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- Roma, 9 lug. - Incontro a palazzo Chigi, questa mattina, tra ilpresidente del Consiglio Matteo Renzi e il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani. Al centro dell'incontro, le dimissioni di Errani che, al momento, restano confermate .
- Roma, 9 lug. - La sospensione delle indennita' per i deputati agli arresti non puo' essere decisa dall'Ufficio di presidenza della Camera, ma deve essere prevista da una legge. Con questa motivazione la Camera dei deputati ha respinto la la proposta dell'M5s di 'sospensione dello stipendio ai parlamentari arrestati'". Luigi Di Maio, vice presidente di Montecitorio, rompre la consuetudine sull'informativa che segue alle riunioni dell'Ufficio di presidenza e provvede personalmente, dalla sua pagina facebook, ad anticiparne l'esito. M5S ricorda che il motivo della richiesta avanzata era "semplice: se Genovese (Pd) e' agli arresti domiciliari, i cittadini che lo pagano a fare?". E invece, racconta, "tutti contrari, tranne il Movimento 5 Stelle e un astenuto". La Camera dei deputati, successivamente, spiega: "La sospensione delle indennita' per i deputati agli arresti non puo' essere decisa dall'Ufficio di presidenza della Camera, ma deve essere prevista da una legge. I questori di Montecitorio hanno risposto cosi' alla proposta avanzata nei giorni scorsi dai componenti dell'Ufficio di presidenza del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro e Claudia Mannino. I rappresentanti di tutti i partiti hanno votato a favore della relazione esposta dai questori, M5s ha votato contro e si e' astenuto Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia". .

I lavoratori collocati in mobilità ordinaria a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre 2011, cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e che   perfezionano, entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità, ovvero, anche mediante il versamento di contributi volontari, entro dodici mesi dalla fine della mobilità, i requisiti di pensionamento previgenti Dl 201/2011 potranno mantenere le vecchie regole pensionistiche nel limite di 5.500 unità. Kamsin E' quanto prevede l'articolo 2, comma 1, lettera a) del nuovo disegno di legge in materia di esodati (qui il testo del provvedimento) che darà il via libera ad ulteriori 32mila salvaguardie.

Per il profilo di tutela riguardante i lavoratori in mobilità pertanto la misura consentirà anche a chi non è riuscito a perfezionare entro la fine dell'indennità di mobilità un diritto a pensione con le vecchie regole la possibilità di accedere al regime derogatorio a condizione che il diritto a pensione sia raggiunto entro i successivi 12 mesi dalla fine dell'ammortizzatore sociale attraverso il versamento dei volontari. In passato infatti molti lavoratori hanno visto sfumare la tutela proprio per non essere riusciti a rispettare questo particolare parametro.

Pertanto qualora fosse il requisito contributivo a non essere perfezionato entro la mobilità i lavoratori in questione potranno procedere al versamento dei volontari in modo da perfezionarlo comunque entro i successivi 12 mesi dal termine della mobilità. In tal caso il versamento potrà riguardare anche periodi eccedenti i sei mesi precedenti  la domanda di  autorizzazione stessa. Il versamento potrà comunque essere effettuato solo con riferimento ai dodici mesi successivi al termine di fruizione dell’indennità di mobilità. Pertanto un lavoratore che abbia raggiunto, ad esempio, 39 anni e 3 mesi di contributi al termine della mobilità potrà farsi autorizzare ai volontari per versare i rimanenti 9 mesi al fine di raggiungere 40 anni di contributi ed accedere alla salvaguardia.

L'intervento pare invece non tutelare (a seguito di una precisazione dell'Onorevole Damiano e a differenza di quanto lo scrivente aveva riportato nell'articolo) chi avrà raggiunto il requisito anagrafico utile per la pensione di anzianità (61 anni e 3 mesi) entro i 12 mesi dalla fine dell'indennità di mobilità.

