Pensioni

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Torna sul problema dei quota 96 della scuola l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano che dal suo blog lancia l'appello al governo Renzi, alla vigilia dell'appuntamento elettorale del 25 Maggio, per una pronta soluzione della vicenda che vede protagonisti circa 4 mila docenti e personale Ata della scuola. "Ci rivolgiamo al Premier Matteo Renzi affinché vengano affrontati urgentemente alcuni problemi sociali non più rinviabili.

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Tra questi, vogliamo segnalare il tema di ‘quota 96′ per gli insegnanti. E’ necessario porre rimedio ad un errore compiuto dalla ‘riforma’ Fornero delle pensioni, che non ha considerato il fatto che il ciclo scolastico (primo settembre 31 agosto) non coincide con quello solare" ha detto Damiano. 

Questa ‘disattenzione’ ha causato un’ingiustizia ed impedito a molti insegnanti di poter andare in pensione. Questo argomento è già stato oggetto di una risoluzione delle Commissioni Bilancio e Lavoro, sottoscritta da tutti i gruppi parlamentari e della risoluzione con la quale la Camera il 17 aprile ha approvato il Def 2014. 

Il  Governo si è impegnato, in quella occasione,  alla soluzione dei problemi previdenziali del settore scuola oltre a quello degli ‘esodati”. La platea del settore scuola ammonta a poco più di 4mila unità,  con un onere stimato dall’INPS di circa 35 milioni di euro per il 2014, 106 per il 2015, 107 milioni di euro  per il 2016, 108 milioni di euro per l’anno 2017 e 72 milioni di euro per l’anno 2018. Una copertura Finanziaria non eccessiva che risolverebbe una situazione assurda e che consentirebbe di aprire le porte della scuola a 4mila giovani insegnanti.

L'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano si dice soddisfatto dell'audizione che si è tenuta ieri alla Camera dei Deputati del Ministro Madia sul tema dei prepensionamenti del pubblico impiego e sulla Riforma complessiva della Pubblica Amministrazione. "Siamo favorevoli alla abolizione dell’istituto del ‘trattenimento in servizio’ di coloro che hanno maturato i requisiti anagrafici per la pensione. In questo modo si libereranno 10 mila posti di lavoro, parte dei quali potrebbe essere utilmente destinata all’occupazione dei giovani" ha detto Damiano.

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"Perché questo avvenga si renderà necessario lo sblocco del turnover nella pubblica amministrazione, che dura ormai da troppo tempo. Così come è positivo il fatto che il prossimo 23 maggio si concluda il monitoraggio sui vincitori di concorso finalizzato a consentire a questi giovani di poter accedere gradualmente ad un posto di lavoro conquistato con duri sacrifici ma rimasto soltanto sulla carta. Una analoga attenzione andrà riposta nella ricerca di una soluzione per i lavoratori precari che fino ad ora non hanno trovato risposte ai loro problemi: un argomento che non può essere eluso dal Governo".

Damiano invece è contrario a forme di anticipo dell'età pensionabile che non tengano in considerazione anche i lavoratori del settore privato: "per quanto riguarda l’età pensionabile è importante che il ministro abbia escluso la creazione di nuovi baby pensionati,  ma non concordiamo sul fatto che possano esserci anticipazioni, anche brevi, dell’età del pensionamento rispetto all’attuale normativa, se questo non riguarda anche i lavoratori dei settori privati".Il Ministro Madia ha infatto fatto intendere la possibilità di riconoscere sei mesi o un anno di anticipo dell'età pensionabile per i lavoratori del pubblico impiego per consentire un piu' ampio ricorso alla staffetta generazionale.

Sul punto ricorda Damiano che "il Governo ha aperto un tavolo di confronto che vede impegnati i ministeri del Lavoro, dell’Economia, l’INPS e le Commissioni Lavoro di Camera e Senato per affrontare il tema dei lavoratori “esodati”. Se si pensa ad un intervento strutturale, che per noi significa utilizzare nuovamente le quote o la flessibilità, dovrà essere una soluzione omogenea per tutti i settori di lavoro, pubblici e privati" ha concluso l'esponente del Pd. 

E' partita la cosiddetta "Campagna red", con la quale l'Inps chiede ai pensionati di comunicare se oltre alla pensione hanno avuto nel 2013 altri redditi (personali e familiari), che - a seconda della loro misura - potrebbero modificare l'importo della pensione o farla perdere del tutto. La richiesta non riguarda tutti i pensionati, ma è rivolta solo a quelli  che hanno la pensione il cui importo dipende, in tutto o in parte, dal proprio reddito personale o coniugale. Si tratta, ad esempio, di persone che hanno la pensione integrata al minimo, vedove che hanno la pensione ai superstiti che deve essere ridotta in presenza di particolari redditi.

