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Con il prestito vitalizio ipotecario gli over 60 potranno trasformare la propria abitazione in denaro contante a fronte dell'iscrizione di un'ipoteca sulla casa come garanzia. 

Kamsin Per gli over 60 è in arrivo in aiuto dal disegno di legge in materia di disciplina del prestito vitalizio ipotecario, la misura è stata già approvata in prima lettura dalla Camera ed è in attesa dell'ok definitivo da parte del Senato. Gli over 60 potranno trasformare la propria abitazione in denaro contante iscrivendo un'ipoteca sulla casa a garanzia del prestito erogato dalla banca.

Si tratta di una forma di finanziamento che, nella nuova versione (rispetto a quella attuale regolata dalla legge 248/2005), permette alle persone che hanno compiuto i 60 anni di età e proprietarie di un immobile di convertire parte del valore della casa in liquidità a fronte dell'iscrizione di un'ipoteca sull'abitazione come garanzia. La somma che può essere ottenuta differisce a seconda dell'età del richiedente. Per esempio, chi ha 60 anni o poco più di solito può chiedere tra il 15 e il 20% del valore dell'immobile, mentre chi è più vicino ai 90 può aspirare a ottenere anche il 40%.

Il rimoborso del prestito concesso spetterà di regola agli eredi nell'arco di dodici mesi dalla morte del soggetto finanziato. Gli eredi potranno anche scegliere di vendere l'immobile ipotecato oppure affidare la vendita alla banca mutuataria.  Infatti, qualora il finanziamento non sia integralmente rimborsato entro dodici mesi la banca potrà vendere l'immobile ad un valore pari a quello di mercato, determinato da un perito indipendente, utilizzando le somme ricavate dalla vendita per estinguere il credito vantato in dipendenza del finanziamento stesso. Trascorsi ulteriori dodici mesi senza che sia stata perfezionata la vendita, tale valore viene decurtato del 15 per cento per ogni dodici mesi successivi fino al perfezionamento della vendita dell'immobile. In ogni caso c'è un paracadute: se il valore dell'abitazione diminuisce nel tempo e il debito diventa superiore al valore della casa alla banca non spetta più di quanto verrà ricavato dalla vendita dell'appartamento.

Per lo stipulante ci sono tuttavia alcuni vincoli. Inanzitutto il prestito non può essere erogato in caso di immobili non residenziali o ubicati in zone sismiche. Inoltre il soggetto finanziato non potrà trasferiti, in tutto o in parte, la proprietà o altri diritti reali (es. usufrutto) o di godimento sull'immobile dato in garanzia nè potrà compiere atti che ne riducano significativamente il valore, inclusa la costituzione di diritti reali di garanzia in favore di terzi che vadano a gravare sull'immobile. In tali casi la banca potrà chiedere l'immediata restituzione del prestito.

La regolazione dell'istituto sarà affidata ad un regolamento del Ministero dello Sviluppo Economico da adottare entro 3 mesi dall'entrata in vigore della legge. Il provvedimento governativo dovrà peraltro individuare i casi e le formalità che comportino una riduzione significativa del valore di mercato dell'immobile, tale da giustificare la richiesta di rimborso integrale del finanziamento, e con il quale garantire trasparenza e certezza dell'importo oggetto del finanziamento, dei termini di pagamento, degli interessi e di ogni altra spesa dovuta.

Rispetto alla legge 248 del 2005 la nuova proposta di legge ha inoltre modificato il costo delle imposte ipotecarie calcolate sulla somma erogata, che ha rappresentato uno dei principali ostacoli al decollo del prestito vitalizio ipotecario, trasformandolo in un'imposta sostitutiva dello 0,25% da rimborsare gradualmente.

Zedde

- Cernobbio, 7 set. - "Il merito di credito italiano sui mercati finanziari va difeso giorno dopo giorno, e su questo il Tesoro e' impegnato. Poi ci sono limiti che qualcuno considera simbolici, ma sono comunque limiti segnaletici". Lo ha affermato Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia, intervenendo al workshop di Ambrosetti cheh a aggiunto: "Cerchiamo misure che agevolino afflussi di investimenti privati e ci sono sintomi e segnali di ripresa".

