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Riforma Pensioni, uno stop per ora alla proroga dell'opzione donna
E' stata stralciata dal testo del disegno di legge di riforma della Pubblica Amministrazione (il cd. Repubblica Semplice), la proroga del regime sperimentale donna oltre il 31 Dicembre 2015. Kamsin La misura, come anticipato da Pensioni Oggi, era contenuta nelle prime bozze del provvedimento approvato a metà giugno dal Cdm ma, nel testo ufficiale del ddl giunto al Senato, la novità previdenziale è stata cancellata dal testo. Almeno per ora.
Le regole vigenti - La riforma del governo Monti, il Dl 201/2011, ha confermato quanto stabilito dall’articolo 1, comma 9, della legge n.243 del 23 agosto 2004. Questa norma prevede a favore delle lavoratrici dipendenti, appartenenti sia al settore privato che a quello pubblico, e per le lavoratrici autonome, in via sperimentale fino al 31 dicembre 2015, la possibilità di conseguire il diritto alla pensione di anzianità, liquidata però secondo le regole di calcolo del sistema contributivo. Per esercitare questa opzione le lavoratrici devono avere almeno 35 anni di anzianità contributiva ed un'età di 57 anni o superiore per le lavoratrici dipendenti, 58 per quelle autonome. Questi ultimi requisiti vanno adeguati alla speranza di vita (tre mesi dal 1° gennaio 2013). Inoltre dato che, ai sensi della Circolare Inps 35/2012 la decorrenza della pensione deve scattare entro il 31 dicembre 2015, la domanda va presentata in tempo utile considerando le finestre di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per quelle autonome. In altri termini i requisiti 57 anni e 3 mesi e 35 di contributi dovranno essere perfezionati, quindi, entro novembre 2014, mentre, attualmente, la scadenza per le autonome è già stata superata.
La proroga dell'opzione - La norma, cancellata ora dal testo del ddl, estendeva il regime sperimentale donna su due fronti. In primo luogo prorogava il regime temporalmente sino al 31 dicembre 2018 concedendo quindi tre anni in piu' rispetto alle regole attuali. Dall'altro ammetteva all'opzione anche i lavoratori uomini, sia dipendenti che autonomi, con un intervento che avrebbe posto fine ad una discriminazione al contrario che ha visto sino ad oggi penalizzati i lavoratori uomini.
E' opportuno notare che nel testo del provvedimento è saltato tutto il capitolo dedicato alla previdenza che prevedeva altre due misure: l'estensione della pensione a 64 anni ai dipendenti pubblici che hanno maturato la quota 96 entro il 2012 (attualmente il beneficio è stato infatti concesso solo ai lavoratori del settore privato); la possibilità di attivare contratti part-time a cinque anni dal compimento dell'età pensionabile, misura questa fortemente voluta dal Ministro Marianna Madia per favorire la staffetta generazionale nelle Pa.
Al suo posto entra una norma generica secondo la quale la Pa dovrà "garantire la conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro dei pubblici dipendenti, favorendo il ricorso alle diverse forme di lavoro part-time, nonché il ricorso al telelavoro, attraverso l’utilizzazione delle nuove possibilità offerte dall’innovazione tecnologica, sperimentando forme di co-working e smart-working".
Le misure tuttavia potrebbero confluire nella legge di stabilità la quale, secondo il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dovrebbe contenere "significative deroghe alla Riforma Fornero".
Riforma Pensioni, il governo ripropone la proroga dell'opzione donna
Pensioni, Poletti: presto deroghe significative alla Riforma ForneroZedde
Esodati, controlla con Pensioni Oggi se fai parte della sesta salvaguardia
Con l'approvazione alla Camera del disegno di legge in materia di sesta salvaguardia il legislatore estende le vecchie regole di pensionamento in favore di ulteriori 32.100 lavoratori. Kamsin L'intervento, come già anticipato da Pensioni Oggi nei giorni scorsi, allunga di un anno i vari profili di tutela aperti spostando il paletto della decorrenza, dal 6 gennaio 2015 al 6 gennaio 2016. Per aiutare i lettori a districarsi in questo continuo divenire di norme, Pensioni Oggi ha realizzato il nuovo programma per verificare la possibilità di entrare nella sesta salvaguardia con l'individuazione della corretta data di decorrenza della rendita previdenziale. Ovviamente nel rispetto di quanto indicato nel disegno di legge approvato, per l'appunto, in prima lettura dalla Camera dei Deputati (unico testo che possiamo utilizzare al momento).
La precisazione è importante in quanto il Senato potrebbe apportare delle modifiche al testo uscito da Montecitorio e, pertanto, si consiglia di verificare il risultato nei prossimi giorni. Senza contare che potrebbero sopravvenire delle Circolari applicative in materia da cui potrebbero scaturire risultati diversi da quelli indicati. Vai al programma: Controlla se sei salvaguardato
Si ricorda che potranno accedere alla sesta salvaguardia le seguenti categorie di lavoratori.
Mobilità
I lavoratori collocati in mobilità ordinaria a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e che perfezionano, entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità, ovvero, anche mediante il versamento di contributi volontari, entro dodici mesi dalla fine dello stesso periodo, i requisiti previdenziali vigenti al 31.12.2011 (5.500 posizioni disponibili);
Autorizzati alla prosecuzione volontaria dei contributi
a) i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione anteriormente al 4 dicembre 2011 i quali possano far valere almeno un contributo volontario accreditato o accreditabile alla data del 6 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data del 4 dicembre 2011, qualsiasi attivita', non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
b) i lavoratori autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione anteriormente al 4 dicembre 2011, ancorche' al 6 dicembre 2011 non abbiano un contributo volontario accreditato o accreditabile alla predetta data, a condizione che abbiano almeno un contributo accreditato derivante da effettiva attivita' lavorativa nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2007 e il 30 novembre 2013 e che alla data del 30 novembre 2013 non svolgano attivita' lavorativa riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
I lavoratori in questione devono maturare la decorrenza del trattamento pensionistico, con le vecchie regole, entro il 6 gennaio 2016 (12mila posizioni complessive disponibili);
Cessati dal servizio (con o senza accordi con il datore di lavoro).
a) i lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto entro il 30 giugno 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo il 30 giugno 2012, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
b) i lavoratori il cui rapporto di lavoro si e' risolto dopo il 30 giugno 2012 ed entro il 31 dicembre 2012 in ragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, ovvero in applicazione di accordi collettivi di incentivo all'esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente piu' rappresentative a livello nazionale entro il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, dopo la cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato;
c) i lavoratori il cui rapporto di lavoro sia cessato per risoluzione unilaterale, nel periodo compreso tra il 1º gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, anche se hanno svolto, successivamente alla data di cessazione, qualsiasi attivita' non riconducibile a rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
I lavoratori in questione devono maturare la decorrenza del trattamento pensionistico, con le vecchie regole, entro il 6 gennaio 2016 (8.800 posizioni complessive disponibili);
Assistenza figli disabili
I lavoratori che, nel corso dell'anno 2011, risultano essere in congedo ai sensi dell'articolo 42, comma 5, del decreto legislativo n. 151 del 2001 e successive modificazioni, o aver fruito di permessi ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della legge n. 104 del 1992, e successive modificazioni.
I lavoratori in questione devono maturare la decorrenza del trattamento pensionistico, con le vecchie regole, entro il 6 gennaio 2016 (1.800 posizioni complessive disponibili);
A tempo determinato
Ilavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato cessati dal lavoro tra il 1° gennaio 2007 e il 31 dicembre 2011, non rioccupati a tempo indeterminato.
I lavoratori in questione devono maturare la decorrenza del trattamento pensionistico, con le vecchie regole, entro il 6 gennaio 2016 (4mila posizioni complessive disponibili).
Zedde
Minori invalidi, tempi ridotti per ottenere la pensione
Con il compimento dei 18 anni, i minori in possesso dei requisiti per la pensione inabilità o l'assegno mensile possono farne domanda già a diciassette anni e sei mesi compiuti. E' quanto ha indicato l'Inps nel messaggio n. 6512/2014 pubblicato ieri sul sito dell'istituto. Kamsin La novità, come già anticipato su Pensioni Oggi, è stata introdotta dal dl n. 90/2014 e prevede che i minori invalidi, titolari di indennità di frequenza, qualora ritengano di possedere i requisiti per il diritto alle prestazioni economiche che richiedono il compimento della maggiore età (es. pensione di inabilità, assegno mensile) possono presentare la relativa domanda entro i sei mesi antecedenti il compimento della maggiore età. In tal caso, le prestazioni vengono subito erogate, cioè in via provvisoria, al compimento del diciottesimo anno di età.
Nella sezione modulistica, l'istituto ha pubblicato il nuovo modello «domanda d'invalidità civile», integrato con le nuove norme, il quale è possibile presentare direttamente online.
