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Pensioni, Damiano: Renzi rispetti le promesse sui precoci e quota 96
Il Premier Matteo Renzi ha dichiarato, qualche giorno fa, che il Governo varerà entro il mese di agosto un provvedimento per risolvere il problema di ‘Quota 96′ degli insegnanti e a breve il problema che riguarda la penalizzazione dei lavoratori precoci. Kamsin E' quanto ha indicato il Presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano. Dopo il balletto degli emendamenti, che avevano risolto il problema e che sono stati soppressi nel passaggio tra Camera e Senato, è ora di mettere una parola fine a questa vicenda. Per evitare nuove docce fredde a questi lavoratori, vittime di un “errore” del Governo Monti, è bene ricordare che un Decreto ad hoc deve essere emanato nei prossimi giorni se vogliamo che la normativa, che consentirebbe loro di andare in pensione, entri realmente in funzione.
Altrimenti saremmo di fronte all’ennesima presa in giro: infatti, come tutti ormai sanno, gli insegnanti seguono la cadenza dell’anno scolastico che inizia dal primo settembre e non dal primo gennaio. Vigileremo in questi giorni sull’attività di Governo affinché, alle parole, seguano dei fatti concreti.
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Riforma Pensioni, per gli statali l'età pensionabile è a 65 anni
Con l'abolizione del trattenimento in servizio, previsto dal dl 90/2014 a partire dal 31 Ottobre 2014, i lavoratori della pubblica amministrazione saranno collocati in quiescenza al compimento del 65° anno di età, cioè al raggiungimento del limite ordinamentale vigente in molte Pa. Kamsin Esclusi i magistrati e i professori universitari che potranno raggiungere il 70° anno di età (godendo peraltro di una pensione piu' succulenta grazie all'attivazione di coefficienti di trasformazione piu' elevati). La prosecuzione del rapporto di lavoro fino ai nuovi limiti anagrafici (66 anni 3 mesi) potrà essere ammessa solo per far sì che l'interessato acquisisca la pensione qualora a 65 anni non risulti perfezionato alcun diritto.
Come si ricorderà infatti l’articolo 2, comma 5, del Dl 101/2013 ha interpretato autenticamente l’articolo 24 della riforma Monti-Fornero nel senso che per i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni il limite ordinamentale – al raggiungimento del quale l’amministrazione deve far cessare il rapporto di lavoro se il lavoratore ha conseguito, a qualsiasi titolo, i requisiti per il diritto a pensione – non è modificato dall’elevazione dei requisiti anagrafici per la pensione di vecchiaia; si fa eccezione solo per il trattenimento in servizio o per far conseguire all’interessato la prima decorrenza utile della pensione. Ora con l'abolizione del trattenimento in servizio sarà possibile pertanto superare il limite ordinamentale solo per far conseguire la pensione di vecchiaia quando l'interessato non ha maturato un diritto a pensione anticipata entro il 65° anno di età. Resta ferma comunque la possibilità di permanere sul posto di lavoro per il raggiungimento dell'anzianità contributiva minima richiesta per la pensione di vecchiaia (cioè 20 anni) anche se tale requisito dovesse risultare perfezionato successivamente al compimento dell'età anagrafica prevista per la pensione di vecchiaia.
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Ue: Renzi, su Mogherini mister Pesc resto ottimista
Riforme: Renzi all'ultimo miglio Taglio spese e' nuova manovra
- Roma, 7 ago. - "Io non mollo di mezzo centimetro". Ed ancora: "Non ce n'e' per nessuno". Matteo Renzi tira dritto e ribadisce a 'In onda' l'importanza strategica del via libera alle riforme. Domani incassera' il voto finale del Senato al ddl Boschi. Il presidente del Consiglio due giorni fa aveva ipotizzato di essere presente in Aula, di intervenire a palazzo Madama. Ma anche in queste ore molti molti fedelissimi gli stanno consigliando di evitare di esasperare gli animi e di portare a casa il risultato. Per questo motivo il Capo dell'esecutivo, spiega piu' di un renziano, potrebbe non partecipare ai lavori conclusivi.
"Noi andremo a referendum comunque, questa e' una riforma dei cittadini", sottolinea il presidente del Consiglio, "Scommettevano che non ce l'avremmo fatta. Dico grazie ai senatori della maggioranza". Renzi accoglie subito l'assist del governatore della Banca centrale. "Io sono d'accordo con Draghi - dice -. Il presidente della Bce ha detto una cosa sacrosanta: abbiamo bisogno di rimettere in ordine l'Italia per farla diventare piu' competitiva. Per questo motivo servono le riforme". Per Renzi l'Italia ha tutte le carte in regola per ripartire e "tornare a volare". "Vogliamo mettere il piu' davanti", dice, "e' un po' tutta l'Eurozona che deve riflettere".
"L'Italia non e' finita - incalza -, con buona pace dei gufi e degli sciacalli, tecnicamente non siamo mai usciti dalla recessione ma l'Italia riparte, la necessita' e' "attrarre investimenti". Il presidente del Consiglio in tv annuncia "una manovra di tagli alla spesa" e un miliardo nella legge di stabilita' a favore della scuola. Sulla spending review ammette di non aver fatto abbastanza e non nasconde di aver compiuto degli errori, come sul dl competitivita'. Ma "nessuna bacchetta magica", il nostro Paese non puo' uscire dalla crisi in tre mesi, "io non sono uno chef", "lavoreremo meglio e di piu' ma io ho promesso di cambiare verso, non universo".
