Pensioni, Ecco i contributi dovuti dagli agricoltori nel 2025

Giovedì, 03 Luglio 2025
Aggiornato dall'Inps il contributo annuo dovuto dai coltivatori diretti, coloni e mezzadri e imprenditori agricoli professionali a seguito della revisione al rialzo del reddito giornaliero di riferimento.

Aumentano i contributi per la previdenza obbligatoria dovuti dai coltivatori diretti, coloni, mezzadri ed imprenditori agricoli professionali. Lo spiega l'Inps nella Circolare numero 107/2025 in cui riassume, come di consueto, i limiti di reddito su cui si versano i contributi. L'aumento è dovuto alla variazione al rialzo, da 63,06€ a 65,19€, del reddito giornaliero di riferimento stabilito con decreto del Direttore Generale per le Politiche Previdenziali e Assicurative del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali del 10 giugno 2025.

Il reddito di riferimento

Il versamento della contribuzione per gli agricoli autonomi si basa sulla classificazione delle aziende nelle quattro fasce di reddito convenzionale, indicate nella “Tabella D”, allegata alla legge 2 agosto 1990, n. 233, rimodulate a partire dal 1° luglio 1997 dal decreto legislativo 16 aprile 1997, n. 146 e convertite in euro, come da circolare n. 83 del 23 aprile 2002. Come è noto, ogni azienda è inclusa annualmente nella fascia di reddito convenzionale corrispondente al reddito agrario dei terreni condotti e/o a quello determinato dall’allevamento degli animali. La contribuzione dovuta è determinata, ai sensi dell’art. 7 della legge 233/90, moltiplicando il reddito medio convenzionale - stabilito annualmente con Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla base della media delle retribuzioni medie giornaliere degli operai agricoli - per il numero di giornate indicate nella citata “Tabella D”, in corrispondenza della fascia di reddito convenzionale in cui è inserita l’azienda e applicando al risultato le aliquote percentuali sotto riepilogate.

Dato che il reddito medio giornaliero per il 2025 è stato fissato in 65,19€ il reddito annuale su cui applicare le suddette aliquote oscilla dai 10.170 euro a 20.339 euro. Oltre all'aliquota IVS gli assicurati alla gestione CDM aggiungere un'addizionale IVS fissa di 0,80 € a giornata nel limite massimo di 156 giornate lavorative (che porta ad un contributo aggiuntivo complessivo di 124,80€); il contributo di maternità di 7,49€ annui; e il contributo Inail di 768,5€ (532,18€ per le zone montane o svantaggiate) che però non viene pagato dagli imprenditori agricoli (IAP). Resta ferma la facoltà, per i pensionati ultra65enni, di chiedere il dimezzamento dei contributi IVS (compresa l'addizionale).

Complessivamente nel 2025 i coltivatori diretti dovranno versare un contributo dai 3.341,50€ ai 5.782,22€ (nel 2024 la forchetta oscillava tra i 3.260,20€ e i 5.621,16€) mentre gli IAP la cifra oscilla tra i 2.573€ ai 5.013,72€ (erano 2.491,70/4.852,66€ lo scorso anno) a seconda della classe di reddito. Gli importi per i coltivatori diretti si riducono di 236,32€ nelle zone montane o svantaggiate.

I termini di Pagamento

Gli estremi per il pagamento dei contributi mediante modelli F24 saranno disponibili nel Cassetto Previdenziale per Autonomi Agricoli. I termini di scadenza per il pagamento sono il 6 luglio 2025, il 16 settembre 2025, il 17 novembre 2025 e il 16 gennaio 2026.

Documenti: Circolare Inps 107/2025 

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