La novità, precisa l'Inps, spiega efficacia a decorrere dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dl n. 90/2014. Pertanto, trova applicazione «anche» per i minori che abbiano già compiuto il diciottesimo anno d'età dal 24 giugno 2014. Al fine di consentire una compiuta disciplina della fase transitoria, compresa tra l'entrata in vigore del decreto e la sua piena operatività, l'Inps stabilisce che i titolari d'indennità di frequenza, che abbiano compiuto l'età di 18 anni dal 24 giugno potranno produrre istanza ai sensi del dl n. 90/2014. Resta fermo, in ogni caso, l'accertamento dei requisiti sanitari al compimento della maggiore età.
L'Inps ha indicato che la novità non tocca la disciplina sulle domande di disabilità di cui alla legge n. 68/1999 e handicap ai sensi della legge n. 104/1992. Inoltre i minori titolari d'indennità di frequenza che intendano fare istanza per le sole prestazioni pensionistiche (pensione di inabilità e assegno mensile) non sono tenuti ad allegare alla domanda il certificato medico.
Decreto Pa, tempi dimezzati per il riconoscimento dell'invaliditàZedde
Renzi, cambiamento non si ferma Le riforme ora vanno alla Camera
- Roma, 9 ago. - E alla fine arriva il primo via libera del Senato al ddl riforme costituzionali. E arriva entro il termine fissato da Matteo Renzi, l'8 agosto, prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Non a caso il premier - che pure ha dovuto rinunciare a parlare a palazzo Madama per evitare di surriscaldare ulteriormente il clima con le opposizioni, che hanno lasciato l'Aula al momento del voto - commenta soddisfatto: "Ci vorra' tempo, sara' difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potra' piu' fermare il cambiamento iniziato oggi", scrive su twitter. Dopo settimane di stop and go, di forti polemiche tra maggioranza e minoranza, di accuse anche dure nei confronti del presidente del Senato Pietro Grasso, 'reo' a dire delle opposizioni (fatta eccezione per Forza Italia) di non essere stato sopra le parti, il ddl riforme supera il primo scoglio del voto: 183 i voti favorevoli, 4 astenuti.
Anche i dissidenti del Pd abbandonano l'Aula assieme a 5 Stelle, Lega, Sel e Gal.
Pallottoliere alla mano, il ddl passa grazie ai voti di Forza Italia, che pure deve fare i conti con i 'frondisti' interni, in tutto una ventina, che gia' promettono battaglia nel passaggio del provvedimento alla Camera. Nel Pd i 'dissidenti' superano la decina.
Silvio Berlusconi non si lascia sfuggire l'occasione di mettere il cappello sul ddl, e in una lettera inviata a senatori e deputati azzurri, rivendica il ruolo "determinante" svolto dal suo partito: "Si e' conclusa - scrive l'ex premier - una stagione lunga e faticosa" ma "Forza Italia e' tornata ad essere protagonista". Il leader azzurro si dice convinto di poter tornare a "recuperare entro pochi mesi la piena agibilita' politica ed elettorale" ed annuncia - "dopo il martirio" subito - di lavorare alla ristrutturazione di Forza Italia.
Non nasconde la soddisfazione l'autrice del ddl, Maria Elena Boschi, presa 'd'assalto' dopo il voto dai baci e dagli abbracci in Aula. (Galleria Fotografica)
"E' stato un passaggio importante e impegnativo, non e' mai venuta meno la determinazione", afferma. "E' un primo segnale della voglia di cambiamento e della capacita' di rispettare gli impegni presi con i cittadini", aggiunge il ministro delle Riforme che ribadisce l'avvio a settembre dell'esame della legge elettorale a palazzo Madama.
Gioisce Ncd, che rivendica il "supporto fondamentale" dato per l'esito odierno dell'iter parlamentare del ddl, mentre il correlatore leghista, Roberto Calderoli, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Il canguro per 1400 emendamenti e rotti, nessuno l'aveva mai fatto, e' veramente un canguro con il jet nel sedere", ironizza amaro e rivela di aver ricevuto "pressioni da tutti, tranne il Papa e Putin".
Tranchant il commento del quadro politico da parte di Beppe Grillo: "Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta e' l'ora Renzie. E' del tutto chiaro che e' lui il vero capo del Governo".