Infine un accenno all'incontro di ieri con Berlusconi: "Il patto del Nazareno non e' un documento da desecretare. Berlusconi e' il presidente di un partito, che non e' il mio ed e' ora al 16%, e a cui riconosco che tanti italiani lo votano. Chi sono per giudicare chi lo vota? Per me Berlusconi non e' un alleato ma rispetto i milioni di italiani che lo votano e le regole si fanno insieme anche a lui: noi facciamo insieme un accordo sulle regole. E cioe' una legge elettorale gia' approvata dalla Camera e la riforma del Senato". Ma c'e' una clausola anche sulla giustizia? "Veramente il ministro Orlando e' andato anche da Forza Italia nel suo giro di colloqui e loro sono stati tiepidi sulle nostre proposte".
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Assunzione disoccupati, sì agli sgravi per il 2012
Entro il 30 settembre, i datori di lavoro che hanno assunto disoccupati con almeno 50 anni di età, che percepivano prestazioni di disoccupazione, possono presentare domanda all’Inps per fruire delle agevolazioni relative all’anno 2012. Kamsin Con la Circolare n. 98 del 6 agosto l'Inps ha infatti comunicato la proroga dei benefici per l’occupazione, previsti in via sperimentale dalla legge 191/2009, e delle relative modalità di richiesta. In altri termini chi ha assunto lavoratori con più di 50 anni disoccupati e titolari di indennità di disoccupazione, o lavoratori con almeno 35 anni di anzianità contributiva o lavoratori di ogni età, disoccupati e titolari di indennità di disoccupazione, può richiedere all'Inps il riconoscimento dello sgravio contributivo inviando la domanda entro il 30 settembre.
Si ricorda che gli incentivi sono quelli disciplinati dalla legge n. 191/2009 e prorogati per l'anno 2012 dalla legge n. 183/2011. Consistono nella riduzione contributiva e spettano entro i limiti delle risorse prestabilite pari a: 769.453,38 euro per l'assunzione di ultra 50enni; 37.506,17 euro per l'assunzione di soggetti prossimi alla pensione e di 794.629 euro per l'assunzione di disoccupati.
I datori di lavoro interessati dovranno presentare domanda, contenente una dichiarazione di responsabilità in ordine alla sussistenza dei requisiti previsti dalla legge. La domanda dovrà essere presentata in modalità telematica, avvalendosi dell’applicazione “DiResCo - Dichiarazioni di Responsabilità del Contribuente” disponibile sul sito internet, seguendo il percorso Servizi on line> Per tipologia di utente> Aziende, consulenti e professionisti> Servizi per le aziende e consulenti (autenticazione con codice fiscale e pin)> Dichiarazioni di responsabilità del contribuente.
Zedde
Riforme: Senato decide anche su tutela minoranze linguistiche
Riforma Pensioni, stop ai benefici previdenziali per le vittime del terrorismo
Dal testo del decreto sulla Pa, approvato oggi in via definitiva dalla Camera del Deputati, sono state stralciate le norme che rimodulavano i benefici previdenziali in favore delle vittime di atti di terrorismo ai sensi della legge 204/2006. Kamsin Nello specifico il provvedimento prevedeva una diversa rideterminazione dell'incremento del 7,5% della retribuzione pensionabile (ai fini della liquidazione o della pensione e dell'indennità di fine rapporto o altro trattamento equipollente) per i soli dipendenti privati invalidi, nonché per i loro eredi aventi diritto a pensione di reversibilità, che avessero presentato domanda entro il 30 novembre 2007.
Il beneficio consisteva nell'attribuzione di un incremento percentuale pari alla differenza (in termini percentuali) tra la retribuzione del soggetto (all'atto del pensionamento) e quella contrattuale immediatamente superiore in luogo dell'attuale beneficio consistente per l'appunto nell'applicazione di una maggiorazione di 7,5 punti percentuali, e sempre che fosse stato più favorevole rispetto a quest'ultimo.
Un ulteriore intervento riguardava l'ambito di applicazione della norma che concede ai soggetti che abbiano subìto un'invalidità permanente (di qualsiasi entità e grado) della capacità lavorativa, causata da eventi terroristici, ed ai loro familiari, limitatamente al coniuge ed ai figli, anche maggiorenni, e, in mancanza di essi, ai genitori, un aumento figurativo di dieci anni di versamenti contributivi, utili ad aumentare l'anzianità pensionistica maturata, la misura della pensione (anche diretta), nonché il trattamento di fine rapporto, comunque denominato. La novella specificava che il beneficio spettava al coniuge ed ai figli dell’invalido, anche se il matrimonio fosse stato contratto o i figli fossero nati successivamente all’evento terroristico - ad esclusione dell'ipotesi in cui il beneficio fosse stato già riconosciuto ai genitori.
Infine un terzo intervento riguardava l'ambito di applicazione della norma che attribuisce in favore dei soggetti che abbiano subìto un'invalidità permanente pari o superiore all'80 per cento della capacità lavorativa, causata da eventi terroristici, il diritto immediato alla pensione diretta, in misura pari all'ultima retribuzione percepita integralmente dall'avente diritto. La novella specificava che il beneficio spettava anche qualora la posizione assicurativa obbligatoria (inerente al rapporto di lavoro dell’invalido) fosse stata aperta successivamente all’evento terroristico e che in nessun caso sarebbero stati opponibili termini o altre limitazioni temporali.
Come annunciato le misure sono state cassate in Senato ma ieri la Commissione Lavoro della Camera ha approvato ieri un odg con il quale impegna il governo a riproporle in occasione della prossima legge di stabilità.
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