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- Roma, 7 ago. - L'Italia e' da oggi in recessione tecnica: il Pil del nostro Paese scende dello 0,2% nel secondo trimestre del 2014 dopo la frenata dello 0,1% del primo trimestre e registra su base annua un calo dello 0,3%, il livello piu' basso degli ultimi 14 anni. Le cifre diffuse questa mattina dall'Istat sono peggiori delle stime degli analisti, che si aspettavano un dato tra il +0,1% e il -0,1%. E in assenza di novita' nella seconda parte dell'anno, l'andamento del prodotto interno italiano sara' negativo dello 0,3% nel 2014: per l'Istat infatti, la variazione acquisita del Pil del 2014, ovvero se non ci saranno variazioni congiunturali nei prossimi due trimestri dell'anno, sara' appunto del -0,3%, un dato decisamente peggiore rispetto alle stime che nei mesi e nelle settimane scorse erano stati indicati dalle principali istituzioni e organizzazioni internazionali, dal Fmi all'Ocse alla Banca d'Italia a Confindustria. Il dato sul Pil italiano diffuso oggi e' nettamente peggiore anche rispetto alle previsioni della Commissione, che per il secondo trimestre di quest'anno avevano indicato una crescita dello 0,3%. Secondo il portavoce del commissario Ue agli Affari Economici e Finanziari, Jyrki Katainen, il calo del Pil segnala "un ulteriore ritardo per la ripresa" del nostro Paese e avra' sicuramente "un impatto negativo sui conti pubblici", anche se "e' troppo presto per aggiornare la previsione del deficit nel 2014". Il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, dal canto suo, smentisce la necessita' di una manovra e anzi garantisce che il bonus di 80 euro sara' disponibile anche nel 2015. Inevitabili le polemiche nel mondo politico: "Mentre il premier Renzi si chiude a Palazzo Chigi con Berlusconi per gingillarsi su soglie e premi di maggioranza, l'Istat rende noti i dati sul Pil che ci dicono che l'Italia e' in ginocchio", dice la senatrice del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi mentre il presidente del Pd Matteo Orfini osserva: "Dobbiamo accelerare sulla strada nuova che abbiamo iniziato a percorrere: rilancio degli investimenti, aggressione delle insopportabili diseguaglianze che frenano il paese, sostegno attivo alla crescita e all'occupazione". Renato Brunetta, presidente dei deputati di FI, chiede un'informativa urgente del MInistro dell'Economia e ritiene "inevitabile" una manovra correttiva. A chiarire la posizione dell'esecutivo, e' intervenuto lo stesso premier: "Nel 2012 abbiamo fatto meno 2,4%. Nel 2013 abbiamo fatto meno 1,6%. Nei primi sei mesi siamo a meno 0,3%. Dobbiamo invertire la rotta. Ma dipende solo da noi. Dal nostro lavoro in Parlamento e nel Paese. I "MilleGiorni" sono la concreta possibilita' di far ripartire la speranza e la crescita", ha scritto Matteo Renzi in una lettera ai parlamentari della maggioranza. Intervenuta al Tg3 il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, ha detto che il governo deve proseguire "velocemente" sul percorso delle riforme ma, allo stesso tempo, di essere convinta "che la crescita sia abbastanza vicina". Critica invece il segretario della Cgil, Susanna Camusso, secondo cui il nuovo calo del pil rappresenta "il fallimento delle ricette di austerita' e il fallimento dell'idea che sono le riforme che permettono di cambiare l'economia. Pero e' indubbio che il tema adesso e': cambiare ricetta, mettere il lavoro come priorita'".

- Roma, 7 ago. - L'Aula del Senato e' all'ultimo giro di boa sulle riforme, con una seduta odierna ad oltranza "per garantire che domattina dalle 9,30 ci siano le dichiarazioni di voto" sul ddl costituzionale. Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, aprendo i lavori della seduta odierna. "Oggi sara' una giornata lunga e positiva". Cosi' il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, arrivando al Senato per la ripresa dei lavori dell'Aula sul ddl costituzionale.