Confermeremo bonus 80 euro; benefici fiscali per imprese

"Non facciamo solo annunci, dobbiamo comunicare meglio quello che stiamo facendo" ha aggiunto Padoan. La legge di stabilita' sara' "il primo passo nel sentiero dei mille giorni" del governo. Nella legge di stabilita' verra' confermato il bonus di 80 euro ma verranno inseriti anche "benefici fiscali per le imprese" nonche' le norme per il rimborso dei debiti della p.a.. .

- Bologna, 7 set. - Nessun guanto di sfida. Al contrario, Matteo Renzi sventola il ramoscello d'ulivo. E a dispetto del 'fuoco amico' a cui e' stato sottoposto negli ultimi giorni, il premier sigla la pace interna nel Pd, chiamando a raccolta tutte le anime del partito. Sara' per la platea che ha di fronte - quella della Festa nazionale dell'Unita', nella citta' di Bologna per di piu', che di liti e lotte intestine non vuol nemmeno sentir parlare, gia' provata dalle beghe interne delle primarie per la scelta del successore di Errani - sara' che ad ascoltarlo per la chiusura della kermesse sono arrivati tutti, da Cuperlo a Civati fino a Bersani, fatto sta che Renzi non sguaina la spada ma anzi chiede al partito, unito, di sostenerlo e appoggiarlo nlle "scelte difficili che abbiamo di fronte", perche' "un segretario, da solo, non puo' fare nulla", cosi' come un "presidente del Consiglio".

E allora, e' la proposta avanzata dal palco della Festa dell'Unita' e che sara' all'ordine del giorno della direzione di giovedi' prossimo, "facciamo una segreteria unitaria", perche' "il Pd ha davanti troppe cose da fare e non puo' spercare il tempo a litigare", ma sia chiaro - avverte il premier - "nessuno puo' avere il diritto di veto, e se qualcuno vuole la rivincita dovra' attendere fino al 2017", quando si terra' il nuovo congresso del Pd. Insomma, e' un Renzi dialogante, che tende la mano alle diverse anime del Pd, quello che si presenta davanti ai tanti militanti e volontari della Festa nazionale, per la prima volta con il compito di chiudere la keremsse da segretario del partito.

Allo stesso tempo, pero', Renzi tiene a mettere in chiaro che lui non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca, "vado avanti, sulle riforme non mollo di mezzo centimetro". E assicura: "Noi l'Italia la cambiamo sul serio" e "lo faremo a testa alta, guiardando ngli ochi " gli 'avversari', "basta con i gufi". Forte del 40,8% incassato alle europee - e che non manca di ricordare piu' e piu' volte dal palco del Parco Nord - Renzi si rivolge ai detrattori del governo e assicura: non ci sara' un autunno caldo, a meno che non ci si riferisca alle condizioni del meteo. Cio' non vuol dire che "io sottovaluti le difficolta', faremo elle scelte difficili ma avremo il coraggio di farle, il cambiamento - scandisce dal palco - non si fermera'". E ai critici, ai quei "tecnici" e "esperti" che bocciano l'azione di governo, Renzi replica a muso duro: nessuna lezione da chi e' rimasto ancorato alla prima Repubblica, da chi "non ha saputo prvedere la crisi" e poi quando si e' verificata "ha dato risposte sbagliate".

