Reiezione certificazione requisito ape social

Buongiorno, ho già postato la mia posizione ma qualche giorno fa ma non nella discussione appropriata. Riassumo: Ricevuto reiezione domanda per riconoscimento condizioni accesso APE Sociale.
Motivazione: SOGGETTO SALVAGUARDATO EX LEGE 232 (30700).
Parlato con funzionario Inps il quale mi comunica di essere dispiaciuto, rientro in tutti i parametri richiesti, che lui non è d'accordo ma è costretto ad operare in questo modo.
In altre parole il Dirigente Responsabile si è assunto arbitrariamente la disponibilità di interpretare la normativa di legge relativa ai requisiti per accedere all'Ape Sociale cioè Circolare Inps nr. 100 del 16/06/2017 e Messaggio inps n. 1481 del04/04/2018. Sono un beneficiario dell'VIII Salvaguardia (certificazione diritto con pensione dal 1 novembre 2019) quindi mi viene anticipatamente tolto il diritto di fruire dell'Ape sociale senza che io possa esprimere, una volta che conformemente alle norme mi venga riconosciuto tale diritto, l'eventuale preferenza o meno nei confronti dell'VIII Salvaguardia.
penso di procedere con il patronato verso la richiesta di riesame e se ancora con parere avverso proseguire con il ricorso in sede giudiziaria civile e penale.
Chiedo se altri hanno esperienza di simili situazioni e come eventualmente hanno proceduto. grazie per le risposte.

Salve Factor:una domanda,il tuo amico sembra che abbia lavorato per scarsi 5 mesi se non sbaglio e non ha superato i sei. Ma non si è parlato mai di reddito lordo percepito in quell'arco di tempo.Mi auguro sia stato inferiore agli
8000 euro.Mi scuso per la domanda. Perchè se li ha superati si perde la condizione di non lavoro.ciao

umbertop68 ha scritto: Denuncia penale nei confronti del resposbile della commisione esaminatrice del provvedimento per non aver applicato le norme che regolano tale provvedimento. Già in passato ho denunciato L'inps per aver quasi archiviato 47 settimane di contributi da cassa integrazione, dopo quattro anni di inutili richieste fatte e dimenticate nei loro cassetti.

E' prematuro lanciarsi in iniziative azzardate fino a quando non avrò una comunicazione di qualche genere,solo chiacchiere e indicazioni contrastanti
all'interno dell'area riservata. Però,se le cose prenderanno la piega che non mi auguro, mi riservo di contattarti magari in MP, per tutelare in misura appropriata gli interessi del mio amico.
Gli amici del forum sono preziosi perchè hanno risorse nascoste che neanche si immaginano.
Intanto ti ringrazio per la dritta.

Caro Factor hai rispecchiato esattemente quello che è la realtà all'interno dell'INPS. e posso indicare anche una soluzione. Che sicuramente è la più idonea
perchè già collaudata. Denuncia penale nei confronti del resposbile della commisione esaminatrice del provvedimento per non aver applicato le norme che regolano tale provvedimnto. Già in passato ho denunciato L'inps per aver quasi archiviato 47 settimane di contributi da cassa integrazione, dopo quattro anni di inutili richieste fatte e dimenticate nei loro cassetti.Tramite Inps risponde ecc, con i loro ineservibili strumenti, con la frase(richiesta inviata alla sede di competenza).Assurdo.Ad una settimana dalla fine di giugno vorrei capire che fine ha fatto la mia richiesta . Nemmeno la soddisfazione di inviare un sollecito alla sede di competenza Rieti circa 120 Km da dove abito (SORA FR)

factor55 ha scritto: Mi fermo qui altrimenti poi SIDE mi rimprovera per il tono delle parole ma certamente
non c'é dubbio che la misura é colma e la pazienza é finita da un pezzo.

Non ho facoltà, né intenzione di rimproverare nessuno, né impedire la libera espressione di pensiero,
ma confermo la personale astensione alla replica, in attesa di comunicazioni ufficiali...

Side

PER UMBERTO

Giustamente SIDE dice che é opportuno attendere con rassegnazione i responsi dalle sedi INPS dove sono state inoltrate le domande in quanto sono le uniche fonti certe da dove si avranno risposte concrete. In una situazione normale o in altre epoche del passato sicuramente questo sarebbe stato il comportamento obbligatorio in quanto non c'erano alternative.
Nella situazione odierna questo non é più possibile e soprattutto non é più tollerabile perchè per fortuna abbiamo strumenti in grado di fornire risposte in tempo reale o quanto meno senza aspettare le calende greche. Questo vale per i comuni mortali mentre per la casta eletta dei funzionari INPS sembra ci sia una sorta di zona franca dove tutto é permesso: interpretazione arbitraria delle leggi e delle circolari,dilatazione abnorme dei tempi di risposta,atteggiamento di superiorità e infallibilità purtroppo non coincidenti con le situazioni esaminate,insomma un comportamento che oltre ad essere irritante é anche pericoloso perchè provoca dei danni incalcolabili per l'esistenza di una persona.
Respingere una pratica a causa della superficialità con la quale si é proceduto alla sua verifica,significa condannare il richiedente a subire ulteriori mesi di ritardo e sterile attesa,con conseguenze facilmente immaginabili.
Mi fermo qui altrimenti poi SIDE mi rimprovera per il tono delle parole ma certamente
non c'é dubbio che la misura é colma e la pazienza é finita da un pezzo.
Ma vi pare serio e umano,ogni giorno,saltare come topi impazziti dal FASCICOLO PREVIDENZIALE alla CASSETTA POSTALE e poi sul LE MIE DOMANDE,per cogliere
quel segnale di via libera della pratica che invece di essere chiaro,intuibile,semplice,il più delle volte bisogna consultare MAGO MERLINO per interpretarne il significato,se arriva perchè come detto il più delle volte deve essere sollecitato. E allora via su INPS RISPONDE a compilare la richiesta il più chiara possibile,mi raccomando,altrimenti ti arrivano risposte da Settimana Enigmistica.