Pensioni, Ecco chi sarà dispensato dall'uscita a 67 anni

Eleonora Accorsi Sabato, 03 Marzo 2018
Il decreto del ministero del lavoro ha fissato anche le categorie dei lavoratori che potranno essere esentati dal prossimo adeguamento alla speranza di vita Istat.
La pubblicazione del decreto del ministero del lavoro che fissa le 15 attività gravose consente finalmente di avere più chiare le categorie di lavoratori che dal prossimo anno potranno beneficiare della dispensa dall'adeguamento alla speranza di vita Istat. I lavoratori che infatti si riconoscono in una delle 15 categorie professionali potranno continuare ad accedere alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi e 20 anni di contributi sino al 31 dicembre 2020 evitando il prossimo scatto di cinque mesi previsto per la generalità degli altri assicurati.

La sospensione dell'adeguamento interessa non solo il requisito previsto per la pensione di vecchiaia ma anche quello per la pensione anticipata che potrà essere così agguantata ancora con 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne) sino al 31 dicembre 2020. Dal 2019, invece, i requisiti per la pensione anticipata per la generalità degli altri assicurati schizzeranno a 43 anni e 3 mesi di contributi (42 anni e 3 mesi le donne) mentre quelli per la vecchiaia saliranno a 67 anni. Dunque chi si ritrova nelle categorie sopra indicate avrà uno sconto di cinque mesi sulla pensione. 

Le condizioni

Per avere diritto all'esenzione dal prossimo adeguamento il lavoro gravoso deve essere stato svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci prima dell'accesso alla pensione sulla falsariga di quanto già previsto in materia di lavori usuranti. Ed occorrerà soddisfare un minimo di 30 anni di contributi. Inoltre occorrerà non fruire dell'ape sociale al momento del pensionamento. La dispensa dall'adeguamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e per la pensione anticipata interesserà anche le categorie dei lavori usuranti di cui al dlgs 67/2011 a condizione che gli interessati possano vantare un requisito minimo di 30 anni di contributi. Per ottenere la dispensa occorrerà produrre un'apposita istanza all'Inps nella quale il lavoratore indicherà il possesso dei requisiti richiesti: molto probabilmente si utilizzeranno i canali già previsti per l'ape sociale (certificazione delle attività gravose tramite il datore di lavoro con il modello Ap116). Sul punto arriverà a breve una Circolare Inps.

Si rammenta che i benefici sono riservati ai soli lavoratori dipendenti (addetti alle sopra indicate mansioni gravose o usuranti) e, pertanto, non potranno essere invocati dagli autonomi. Ad esempio un camionista con partita iva iscritto alla gestione commercianti che ha condotto l'attività gravosa (conducente di mezzi pesanti) con le medesime caratteristiche previste sopra non potrà godere dell'agevolazione. Restano fuori dal beneficio anche i precoci e le altre categorie destinatarie dell'Ape sociale (es. disoccupati, invalidi e caregivers). 

La legge di bilancio per il 2018, inoltre, ha aperto alla revisione del meccanismo di adeguamento dal 2021 su base biennale (in media) per tener conto delle diversità delle mansioni e di eventuali abbassamenti della speranza di vita. Sul versante delle deroghe allo stop dell’aumento dell’età pensionabile è confermata l’istituzione di una Commissione tecnica per studiare la possibilità di realizzare nuove stime sull’aspettativa di vita legate alle mansioni svolte. Ne faranno parte Inps, Inail, Istat e i ministeri del Lavoro, dell’Economia e della Salute. Il decreto che istituisce la commissione, tuttavia, non è stato ancora varato. 



Segui su Facebook tutte le novità su pensioni e lavoro. Partecipa alle conversazioni. Siamo oltre cinquantamila

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati