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Riforma scuola, vertice Renzi-Giannini a Palazzo Chigi
Pensioni, nessun cenno di Riforma nel programma dei mille giorni di Renzi
Renzi lancia il sito Passo dopo Passo per consentire il monitoraggio da parte dei cittadini del programma di governo. Sino al 2017 riforme ambiziose ma nessun cenno ad una modifica della Riforma Fornero.
Kamsin Il Presidente del Consiglio ha lanciato oggi il programma delle Riforme del Governo in mille giorni. «Abbiamo fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame di riforme. Oggi è la partenza dei mille giorni. La presenza del countdown e della verificabilità dei risultati è la grande rivoluzione nella politica italiana: nel momento in cui sei accusato di 'annuncite', malattia tipica di parte del ceto politico, rispondiamo con l'elenco di date a cui siamo auto-costretti». Il sito ad hoc è passodopopasso.italia.it e nasce per evidenziare, mese dopo mese, i progressi dell'azione di governo e il rispetto degli impegni assunti.
Ma nel progetto di Renzi non c'è alcun cenno ad uno dei principali temi che interessa milioni di persone. Quello relativo alle pensioni. Troppo costoso probabilmente un impegno in tal senso. Per ora il sito riporta infatti solo i (magri) interventi contenuti in materia con il Dl 90/2014 già anticipati nei giorni scorsi da Pensioni Oggi. In particolare la possibilità per la Pa di mandare a casa i dipendenti con i requisiti per la pensione anticipata che abbiano raggiunto i 62 anni di età ed il divieto di incarichi di consulenza nelle Pa ai pensionati. Stop.
Ci sono tanti altri capitoli ben arricchiti da infografiche (Riforma della giustizia, Riforma della Scuola, Riforma Costituzionale e bonus degli 80 euro) su cui il governo ci sta mettendo la faccia ma non c'è alcun cenno su un ipotetico intervento sul dossier previdenza. Nessun impegno preciso in favore dei quota 96, degli esodati e dei precoci con i quali Renzi ha aperto una ferita profonda dopo il brusco dietrofront delle misure in loro favore nel Dl 90/2014. Per la verità nel sito manca proprio un crono-programma utile per vedere quali siano le intenzioni dell'esecutivo da qui al 2017.
Anzi. E' sempre piu' in bilico anche l'estensione del bonus degli 80 euro ai pensionati. «Non torniamo indietro sugli 80 euro: cercheremo di allargare il bonus», senza però creare «false aspettative», ha detto il Premier. E ha aggiunto: «gli 80 euro non sono una mancia elettorale, sono una scommessa politica che può piacere o meno, ma sono la più grande riduzione di tasse mai fatta e di aiuto al ceto medio. Si potevano dare ad altri? noi riteniamo che si debbano dare al ceto medio per aiutare i salari dei lavoratori».
Zedde
Boschi: a settembre le proposte del governo alle Camere
- Roma, 1 set. - Nel giorno in cui parte il countdown per le riforme dei mille giorni il ministro Maria Elena Boschi parla del passaggio parlamentare sulle proposte lanciate dal governo. Un passaggio alle Camere che si potrebbe tenere nel mese di settembre. "Dovranno essere concordate le forme con i presidenti di Senato e Camera". "Ragionevolmente, ci sara' un'informativa del governo e un dibattito. L'altra forma potra' essere una comunicazione del presidente del Consiglio", ha aggiunto il ministro per le Riforme. "E' un modo per formalizzare il programma di governo per i prossimi mille giorni", ha spiegato, ed aprire un dibattito fra le forze politiche.
Prosegue sulle riforme della giustizia il ministro Boschi: "Dovremo concordare con il ministro Orlando come distribuire i numerosi provvedimenti sulla giustizia, a cominciare dal decreto legge che, probabilmente, iniziera' il suo iter alla Camera".
Non necessariamente potrebbe esserci un voto sulle proposte di riforme che il governo presentera' alle Camere. "Non e' un voto di fiducia", ha spiegato il ministro per le Riforme sempre a proposito del passaggio parlamentare sulle proposte del governo per i 'mille giorni'.
