
Notizie
Delrio ribadisce, non e' vero che togliamo soldi al Sud
Lavoro: Poletti, dato disoccupazione coda della lunga crisi
Renzi, in 12 mesi 10 miliardiChi sbaglia paga, anche i giudici
Riforma Pensioni, per i militari restano in vigore i vecchi requisiti
A causa della mancata adozione del relativo regolamento di armonizzazione il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico mantiene i requisiti pensionistici previgenti alla Riforma del 2011.
Kamsin Il comparto difesa e sicurezza continua a beneficiare delle vecchie regole di pensionamento. Il decreto legge 201/2011, allo scopo di assicurare un processo di incremento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento anche ai regimi per i quali erano previsti età diverse da quelle vigenti nell'assicurazione generale obbligatoria, aveva infatti stabilito che ciò avvenisse tramite un regolamento da emanare entro il 31 ottobre 2012, tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività, nonché dei rispettivi ordinamenti.
Regolamento tuttavia che, ad oggi, non è stato ancora emesso per il comparto difesa e sicurezza. Da ciò deriva che nei confronti del personale appartenente a Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri, Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato, Polizia penitenziaria, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco continuano a trovare applicazione i requisiti vigenti fino al 31 dicembre 2011 a cui tuttavia, per effetto della riforma devono essere adeguati con la speranza di vita (+3 mesi dal 2013) e continuano ad essere interessati dalla finestra mobile (almeno di 12 mesi) come recita il messaggio inps 545/2013.
La Pensione di Vecchiaia - Anche quest'anno dunque la pensione di vecchiaia per il comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico si perfeziona al raggiungimento dell'età anagrafica massima per la permanenza in servizio prescritta dai singoli ordinamenti variabile in funzione della qualifica del grado (nella maggior parte l'età della permanenza massima in carica si attesta a 60 anni e con alcune eccezioni sino a 65 anni) congiuntamente al requisito contributivo previsto per la generalità dei lavoratori, 20 anni di contributi.
Il requisito anagrafico non viene adeguato agli incrementi della speranza di vita nell'ipotesi in cui al compimento di detto limite di età risultino già soddisfatti i requisiti prescritti per il diritto a pensione (di anzianità). In caso contrario il requisito anagrafico previsto per l'accesso al pensionamento di vecchiaia deve essere incrementato di 3 mesi (per il periodo 2013-2015) ed il personale militare conseguirà la decorrenza del trattamento pensionistico trascorso il periodo di finestra mobile come fissato dall'articolo 12, commi 1 e 2 della legge 122/2010.
Laddove la decorrenza della pensione non sia immediata, il dipendente sarà inoltre mantenuto in servizio fino all'accesso al trattamento pensionistico.
La pensione di anzianità - Per quanto riguarda la pensione di anzianità gli appartenenti al comparto in questione possono accedere al trattamento anticipato al perfezionamento dei seguenti requisiti:
- raggiungimento di una anzianità contributiva di 40 anni e 3 mesi indipendentemente dall'età anagrafica;
- raggiungimento di una anzianità contributiva non inferiore a 35 anni e con unità di almeno 57 anni e 3 mesi;
- raggiungimento della massima anzianità contributiva corrispondente all'aliquota dell'80 per cento a condizione che essa sia stata perfezionata entro il 31 dicembre 2011 (attesa l'introduzione del contributivo pro rata dal primo gennaio 2012) ed in presenza di un età anagrafica di almeno 53 anni e 3 mesi.
Anche per le pensioni di anzianità resta fermo il regime delle decorrenze stabilito dall'articolo 12 della legge 122/2010.
Coloro che accedono con il requisito dei 40 anni di contribuzione indipendentemente dall'età anagrafica (adeguato agli incrementi della speranza di vita a partire il primo gennaio 2013) scontano un ulteriore posticipo di un mese se i requisiti sono maturati nel 2012; di due mesi se sono maturati nel 2013; di 3 mesi se sono maturati a decorrere dal 2014 (ai sensi di quanto disposto dall'articolo 18 comma 22 ter del DL 98/2011).
Inoltre anche a queste categorie di lavoratori dal 1° gennaio 2012 si applica la quota contributiva in relazione alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, anche se al 31 dicembre 1995 potevano vantare almeno 18 anni di contributi e quindi rientravano in un sistema retributivo.
Adozioni gay: Sacconi, continua anomalia della giustizia italiana
Altro...
Cdm in corso a Palazzo Chigi Giustizia, riforme penali e civili
- Roma, 29 ago. -"Tutto pronto" per la riforma della Giustizia che e' sul tavolo del Cdm che si sta svolgendo dalle 16 di questo pomeriggio. Lo ha assicurato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, entrando a Palazzo Chigi. Porterete tutt'e due i pacchetti, quello sul civile e il penale, e' stata la domanda dei cronisti. "Tutto", risponde il Guardasigilli.
C'e' anche il disegno di legge sulla responsabilita' civile dei magistrati tra i punti all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri, come testimonia la nota di Palazzo Chigi che lo ha anticipato. Un ddl sulla responsabilita' civile dei magistrati ma anche, secondo quanto si e' appreso, un disegno di legge delega per regolamentare le intercettazioni, tra i punti all'ordine del giorno del Cdm in materia di giustizia.