Difende l'operato del suo governo, a partire dagli 80 euro, che sono una misura sociale, prima ancora che economica; le riforme, che sono tutt'altro che inutili; e prima fra tutte la rivoluzione nella scuola, perche' "il merito e' di sinistra". Ma accanto al partito e al governo, e' anche un altro il fronte che preme a Renzi: l'Europa. Ed e' da Bologna che Renzi lancia il 'patto del tortellino', presentandosi insieme ai leader della sinistra riformista, tutti giovani - chi al governo e chi mira ad andarci presto - e accomunati, oltre che da una visione comune dell'Europa (che deve cambiare) e delle sfide che attendono la sinistra in Ue (deve imparare a marciare unita), anche dal look casual. Renzi, il premier francese Valls, il segretario del Psoe spagnolo Sanchez, il vicepremier olandese Samson e il segretario gnerale del Pse Post, sfoggiano una mise casual, tutti in maniche di camicia bianca e cravatta scura (a vederli in fila, uno a fianco all'altro sul palco sembrano quasi le 'Iene' di tarantiniana memoria), a parlare la stessa lingua: basta con le politiche di solo rigore, i giovani e il lavoro devono essre la priorita'.

Renzi, affiancato dalle donne dem del governo, da Madia a Mogherini a Pinotti (nel tardo pomeriggio arriva anche la Boschi), rende onore a tutti i suoi predecessori alla guida del partito (l'applauso piu' lungo della platea e' per Bersani), ringrazia e loda l'operato di Errani, e ribadisce: "Non e' in gioco il mio futuro, ma il destino del Paese".

- Cernobbio, 7 set. - L'assenza del premier Matteo Renzi dal workshop Ambrosetti e' un "atto di snobismo", ossia il presidente del Consiglio "ha peccato di superbia". Usa parole dure Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, per commentare il 'forfait' del premier ai lavori del workshop Ambrosetti. "Qui si incontrano quegli imprenditori che sostengono la crescita del Paese e non servono atteggiamenti di questo tipo ne' eccessi di superbia", ha aggiunto. In difesa del premier interviene il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: "Siamo il governo del fare, e io sono qui per rispondere ai fatti e per ascoltare le imprese. Poi ognuno fa le sue scelte ed e' giusto che le faccia". .

Quando è possibile andare in pensione con la nuova Riforma Fornero? Come stanno cambiando le regole sulla penalizzazione? Con le novità che potrebbero fare ingresso nel sistema previdenziale con il decreto sulla Pa, Pensioni Oggi, ha messo a disposizione uno strumento sempre aggiornato per verificare rapidamente la data di pensionamento dopo la Riforma del 2011. Kamsin

Da quest'anno, ad esempio, sono stati ridefiniti i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia per le lavoratrici. Com'è noto infatti, ai sensi della legge 214/2011, per le lavoratrici del settore privato è stato previsto un innalzamento graduale dell’età pensionabile, a partire dal 2012 e per gli anni successivi in modo da parificare, entro il 2018, i requisiti a quelli vigenti per gli uomini e per le donne del pubblico impiego. I requisiti per la pensione di vecchiaia sono fissati in 62 anni per le lavoratrici dipendenti la cui pensione è liquidata a carico dell’Ago e delle forme sostitutive della stessa, dal 1˚ gennaio 2012; a 63 anni e sei mesi a decorrere dal 1˚ gennaio 2014, a 65 anni a decorrere dal 1˚ gennaio 2016 e 66 anni a decorrere dal 1˚ gennaio 2018. Per le autonome (Ago e gestione separata) i requisiti sono pari a 63 anni e 6 mesi dal 1˚ gennaio 2012. Tale requisito anagrafico è fissato a 64 anni e 6 mesi a decorrere dal 1˚ gennaio 2014, a 65 anni e 6 mesi a decorrere dal 1˚gennaio 2016 e a 66 anni a decorrere dal 1˚ gennaio 2018.

Nel decreto di Riforma della Pa potrebbero inoltre venire meno i disincentivi all'accesso alla pensione anticipata per chi ha meno di 62 anni di età.

Per tenere sotto controllo tutte queste novità Pensioni Oggi ha realizzato un programma apposito "Calcola quando si va in pensione" per aiutare gratuitamente i lettori a comprendere quando potranno effettivamente andare in pensione: il programma, disponibile a questo indirizzo, consente di verificare rapidamente la piu' vicina data di pensionamento (vecchiaia o anticipata) tenendo conto dell'applicazione della stima di vita.

Zedde

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