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Interessati anche i pensionati che riscuotono l'assegno per il nucleo familiare e la cosiddetta quattordicesima; ma anche i titolari di pensioni e assegni sociali e le persone che hanno le prestazioni di invalidità civile. La comunicazione deve essere presentata all'Inps entro il 30 giugno soltanto attraverso il mezzo telematico. Ci sono due possibilità: contattare direttamente l'Inps, oppure rivolgersi a intermediari esterni.  Nel primo caso è sufficiente collegarsi direttamente all'Inps seguendo il percorso indicato dalla procedura. Occorre denunciare il proprio codice fiscale e il codice segreto Pin per poter essere riconosciuto dall'Inps e abilitato a fare l'operazione. Nell'altro caso si può chiedere l'aiuto gratuito dei Caf o dei professionisti abilitati come i consulenti del lavoro.

È necessario portare la lettera di invito dall'Inps nella quale è inserita una stringa, riportata con codici a barre, che contiene tutte le informazioni personalizzate di ogni interessato. Non rispondere significa avviare il blocco della pensione e poi la richiesta di restituzione delle somme indebite.

Ritorna anche in questa edizione l'iniziativa 'Busta arancione', grazie alla quale ognuno può ottenere una proiezione effettiva di quella che sarà la propria pensione, ricevendo consigli su eventuali strumenti di previdenza complementare.

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E' iniziata oggi la manifestazione dedicata alla "Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro", che si terrà a Milano fino al 16 maggio. I temi chiave saranno pensioni e welfare, giovani e lavoro, innovazione sociale e sanità nella sede della Borsa italiana di palazzo Mezzanotte e piazza degli Affari a Milano.

Presenti all'apertura Luigi Angeletti, segretario generale Uil, Raffaele Bonanni, segretario generale Cisl, Giuliano Poletti, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e Roberto Maroni, presidente Regione Lombardia.  La kermesse contempla una serie di appuntamenti rivolti a tutti, gratuiti, capaci di rispondere alle esigenze di lavoratori dipendenti e autonomi, liberi professionisti alle prese con imprenditorialità e nuove sfide, ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro per la prima volta.

Con oltre 80 stand, una sessantina di convegni, postazioni interattive per fare il proprio check-up previdenziale, consulenze per chi è pronto ad avviare un'attività e veloci speed-date previdenziali per porre domande specifiche a esperti di settore, la quarta edizione della Gnp dimostra come la manifestazione sia ormai un appuntamento non solo per gli addetti del settore, ma per un largo pubblico, anche molto giovane.

In primo piano il tema del lavoro, con la manifestazione parallela #servelavoro. Per tutte e tre le giornate è allestita appositamente una struttura nella quale ricevere informazioni utili su colloqui, curricula, lavoro on line, bandi e possibilità di crescita professionale. Per promuovere e testare sul campo l'idea del lavoro in uno spazio condiviso c'è un'area di temporary coworking, e non manca una vera e propria 'isola dei professionisti', con esperti di settore pronti a fornire consulenze gratuite e a
rispondere alle domande più varie, da come si apre un'azienda alle peculiarità della partita iva, ai contratti di lavoro.
 
Ritorna anche in questa edizione l'iniziativa 'Busta arancione', grazie alla quale ognuno può ottenere una proiezione effettiva di quella che sarà la propria pensione, ricevendo consigli su eventuali strumenti di previdenza complementare.

C'è poi il premio 'Gnp2014' che coinvolge ragazzi delle scuole superiori e universitari, un progetto nel quale gli studenti  devono comunicare ai coetanei l’importanza di informarsi e conoscere i meccanismi che regolano la situazione previdenziale a partire già dalla prima occasione di lavoro, per assicurare loro un futuro migliore. I vincitori saranno premiati la mattina del 16 maggio, nel corso di un convegno tutto dedicato ai giovanissimi.

L'avvicinarsi dell'appuntamento elettorale del 25 maggio 2014 è foriero di tanti spot elettorali, lo si sa. Ma in questi ultimi giorni i politici si stanno dando un gran da fare a promettere novità e aumenti per la vastissima platea dei pensionati o pensionandi italiani. Un bacino molto grande che in questi ultimi anni è stato impoverito e vessato da provvedimenti ingiusti.

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Ad esempio l'ex premier Silvio Berlusconi promette che, se Forza Italia tornerà al Governo, concederà la pensione alla casalinghe. «Sono l'unico Presidente del Consiglio che ha credibilità in questo campo - ha affermato  in un intervento a " La Telefonata" programma su Canale 5; l'ex Cavaliere attualmente affidato in prova ai Servizi Sociali in un Centro di Assistenza ai malati di Alzheimer nell'hinterland milanese  dice: " Se torneremo al Governo alzeremo le pensioni minime a 800 euro anche se siamo abbastanza sicuri di poter arrivare a 1000 euro. Per quanto riguarda le casalinghe che sono sette milioni e mezzo e fanno un lavoro faticoso daremo la pensione minima di 800 euro più 200 preso dal fondo delle casalinghe per poter arrivare a 1000 euro" .

