Via libera alla possibilità di modificare un certificato medico introduttivo già trasmesso all’Inps. Sarà, infatti, possibile inviarne un altro, il certificato medico integrativo, per aggiornare una diagnosi e prognosi, aggiungere nuove patologie o integrare le informazioni relative all’intrasportabilità del paziente. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 1980/2025 in cui spiega di aver rilasciato una nuova funzionalità utilizzabile dai medici certificatori.
La Riforma
Come noto il dlgs n. 62/2024 modificato dal dl n. 202/2024 ha riformato i criteri per la valutazione e le modalità di accertamento della condizione di disabilità affidandola esclusivamente all’Inps a partire dal 1° gennaio 2027. La riforma è preceduta da una fase sperimentale a partire dal 1° gennaio 2025 nelle province di Catanzaro, Frosinone, Salerno, Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Perugia, Sassari e Trieste. A queste, dal 30 settembre 2025, si aggiungeranno altre undici province: Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza, oltre alla Provincia autonoma di Trento e alla Regione Valle d’Aosta. L'intera fase sperimentale si concluderà il 31 dicembre 2026.
Il nuovo procedimento di valutazione della disabilità si avvia con la presentazione, da parte dei medici certificatori, del certificato medico introduttivo. L’Inps ha fornito istruzioni in merito con il messaggio n. 4014/2024. Successivamente, i messaggi n. 4364 del 19 dicembre e n. 4512 del 31 dicembre 2024 hanno chiarito le modalità di profilazione dei medici certificatori, i quali possono redigere e inviare il certificato tramite il sito Inps con una procedura semplificata.
Il certificato medico integrativo
L’Inps comunica di aver rilasciato una nuova versione della procedura informatica per l'invio del certificato medico introduttivo, che introduce la possibilità di modificare o integrare i dati sanitari già trasmessi, a condizione che il certificato si trovi ancora nello stato di “presentato”.
Il certificato medico introduttivo modificato darà luogo a un nuovo certificato, che integra il precedente, c.d. certificato medico integrativo. I medici lo potranno utilizzare per:
- aggiornare diagnosi e prognosi in caso di evoluzione del quadro clinico;
- inserire eventuali nuove patologie sopraggiunte;
- modificare le informazioni relative all’intrasportabilità del paziente.
Le integrazioni e le rettifiche sono possibili fino alla data di creazione della convocazione a visita da parte dell’INPS. Inoltre, la data di decorrenza dell’iter sanitario e dell’eventuale prestazione economica non cambia: resta quella indicata nel primo certificato introduttivo.
Errori anagrafici
L’INPS specifica anche che non possono essere modificati i dati anagrafici, di residenza o domicilio dell’assistito tramite il certificato integrativo. In caso di errori che impediscano l’identificazione del cittadino, il medico deve inviare una segnalazione via email all’Inps, richiedendo l’annullamento del certificato errato. Solo dopo l’annullamento, sarà possibile inviarne uno nuovo con i dati corretti.
Documenti: Messaggio Inps 1980/2025