Pensioni, Governo pronto a rivedere Opzione Donna

Valerio Damiani Giovedì, 04 Novembre 2021
Il Ministro del Lavoro durante il question time alla Camera dei Deputati. In arrivo anche un emendamento per ripristinare la facoltà di cumulare redditi con l'assegno mensile di invalidità civile.

"Avvieremo a breve un confronto con le parti sociali che ci consentirà di riflettere su modifiche strutturali e sul complessivo ordinamento pensionistico nella direzione dell'equità e della flessibilità sostenibile e naturalmente della questione del destino di chi andrà in pensione tra molti anni". Lo ha detto il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ieri rispondendo al Question time alla Camera.

"Credo - ha detto Orlando - ci siano tutte le condizioni perchè una volta affrontato il tema del passaggio di quest'anno, definito all'interno della Legge di Bilancio e quindi come si gestisce la coda di Quota 100, ci sia una discussione sulla definizione di come si passa ad un regime che abbia oggettivamente maggiori strumenti di equità nel rispetto della sostenibilità". Il problema della "sostenibilità pensionistica", per il Ministro, deve essere affrontato "non solo dal punto di vista finanziario ma anche sociale".

Il Governo sta anche lavorando per rivedere in senso più favorevole rispetto al contenuto della manovra varata dal consiglio dei ministri "i criteri anagrafici dell'accesso" all'Opzione donna. L'obiettivo sarebbe quello di includere le nate nel 1963, escluse dall'attuale formulazione della norma (si veda qui per dettagli). 

Reddito

Quanto al Reddito di Cittadinanza "è innegabile che abbia funzionato come rete di protezione sociale per un'ampia categoria di soggetti e per le loro famiglie, costituendo spesso un argine per le nuove povertà indotte dalla crisi" ma sono emerse anche "alcune criticità importanti, , sia in relazione ai comportamenti opportunistici e fraudolenti di cui abbiamo avuto contezza, sia in relazione all'efficacia della misura come strumento di politica attiva del lavoro", ha spiegato il titolare del Dicastero del Lavoro.

"Il Governo - ha detto - ha avviato pertanto una riflessione volta a rivedere l'impianto originario della misura, al fine di apportare alcuni necessari correttivi all'istituto che ne razionalizzino il funzionamento senza alterarne la natura e le finalità di sostegno economico, ma rafforzandone l'efficacia come misura di accompagnamento al lavoro e all'inclusione sociale".

Invalidi Civili

Infine il Ministro apre alla revisione del requisito dell'inattività lavorativa ai fini della corresponsione dell'assegno mensile di invalidità. Dallo scorso mese di Ottobre l'INPS con il messaggio n. 3495 ha comunicato, infatti, che l'assegno mensile di invalidità, di cui all'articolo 13 della legge n. 118 del 1971, sarà liquidato soltanto per i soggetti beneficiari per i quali risulti l'inattività lavorativa a prescindere dal reddito ricavato (si veda qui per dettagli). La decisione è scaturita dall'orientamento della Cassazione secondo cui «il mancato svolgimento dell'attività lavorativa integra non già una mera condizione di erogabilità della prestazione ma, al pari del requisito sanitario, un elemento costitutivo del diritto alla prestazione assistenziale, la mancanza del quale è deducibile o rilevabile d'ufficio in qualsiasi stato e grado del giudizio».

Orlando assicura che il Governo sta elaborando un intervento, volto a rivisitare la formulazione vigente del precetto normativo, «per consentire l'erogazione della prestazione in certi limiti reddituali a prescindere dalla natura del reddito». Tale proposta emendativa sarà inserita nel veicolo normativo più opportuno tra quelli in discussione in Parlamento, molto probabilmente in sede di conversione del decreto-legge in materia fiscale, al fine di giungere ad una celere definizione della questione, che consenta il pieno sostegno economico agli invalidi civili parziali.

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