Zedde

- Roma, 9 lug. - Slitta a domani l'avvio dell'esame, da parte dell'Aula del Senato, del pacchetto delle riforme costituzionali che prevedono la revisione del Titolo V e la trasformazione del Senato. A chiedere la proroga Anna Finocchiaro, la presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. L'esame avrebbe dovuto iniziare oggi alle 9, iniziera' invece domani alle 16,30. "Dobbiamo definire alcuni passaggi importanti", ha spiegato Finocchiaro. Ragion per cui il Presidente Pietro Grasso ha indetto la capigruppo e di comune accordo si e' deciso di soprassedere per 36 ore sull'orario previsto. Intanto Grillo, dal suo blog, motteggia: "Il Patto del Nazareno e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi, che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". I passaggi importanti citati oggi da Finocchiaro sono molti, e discretamente complessi. Intanto nessuna Regione potra' avere meno di due senatori e i seggi sono attribuiti con sistema proporzionale (in altre parole: addio Senato eletto direttamente dai cittadini, in compenso ci sara' una divisione dei seggi in base al criterio proporzionale). I senatori, poi, saranno 100: 95 rappresentano le istituzioni territoriali e cinque sono nominati dal Capo dello Stato. La durata del mandato dei senatori coincidera' con quella degli organi delle istituzioni territoriali nelle quali sono stati eletti. Arrivano quindi le liste bloccate, in ossequio ad un principio che si sta inserendo anche nell'Italicum. Per eleggere il nuovo Senato, ogni consigliere regionale puo' votare per una sola lista di candidati, formata da consiglieri regionali e da un sindaco, collegati ad altrettanti candidati supplenti. Per la lista che ha ottenuto piu' voti, puo' essere esercitata l'opzione di eleggere il sindaco o, in alternativa, un consigliere regionale, prevede il testo che modifica l'articolo 57 della Costituzione. Questo, per l'appunto, lo schema. Domani alle 16,30 inizia la partita principale, quella dell'arena dell'Aula. .

- Roma, 9 lug. - Quel che pensa del Patto al Nazareno Beppe Grillo lo esplicita senza mezzi termini sul suo blog, "il Patto e' un salvancondotto per il culo di Berlusconi che in cambio garantisce il suo appoggio al governo e al disegno controriformista di Napolitano". Ne ha per il Pd, che subordina ogni trattativa al "perimetro" del patto del Nazareno, del quale tuttavia "non si sa una fava". E ne ha per FI, invitando gli eletti 'azzurri' a mangiare la foglia e a vendersi da soli "invece che farvi vendere dal notopregiudicato. Ci guadagnerete e non farete la figura dei coglioni".

Di quel patto Beppe Grillo fornisce allora la sua lettura, perche' se "a pensar male si fa peccato, allora si pecchi senza freni": "Il Patto garantisce che il notopregiudicato non finisca in galera e che possa sperare nella grazia. Garantisce inoltre che le aziende del notopregiudicato siano tutelate dallo Stato. Garantisce che il partito del notopregiudicato rimanga sotto il suo assoluto controllo con l'eliminazione delle preferenze". "Il patto del Nazareno si chiama cosi' perche' fatto in via del Nazareno a Roma, dove sopravvive grazie ai soldi pubblici la sede del Pd", e' la stoccata di Grillo ai democratici. "Pur non avendo nulla di sacro imputabile a Nostro Signore, il Patto ha comunque - ironizza - delle proprieta' ultraterrene. Nessuno lo ha mai letto, pero' tutti sanno che esiste, anche se non si sa cosa contiene. E' un patto segreto tra due gentiluomini, uno dei quali pregiudicato, che per motivi di riservatezza e forse di sicurezza nazionale, non vogliono rendere noto. Il posto piu' adeguato, per via del nome sarebbbe stata la vecchia sede del PCI in via delle Botteghe Oscure. Pero', anche se del Patto non si sa una fava, ogni negoziazione elettorale ricade o deve ricadere nel perimetro del Patto del Nazareno". "Il problema - annota ancora Grillo - e' che nessuno conosce questo perimetro e neppure un singolo articolo del suddetto Patto che sta sempre piu' prendendo un alone leggendario, come certi testi antichi. E' un testo segreto che riguarda tutti, ma inconoscibile. Chissa' cosa contiene? In mancanza di un accesso diretto al nuovo testo della democrazia pregiudicata, non si possono che avanzare congetture". .

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