Oggi Cdm per riforme. Renzi su twitter, sulla scuola c'e' copertura finanziaria
- Roma, 29 ago. - Comincia di buon mattino su Twitter, come ormai d'abitudine, la giornata di Matteo Renzi, a partire dall'agenda di un impegnativo fine settimana: "Oggi giustizia e Sblocca Italia. Domani vertice europeo. Lunedi' la presentazione ufficiale dei mille giorni con obiettivi e sito 'Italiariparte'". Il presidente del Consiglio, stimolato dai follower, spazia su tutti gli argomenti all'ordine del giorno e non manca di ricorrere ancora all'ironia quando c'e' chi gli fa notare che magari "tra mille giorni non ci saremo piu'": "Finalmente un po' di sano ottimismo!!!", controbatte proprio per confermare invece quella dote che e' un elemento necessario.
Scuola, riforma della giustizia e della P.A. e uno sguardo anche alla ricostruzione a L'Aquila sono i temi affrontati nel botta e risposta via social network. La mattinata di Pier Carlo Padoan invece e' assorbita da una riunione al Quirinale per uno scambio di vedute con Giorgio Napolitano "sulle prossime occasioni di chiarimento e di intesa a livello europeo, a esempio in occasione della prossima seduta dell'Ecofin, per il rilancio della crescita dovunque in Europa".
Ed e' sempre l'Ufficio stampa della Presidenza della Repubblica a fare sapere che "nella ricognizione si sono considerate attentamente le importanti indicazioni contenute nel discorso pronunciato dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, a Jackson Hole". Renzi, intanto, assicura che la riforma della scuola dispone delle coperture finanziarie necessarie e che il suo slittamento rispetto al Consiglio dei ministri di oggi, alle 16, e' dovuto solo alla necessita' di evitare che si tratti "della solita riforma che cala dall'alto".
Il presidente del Consiglio assicura che "tutto il percorso sulla scuola sara' partecipato", assicura che il progetto di riforma sara' affrontato "la settimana prossima" e ribadisce che "le proposte sulla scuola saranno discusse dalle famiglie, studenti e insegnanti per molti mesi". Pubblica Amministrazione tasto troppo difficile da toccare? A chi lo ipotizza, sempre su Twitter Renzi risponde con un "non direi" e fa notare che, anzi, "abbiamo gia' iniziato". "Hai seguito il dl Madia? Adesso la delega va in aula partendo dal Senato".
E non poteva mancare quella copertina dell'Economist che lo ritrae con un gelato in mano mentre la barchetta di carta dell'euro affonda: "Ho visto che nella foto e' confezionato - dice Renzi riferendosi al cono - e' buono, per carita', ma io preferisco quello artigianale: crema e limone, grazie".
Napolitano incontra Padoan, da Draghi importanti indicazioni
Lavoro, minimo record per le retribuzioni di luglio: +1,1% anno
Le retribuzioni contrattuali orarie sono rimaste invariate su base mensile a luglio per un incremento trendenziale dell'1,1%. Si tratta della crescita annua piu' bassa dal 1982, data di inizio delle serie storiche ricostruite. Kamsin Complessivamente, nei primi sette mesi del 2014, fa sapere l'Istat, la retribuzione oraria media e' cresciuta dell'1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013.
Con riferimento ai principali macrosettori, a luglio le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,4% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a luglio presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%) ed estrazione minerali (2,9%).
Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione e una variazione negativa nel settore dei trasporti, servizi postali e attivita' connesse (-0,3%). Alla fine di luglio 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 41,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 38,9% del monte retributivo osservato. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di luglio sono stati recepiti quattro accordi e solo uno e' scaduto. Alla fine di luglio la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo e' del 59,0% nel totale dell'economia e del 47,0% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto e' in media di 31,0 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 16,1 mesi per quelli del settore privato.
Zedde
Tasi 2014, Mef: cala del 30% il gettito rispetto all'Imu
La Tasi 2014 e' costata meno dell'Imu 2012 agli italiani: e' quanto emerge da un documento del Dipartimento delle Finanze secondo cui i 2.178 comuni che hanno deliberato l'aliquota Tasi hanno incassato 1,2 miliardi di euro, il 29,3% in meno rispetto agli 1,6 miliardi incassati con l'Imu 2012. Kamsin Si tratta, spiegano fonti del tesoro, di proiezioni sul gettito effettivo e non teoriche: il dato infatti fa riferimento alla prima rata versata entro il 16 giugno.
Secondo il dipartimento delle Finanze inoltre, nel passaggio dall'Imu alla Tasi e' calato di oltre un milione il numero di contribuenti per l'abitazione principale. "Nel passaggio dall'Imu 2012 alla Tasi/Imu 2014, i comuni che hanno deliberato le aliquote Tasi registrano una diminuzione del numero di contribuenti per l'abitazione principale pari a 1,2 milioni - si legge nel documento - Tale flessione puo' dipendere dall'introduzione da parte di alcuni comuni di esenzioni per l'abitazione principale, nell'esercizio della propria potesta' impositiva. Il gettito Imu 2012 relativo all'abitazione principale, e' risultato di circa 1,6 miliardi di euro a fronte di un gettito Tasi/Imu 2014 stimato, a fine 2014, in circa 1,2 miliardi di euro, con una riduzione complessiva del 29,3%".
"Per la fascia di importo sotto i 50 euro e per quelle superiori a 150 euro - aggiunge il documento - la Tasi/Imu 2014 registra una contrazione sia del numero dei contribuenti, sia dell'importo teorico rispetto all'Imu 2012. Al contrario, per le fasce di importo compreso tra 50 e 150 euro, si rileva un incremento, sia pure contenuto, del numero di contribuenti e degli importi teorici della Tasi/Imu 2014 rispetto all'Imu 2012. Tale circostanza e' probabilmente dovuta al fatto che la normativa riguardante l'Imu prevedeva detrazioni di base per tutti i Comuni, mentre la normativa sulla Tasi non contempla questa possibilita' e lascia invece la facolta' di introdurre detrazioni al singolo Comune".
Zedde