Riforme, tra poco il voto finale Le opposizioni lasciano l'Aula
- Roma, 8 ago. - E' iniziata , a Palazzo Madama, la seduta d'Aula per il voto finale sul ddl costituzionale che sancisce la fine del bicameralismo e modifica il titolo V della Carta. Dodici gli interventi previsti in dichiarazione di voto. In dissenso interverranno la senatrice a vita Elena Cattaneo e il senatore Pd Vannino Chiti. Nell'Aula di palazzo Madama, presieduta dal presidente del Senato, Pietro Grasso, sui banchi del governo c'e' oltre al ministro Maria Elena Boschi anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, il ministro per gli Affari Regionali, Lanzetta, unitamente alcuni sottosegretari del governo Renzi. Le opposizioni non partecipano al voto: Lascia l'Aula il Movimento 5 Stelle. Lo fa con una fila ordinata di tutti i senatori che, in silenzio, seguono i capogruppo Vito Petrocelli, che e' appena intervenuto nell'emiciclo: "Il Movimento 5 Stelle questo governo l'ha gia' sfiduciato e lo sfiducia anche oggi", ha detto Petrocelli dopo aver denunciato che Renzi "ha fallito". Anche la Lega, Gal, Sel E gruppo misto confermano il proposito di non partecipare al voto finale sulle riforme costituzionali. .
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Primo ok a riforme costituzionali Renzi, avanti con cambiamento
- Roma, 8 ago. - E alla fine arriva il primo via libera del Senato al ddl riforme costituzionali. E arriva entro il termine fissato da Matteo Renzi, l'8 agosto, prima della pausa estiva dei lavori parlamentari.
Non a caso il premier - che pure ha dovuto rinunciare a parlare a palazzo Madama per evitare di surriscaldare ulteriormente il clima con le opposizioni, che hanno lasciato l'Aula al momento del voto - commenta soddisfatto: "Ci vorra' tempo, sara' difficile, ci saranno intoppi. Ma nessuno potra' piu' fermare il cambiamento iniziato oggi", scrive su twitter. Dopo settimane di stop and go, di forti polemiche tra maggioranza e minoranza, di accuse anche dure nei confronti del presidente del Senato Pietro Grasso, 'reo' a dire delle opposizioni (fatta eccezione per Forza Italia) di non essere stato sopra le parti, il ddl riforme supera il primo scoglio del voto: 183 i voti favorevoli, 4 astenuti.
Anche i dissidenti del Pd abbandonano l'Aula assieme a 5 Stelle, Lega, Sel e Gal. Pallottoliere alla mano, il ddl passa grazie ai voti di Forza Italia, che pure deve fare i conti con i 'frondisti' interni, in tutto una ventina, che gia' promettono battaglia nel passaggio del provvedimento alla Camera. Nel Pd i 'dissidenti' superano la decina.
Silvio Berlusconi non si lascia sfuggire l'occasione di mettere il cappello sul ddl, e in una lettera inviata a senatori e deputati azzurri, rivendica il ruolo "determinante" svolto dal suo partito: "Si e' conclusa - scrive l'ex premier - una stagione lunga e faticosa" ma "Forza Italia e' tornata ad essere protagonista". Il leader azzurro si dice convinto di poter tornare a "recuperare entro pochi mesi la piena agibilita' politica ed elettorale" ed annuncia - "dopo il martirio" subito - di lavorare alla ristrutturazione di Forza Italia.
Non nasconde la soddisfazione l'autrice del ddl, Maria Elena Boschi, presa 'd'assalto' dopo il voto dai baci e dagli abbracci in Aula. (Galleria Fotografica)
"E' stato un passaggio importante e impegnativo, non e' mai venuta meno la determinazione", afferma. "E' un primo segnale della voglia di cambiamento e della capacita' di rispettare gli impegni presi con i cittadini", aggiunge il ministro delle Riforme che ribadisce l'avvio a settembre dell'esame della legge elettorale a palazzo Madama.
Gioisce Ncd, che rivendica il "supporto fondamentale" dato per l'esito odierno dell'iter parlamentare del ddl, mentre il correlatore leghista, Roberto Calderoli, si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Il canguro per 1400 emendamenti e rotti, nessuno l'aveva mai fatto, e' veramente un canguro con il jet nel sedere", ironizza amaro e rivela di aver ricevuto "pressioni da tutti, tranne il Papa e Putin".
Tranchant il commento del quadro politico da parte di Beppe Grillo: "Draghi ha licenziato il terzo cameriere, dopo Monti e Letta e' l'ora Renzie. E' del tutto chiaro che e' lui il vero capo del Governo".