L'Inps, con il messaggio inps 6492 datato 6 Agosto 2014 ha ribadito che le procedure per la "quarta salvaguardia" prevista dall'art. 11-bis del decreto legge 102/2013 convertito, con modificazioni, dalla legge 124/2013, sono ancora in corso. Kamsin L'Istituto di previdenza comunica che "sono in corso di definizione le operazioni di verifica e monitoraggio delle numerose istanze presentate dai soggetti interessati in base a quanto previsto dall’articolo 11 bis del D.L. 102/2013, che ha introdotto una speciale salvaguardia per 2.500 lavoratori che, nel corso del 2011, risultavano in congedo ex art. 42, co. 5, del D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, o aver fruito di permessi ex art. 33, co. 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104". 

"L’Inps, nelle more della definizione del monitoraggio per individuare i 2500 beneficiari, tenuto conto anche delle esigenze dei lavoratori della scuola, ha provveduto all'invio delle lettere di certificazione a coloro che perfezionano i requisiti anagrafico e contributivo in salvaguardia entro il 31 agosto del 2012." Interessati all'invio delle lettere sono dunque i lavoratori che hanno maturato un diritto a pensione, con le vecchie regole pensionistiche, tra il 1° Gennaio 2012 ed il 31 Agosto 2012.

La nota dell'istituto non ha tuttavia precisato le tempistiche dell'invio delle certificazioni per coloro che maturano un diritto a pensione dal 1° Settembre 2012 in poi, nè ha indicato la posizione riguardo ai lavoratori cessati dal servizio a seguito di una risoluzione unilaterale del rapporto (6500 lavoratori).

Di nuovo l'istituto di previdenza ha fatto notare che il criterio ordinatorio è rappresentato dalla prossimità al raggiungimento dei requisiti per il perfezionamento del diritto al primo trattamento pensionistico utile (come precisato dal messaggio inps 522/2014, punto 1.2.2).

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Dopo lo stralcio al Senato dei provvedimenti in favore del prepensionamento di 4mila docenti della comparto scuola e la cancellazione dello stop alla penalizzazione per i lavoratori precoci dal decreto sulla Pa (provvedimento che si appresta ad essere convertito definitivamente in legge), la Commissione Lavoro della Camera ha chiesto formalmente al governo di provvedere alla riproposizione di queste misure in specifici provvedimenti da adottarsi entro brevissimo tempo. Kamsin  La Commissione presieduta da Cesare Damiano ha infatti chiesto di riprendere i contenuti delle disposizioni modificate dal Senato della Repubblica, inserendoli nel quadro di provvedimenti organici e reperendo le risorse necessarie ad una loro adeguata copertura finanziaria, al fine di:

a) stabilire, entro l’avvio del prossimo anno scolastico, che i requisiti per il pensionamento previsti dalla normativa antecedente all’entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011 continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l’anno scolastico 2011-2012;

b) considerare, anche nel quadro di futuri interventi in materia previdenziale di più ampia portata, da realizzare nella prossima legge di stabilità, le disposizioni in materia di non applicazione delle riduzioni percentuali del trattamento previdenziale ai fini dell’accesso al pensionamento anticipato, limitatamente ai soggetti che maturino il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, prescindendo dal requisito della effettiva prestazione di lavoro;

c) adottare interventi in materia di benefici per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, anche al fine di superare le criticità che si pongono nell’applicazione della normativa vigente.

Intanto il via libera definitivo al decreto legge sulla Riforma della Pa è atteso per domani, dopo che oggi sarà votata la questione di fiducia sul provvedimento.

Riforma Pensioni, ecco cosa resta dopo le modifiche in SenatoZedde

- Roma, 7 ago. - "Oggi pomeriggio inviero' al Comitato intermisteriale per la revisione della spesa il Rapporto sulla, riduzione del numero delle societa' partecipate dagli Enti Locali". Lo ha annunciato il commissario per la Spending Review, Carlo Cottarelli, in un'audizione davanti alla Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale. Cottarelli ha ricordato che "l'obiettivo di massima indicato dalla politica, e' di scendere da 8 mila a 1.000 partecipate in tre anni". .
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