Pensioni, Ecco i nodi da sciogliere entro Ottobre

redazione Lunedì, 02 Ottobre 2017
Per la Cgil i passi avanti sinora compiuti sulla cd. fase due sulle pensioni sono stati troppo timidi. "Ad ottobre ci dovranno essere risposte chiare". 
La Cgil annuncia battaglia contro il prossimo scatto dell'età pensionabile. Se il Governo non darà sufficienti rassicurazioni contro l'innalzamento a 67 anni dell'età di pensionamento dal 2019 il sindacato guidato da Susanna Camusso è pronto ad una mobilitazione nazionale. "Per noi – aggiunge il segretario generale Cgil – è prioritario dare risposte al tema delle pensioni per i giovani, come lo è non continuare una rincorsa sulle aspettativa di vita e quindi costruire forme di flessibilità. Se non ci saranno risposte in questa direzione decideremo cosa fare, nel frattempo stiamo ragionando di come organizzare un sostegno alla nostra piattaforma".

Anche la Uil esprime preoccupazione sul tema: "L'Istat studi bene il tema dell’aspettativa di vita nel nostro Paese. Noi abbiamo rispetto delle grandi professionalità presenti nell’Istituto ma non vorremmo si ripetessero gli errori che si sono verificati diverse volte nella stima del Pil" ha detto Domenico Proietti, segretario confederale. L’andamento della mortalità negli ultimi anni ha fatto registrare, purtroppo, una significativa inversione di tendenza che va valutata obiettivamente nella sua proiezione futura. Diversi studiosi, infatti, sostengono che l’aspettativa di vita in Italia non cresce più.   Come si giustificherebbe davanti ai lavoratori ed al Paese un innalzamento dell’età di accesso alla pensione legato all’aspettativa di vita che a seguito di verifiche successive si rivelasse infondato?" 

Attesa per la prossima legge di bilancio

C'è attesa dunque per il prossimo incontro tra Governo e Parti sociali, l'ultimo prima della presentazione ufficiale della Legge di Bilancio che sarà presentata da Palazzo Chigi entro il 15 Ottobre. In tale sede si conosceranno le effettive intenzioni dell'esecutivo sul cantiere previdenza. Le risorse appaiono sin da ora insufficienti a garantire la piena attuazione della seconda fase del verbale siglato lo scorso anno con i sindacati.

I sindacati hanno sottoposto al Governo un documento con undici proposte di intervento, all'interno del quale c'è tra l'altro l'ampliamento dell'Ape sociale, la proroga dell'opzione donna e dell'ottava salvaguardia, l'introduzione di una pensione di garanzia per i giovani, la revisione degli adeguamenti alla speranza di vita e il riconoscimento di sconti sull'età pensionabile per chi ha svolto lavori di cura, soprattutto le donne, l'adozione del decreto ministeriale contenente le semplificazioni per l'accesso ai lavori usuranti. Temi particolarmente sensibili a cui si aggiunge la questione della rivalutazione dei trattamenti pensionistici, la separazione tra assistenza e previdenza ed il rilancio della previdenza complementare. Ora toccherà a Palazzo Chigi dare una risposta. 

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