PASSAGGIO DA APE VOLONTARIO A QUOTA 100

GHIGO ha scritto: Ciao SanderW.
Certo!
E' il caso del cod.380.
Ma significa che tale credito spetta, ma sarà comunque l'Inps a riconoscerlo come sostituto di imposta e sempre scalandola dalla rata lorda ape da restituire sulla pensione quota 100.
Mi vuoi dire che secondo te si può recuperare col 730?
In tal caso come?
Ciao Ghigo.

Non lo so. Sto solo facendo una ipotesi: che se l’INPS non riconosce il credito di imposta dovuto sia possibile in sede di dichiarazione dei redditi riprenderselo. Quale sarebbe la reazione dell’AdE?
Di nuovo, non so.
Magari innesca un contenzioso ancora peggiore, ma non è detto.
Ciao

Ciao SanderW.
Certo!
E' il caso del cod.380.
Ma significa che tale credito spetta, ma sarà comunque l'Inps a riconoscerlo come sostituto di imposta e sempre scalandola dalla rata lorda ape da restituire sulla pensione quota 100.
Mi vuoi dire che secondo te si può recuperare col 730?
In tal caso come?
Ciao Ghigo.

Ciao Ghigo, non sono sicuro di condividere il ragionamento e ti spiego perché : secondo l’AdE e l’INPS il credito di imposta spetta perfino in assenza di imposte - caso più evidente è quello di chi va a prendere la residenza all’estero e quindi riceve la pensione lorda, senza alcuna imposizione fiscale. Anche in quel caso il credito di imposta spetta (anche se illogico a me sta bene).

Scusa Bioscz,
come fai a sperare?
Nella C.U. 2020 a cura dell'Inps (in qualità di sostituto di imposta) esso dovrà indicare:
al punto 379 il credito di imposta per l'ape utilizzato in capienza (vale a dire quanto rimborsato sino all'ammontare dell'imposta lorda al netto delle detrazioni) e al punto 380 il credito di imposta rimborsato in quanto eccedente l'imposta lorda.
Non avendo l'Inps rimborsato nulla è evidente che nel nostro caso nulla potrà essere riportato in queste 2 caselle.
L'unica speranza potrebbe essere che l'Ufficio delle Entrate si sostituisca all'inadempiente Inps, dandoci la possibilità (con apposito codice) di recuperare il credito di imposta spettanteci. nella Dr/730.
Tale caso sarebbe praticabile solo nel caso l'Inps certificasse a posteriori l'entità di tale credito, e ciò allo stato attuale pare quanto mai improbabile.
La verità è che l'Inps non muove le manine per effettuare il ricalcolo del credito di imposta, al netto del rimborso assicurativo e con i nuovi interessi per effetto del nuovo piano di ammortamento (tale importo totale va poi diviso per 240 rate e detratto mensilmente dalla rata lorda attualmente trattenuta dalla pensione).
In tal caso finalmente scomparirebbe lo zero che attualmente compare nella nostra posizione in apposite note caselle istituite dall'Inps (credito di imposta ricalcolato e rimborso fondo di garanzia ricalcolato).
Speriamo che qualche "manina santa" intervenga a porre rimedio, nel frattempo non ci resta che scrivere una pec per avere il rimborso di quanto spettante, aggiungendo in calce che ci si riserva di agire giudizialmente per ottenere quanto dovutoci dall'Inps in qualità di sostituto di imposta e gestore del fondo.
Invito gli utenti ad informare il forum in caso di novità importanti.
Saluti a tutti
Ghigo

oggi ho inviato una PEC alla direzione Regionale richiedendo risposte in merito al mancato riconoscimento / rimborso pregresso e corrente di:
-credito d'imposta ( quota interessi e premio assicurativo)
-restituzione parziale quota fondo garanzia per rimodulazione piano ammortamento per subentro pensionamento quota 100 .
per ora forse unica potenziale certezza sarà nella CU 2020 in essa infatti ai punti 379 e 380 dovranno essere indicati importi credito d'imposta utilizzati (in capienza) oppure rimborsati (per incapienza).

l'Istituto finanziatore (Intesa San Paolo) e il patronato Inas Cisl, da me sollecitati al riguardo, mi confermano che la gestione del Fondo di Garanzia per l'Ape volontaria è affidata all'Inps e pertanto il rimborso della commissione di accesso a tale fondo deve essere effettuata a cura di questo Istituto.
Perdurando l'oggettiva inadempienza dell'Inps in merito a tale rimborso essi suggeriscono di inoltrare formale richiesta alla Sede Centrale dell'Inps, tramite pec o raccomandata con r.r..
Quanto invece al previsto credito di imposta annuo pari alla misura massima del 50% di un ventesimo degli interessi e dei premi assicurativi pattuiti nel contratto dell'Ape, essi mi confermano che deve essere riconosciuto dall'Inps per l'intero importo rapportato a mese a partire dal primo pagamento della pensione.
Perdurando l'oggettiva inadempienza dell'Inps in merito anche a questo rimborso, essi suggeriscono anche qui di inviare formale richiesta all'Inps (sempre per pec o raccomandata con r.r.) oppure chiedere ad un Caf se ci sono le caratteristiche per richiedere tale rimborso (per l'anno 2019) in sede di dichiarazione dei redditi.
Dal momento che l'Inps dovrebbe agire in qualità di sostituto di imposta e a tal proposito l'Agenzia delle Entrate nella risoluzione 4/19 ha istituito apposito codice affinché tale Istituto possa recuperare tale credito in compensazione, e verificato che nella C.U. dell'anno scorso sono stati istituiti appositi codici 379 e 380 dove il sostituto di imposta deve indicare rispettivamente il credito "utilizzato e rimborsato" e non sarebbe quindi questo il caso di merito. poichè ad oggi il sostituto di imposta(Inps) non lo ha ancora quantificato né tanto meno rimborsato, ritengo che difficilmente sia percorribile la seconda strada. che inoltre potrebbe complicare le cose qualora nel frattempo l'Inps rimborsasse anche il 2019.
Credo quindi sia opportuno inoltrare richiesta scritta alla Sede Centrale dell'Inps per ambedue i rimborsi di cui sopra.
Speriamo che scrivendo in blocco, si sblocchi la situazione e che il gioco di parole ci dia una mano a risolvere una volta per tutte la Ns/ lecita richiesta.
Un saluto a tutti i pensionati quota 100 ex apisti volontari.
Ghigo