E poi c'è Renzi che si affretta a precisare che dal 2015 il bonus irpef arriverà anche ai pensionati: "dal prossimo anno arriviamo ai pensionati, non mi piace fare le promesse, ma ai nonni bisognerebbe dedicare un santo: San Nonno». «Per i pensionati faremo la stessa operazione degli ottanta euro, ma la faremo dal prossimo anno. Prima non ce la facciamo», ha spiegato il Premier, inoltre «per pensionati e dipendenti dal prossimo anno non ci sarà più bisogno di fare la dichiarazione redditi», annuncia il Premier. A casa arriverà «la dichiarazione già precompilata», e in questo modo «lo Stato smette di essere vessatore e diventa amico», ha detto il Premier. 

Damiano, punto di riferimento di un'area piu' di sinistra del Pd, chiede una complessiva revisione della riforma Fornero con l'introduzione dei pensionamenti flessibili, la soluzione del nodo relativo agli insegnanti (i cd. quota 96) e una soluzione strutturale sugli esodati.

Ancora piu' duro il Movimento 5 Stelle che invece vuole una completa abrogazione della Riforma del 2011 accompagnata da una staffetta generazionale che faciliti l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani. Nel Blog di Beppe Grillo l'attacco contro la Riforma è duro: "la famigerata Legge Fornero ha di fatto violato illegalmente patti sottoscritti fra centinaia di migliaia di lavoratori e le loro aziende a legislazione vigente, in modo retroattivo: cosa mai verificatasi fino ad ora in nessun ordinamento democratico, italiano ed europeo".

"La Riforma Fornero è l' unica in Europa che, con la sua retroattività, ha gettato nella più profonda disperazione tutti quei lavoratori che avevano già sottoscritto gli accordi e che, di fatto, avevano già perso il lavoro. I cittadini alla Camera e Senato del Movimento 5 Stelle non ci stanno".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la Lega Nord il cui segretario, Matteo Salvini, ha ricordato che il movimento ha lanciato da tempo una raccolta firme per un referendum abrogativo della legge 214/2011 e che i cittadini possono recarsi nei comuni per firmare. Per la Lega è necessario reintrodurre la pensione di anzianità anche se con alcuni correttivi per consentire l'equilibrio a lungo termine del sistema previdenziale.

 

L'Inps aggiorna la tabella riepilogativa delle pensioni liquidate in regime di salvaguardia. In totale l'istituto ha certificato 88.782 posizioni  su 162.130 salvaguardati

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Secondo il rapporto aggiornato allo scorso 6 maggio, l'Inps ha certificato complessivamente 88.782 posizioni ed ha provveduto alla liquidazione di 42.430 pensioni in regime di salvaguardia su un totale di 162.130 soggetti che complessivamente possono accedere alla cinque salvaguardie varate sino ad oggi. 

A buon punto le procedure per la prima salvaguardia, individuata dal decreto legge 201 del 2011. L'Inps mostra di aver effettuato 64.153 certificazioni e liquidate 35.429 pensioni su un totale di 65 mila potenziali interessati.

Restano ancora bassi i numeri per la seconda salvaguardia in cui sono state effettuate solo 16.303 certificazioni e sono state liquidate 3.385 pensioni a fronte di un totale di 55 mila posizioni salvaguardate. A pesare sono soprattutto le operazioni di salvaguardia dei lavoratori mobilità ordinaria del predetto contingente: su 40.000 potenziali beneficiari le certificazioni sono state solo 6.511, meno di un terzo degli aventi diritto.

Relativamente alla terza salvaguardia l'Inps ha certificato 6.933 posizioni ed ha provveduto alla liquidazione di 3.327 pensioni a fronte di un potenziale di 16.130 soggetti salvaguardati. L'Istituto ricorda che le pensioni liquidate sono quelle che hanno decorrenza fino al gennaio 2014 e di conseguenza il numero sarà destinato ad incrementarsi nel corso dei mesi in relazione al raggiungimento della data di accesso al pensionamento da parte dei beneficiari; inoltre, secondo l'Istituto, le certificazioni sino ad oggi effettuate riguardano i soggetti con decorrenza della pensione dal 2013 in poi.

Con riferimento alla quarta salvaguardia l'Inps ha provveduto anche a certificare 1.383 posizioni (700 in favore dei lavoratori cd. in congedo e 683 in favore dei cessati dal servizio con risoluzione unilaterale del rapporto) ed ha provveduto alla liquidazione di 289 pensioni su un contingente complessivo di 9mila persone.

Nulla invece per la quinta salvaguardia i cui termini per la presentazione delle istanze sono ancora aperti; la scadenza è prevista per il 16 Giugno.

Complessivamente l'Inps ha dunque certificato il 55% circa delle posizioni ed ha provveduto alla  liquidazione di circa il 26 % degli aventi diritto.

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