Renzi gia' al lavoro per la ripresa dell'economia
Berlusconi ringrazia i suoi senatori, FI e' tornata protagonista
Grillo: Draghi licenzia, Renzi cameriere poco efficiente
Decreto Pa, tempi dimezzati per il riconoscimento dell'invalidità
Tempi dimezzati per il riconoscimento dell'invalidità, estensione dell'efficacia del riconoscimento provvisorio, proroga automatica delle prestazioni in favore dei minori disabili che diventano maggiorenni, piu' facilitazioni nei concorsi e maggiori posti per le auto riservati in città. Kamsin Sono queste le principali novità "stabilizzate" con la conversione definitiva dell’articolo 25 del dl 90/2014 avvenuta ieri alla Camera.
In prima linea c'è il dimezzamento dei tempi per il riconoscimento da parte delle Commissioni mediche dello stato di invalidità. Viene infatti ridotto da 90 a 45 giorni il termine oltre il quale - in assenza della pronuncia della commissione - l'accertamento è effettuato, in via provvisoria dal medico specialista nella patologia del richiedente.
Vengono inoltre ampliati gli effetti di tale accertamento provvisorio, prevedendo che esso rilevi - oltre che per le agevolazioni lavorative stabilite, con riferimento ai soggetti con handicap in situazione di gravità, dall'art. 33 della L. 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni - anche ai fini dell'applicazione delle norme sull'assegnazione di sede (nell'ambito delle amministrazioni pubbliche) e sulle domande di trasferimento, di cui all'art. 21 della citata L. n. 104 del 1992, nonché delle norme sui riposi, i permessi ed i congedi per l'assistenza a soggetti con handicap in situazione di gravità, di cui all'art. 42 del testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, e successive modificazioni.
Passa da 180 a 90 giorni il termine entro cui deve pronunziarsi la commissione medica nell'accertamento dell'invalidità e, viene previsto che la commissione medica, previa richiesta motivata dell’interessato, possa rilasciare, al termine della visita, un certificato provvisorio, il quale produce effetto fino all’emissione dell’accertamento definitivo da parte della commissione medica dell’INPS.
Minori disabili - Innovazioni anche per i minori affetti da disabilità e titolari di una o piu' prestazioni economiche a carico dello Stato. In particolare si consente il riconoscimento provvisorio delle prestazioni erogabili agli invalidi maggiorenni ai minori titolari di indennità di frequenza a condizione che la domanda relativa a queste ultime sia stata presentata entro i sei mesi antecedenti il compimento della maggiore età.
Viene inoltre rafforzata la garanzia - per il disabile o l'invalido civile titolare di altri benefici economici - della continuità dell'erogazione delle provvidenze economiche nel momento del passaggio dalla minore alla maggiore età. In tal caso le prestazioni continuano ad essere erogate, ferma restando la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa di settore, senza necessità di presentare domanda in via amministrativa.
Minori controlli sull'invalidità - Viene anche previsto che, nelle more dell’effettuazione delle eventuali visite di revisione e del relativo iter di verifica, i minorati civili e le persone con handicap, in possesso di verbali in cui sia prevista la rivedibilità conservino i diritti acquisiti in materia di benefici, prestazioni ed agevolazioni di qualsiasi natura. Per costoro inoltre, la convocazione a visita nei casi di verbali per i quali sia prevista la rivedibilità, sarà di competenza dell'INPS. Ci sarà poi l'esclusione dalle visite di controllo dello stato di invalidità in caso sia stata accertata una menomazione o una patologia stabilizzata o ingravescenti (con la soppressione quindi della condizione che tale accertamento abbia dato luogo al riconoscimento dell’indennità di accompagnamento o di comunicazione).
Concorsi e Pubblico Impiego - Una serie di facilitazioni riguardano la partecipazione ai concorsi pubblici. La persona affetta da invalidità pari o superiore all'80% non sarà infatti piu' tenuta a sostenere la prova preselettiva, eventualmente inserita nei concorsi pubblici e negli esami di abilitazione alla professione. Inoltre i disabili, i quali abbiano conseguito le idoneità nei concorsi pubblici, possono essere assunti, ai fini dell'adempimento degli obblighi sul collocamento obbligatorio dei disabili (di cui alla L. 12 marzo 1999, n. 68), anche oltre il limite dei posti ad essi riservati nel concorso.
Riforma Pa, si accorciano i tempi per il riconoscimento dell'invaliditàZedde

