Dicembre 2020
E' l'effetto dello stallo da oltre un anno della bozza di convenzione che Cassa Dottori aveva inviato all'INPS per il trasferimento della contribuzione in caso di incompatibilità.
Cassa Dottori Commercialisti attende da più di un anno il via libera alla convenzione depositata in bozza all’Inps per consentire il trasferimento alla Gestione Separata dell’Ente di previdenza statale delle annualità contributive versate erroneamente alla Cassa dagli iscritti in situazione di incompatibilità. Lo denuncia in un comunicato stampa la CNPADC alla luce di una recente sentenza della sezione lavoro del Tribunale di Milano (del 4 novembre) che ha accolto il ricorso promosso da un iscritto alla Cassa Dottori Commercialisti al trasferimento all'Inps dei contributi di cui sia stata accertata l'incompatibilità.

Il professionista era stato iscritto senza soluzione di continuità alla Cnpadc ed aveva periodi contributivi derivanti dallo svolgimento di lavoro dipendente presso il FPLD dell'INPS; aveva quindi maturando i requisiti contributivi ed anagrafici utili per il trattamento pensionistico di vecchiaia in regime di totalizzazione nazionale ai sensi del dlgs n. 42/2006 ma, una volta inoltrata alla Cassa la domanda, s'era visto annullare la contribuzione relativa a 10 annualità «in ragione dell'incompatibilità dell'esercizio della professione di dottore commercialista» con delle cariche societarie. Il ricorrente, quindi, ha dovuto farsi riconoscere giudizialmente il diritto al trasferimento dei contributi relativi agli anni annullati alla Gestione separata dell'Inps per poter guadagnare la pensione non potendo contare su una convenzione attiva tra i due enti che consenta il trasferimento della contribuzione dalla Cassa Dottori alla Gestione Separata dell'Inps.

“Una situazione kafkiana – commenta Walter Anedda, Presidente di Cassa Dottori Commercialisti – determinata da un vuoto nella gestione amministrativa di annualità contributive per le quali sarebbe invece importante poter garantire la massima fluidità nel passaggio da un Ente all’altro – come proposto da tempo dal nostro Ente - in modo da consentire al singolo di esercitare il proprio diritto alla futura erogazione del trattamento pensionistico.

A questo punto la sentenza del Tribunale di Milano, rappresenta un importante precedente che potrebbe rendere superata la convenzione richiesta, ma di fatto bloccata da Inps, autorizzando la Cassa a trasferire direttamente alla Gestione Separata dell’Inps i contributi degli ’iscritti cui siano stati annullati gli anni per incompatibilità, preservando così l’anzianità contributiva pregressa”.

“Grazie alle verifiche avviate dalla Cassa sulla regolarità contributiva dei propri iscritti – spiega Mirko Rugolo, Consigliere di Amministrazione di Cassa Dottori Commercialisti – siamo riusciti a salvare le posizioni contributive di molti colleghi che, se non avvisati, avrebbero rischiato di arrivare alla soglia della pensione e vedersi cancellare legittimamente anni di versamenti. Contestualmente, sulla base della normativa vigente, ci siamo attivati presso l’INPS per individuare una convenzione che permettesse il riconoscimento presso la gestione separata dei contributi versati e quindi delle annualità relative. La sentenza, riconoscendo quanto da tempo rilevato dalla nostra Cassa, rende ancora più evidente la necessità che l’INPS sottoscriva la convenzione da tempo proposta.

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