I decreti da attuare "ereditati dai governi Monti e Letta erano 899, ora sono 528: nell'arco di sei mesi ne abbiamo dimezzato il numero". Oggi, ha proseguito Boschi, "sono 699 i decreti" da attuare complessivamente, tra pregresso e quelli del governo Renzi.
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Renzi: fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame di riforme
- Roma, 1 set. - "Abbiamo fatto tanto ma non ci basta. Abbiamo fame". Lo ha detto Matteo Renzi illustrando, a Palazzo Chigi, i risultati ottenuti dal governo negli ultimi mesi.
Gufi o non gufi arriveremo a obiettivi
"Sentiamo l'urgenza di immaginare un Paese piu' semplice, piu' coraggioso e competitivo", ribadisce Matteo Renzi. "Con molta serenita', gufi o non gufi, polemiche o non polemiche, noi andiamo li', la direzione e' tracciata", assicura il presidente del Consiglio in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
80 euro non sono mancia e non torniamo indietro
Gli "80 euro non sono una mancia. E' la piu' grade riduzione delle tasse fatta in Italia e noi non torniamo indietro". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
No a discussioni sul rimpasto
"No a discussioni sul rimpasto". Cosi' Matteo Renzi spiegando come fino a quando Federica Mogherini non lascera' la Farnesina "la squadra funziona" e non e' necessario lavoro ad un cambio. "Non c'e' nessuna discussione sul rimpasto", spiega il presidente del Consiglio.
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I 'millegiorni' di Renzi: non guardo in faccia a nessuno
Renzi presenta i 'Millegiorni' Non guardo in faccia nessuno
- Roma, 1 set. - Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, terra' oggi una conferenza stampa a Palazzo Chigi sui 'Millegiorni. Alla conferenza stampa, prevista per le ore 14, partecipano - prosegue una nota di Palazzo Chigi - il sottosegretario Graziano Delrio e il ministro Maria Elena Boschi. "Guardiamo negli occhi tutti, ma non guardiamo in faccia nessuno. Se l'Italia deve cambiare, nessuno puo' chiamarsi fuori. Nessuno puo' tirarsi indietro. Vale per tutti i settori". E' uno dei passaggi del testo di presentazione del mini-sito, un 'diario di bordo', dedicato ai Mille Giorni. Nella presentazione firmata da Matteo Renzi, ricorda la nota di Palazzo Chigi che ne anticipa alcuni passaggi, il premier ribadisce, tra l'altro, e difende la scelta degli 80 euro, tocca i temi europei, sottolinea l'importanza delle riforme in corso. "I mille giorni - dice ancora Renzi - sono una occasione ghiotta per la politica: dimostrare che le riforme si possono fare". "Questo e' il Paese che e' apparso sulla scena internazionale come il Paese dei veti. Dei no, non si puo'. Delle lungaggini e delle procedure. Al termine di questo periodo - assicura - avremo un Paese piu' coraggioso, piu' semplice, piu' competitivo. E dunque una politica piu' credibile". "Passo dopo passo - si legge ancora - riporteremo l'Italia al suo posto. A guidare l'Europa del coraggio, non a inseguire i fantasmi della paura". "Il nostro governo e' nato per fare quello che per troppo tempo e' stato solo discusso o rinviato. Impresa ambiziosa, certo. Ma siamo qui per questo. Una sfida difficile, come solo le sfide affascinanti possono esserlo. Ma questa e' la nostra sfida e noi l'affrontiamo con il coraggio e la leggerezza di chi sa che l'Italia e' piu' grande delle resistenze dei piccoli centri di potere. La speranza che gli italiani ci hanno affidato e' piu' grande dei consueti cori di chi dice 'Non ce la farete, non si puo' fare'", scrive ancora Matteo Renzi, "semplicemente un 'diario di bordo'" come lo definisce Palazzo Chigi in un a nota, dedicato ai Mille Giorni, che verra' presentato alle 14 in conferenza stampa. Nella presentazione a sua firma, il premier ribadisce, tra l'altro, e difende la scelta degli 80 euro, tocca i temi europei, sottolinea l'importanza delle riforme in corso. Renzi ricorda tra l'altro che "quelle che vengono chiamate riforme strutturali devono essere fatte. Non perche' ce lo chiede l'Europa. Ma perche' sono l'unica possibilita' per l'Italia" e aggiunge che "se vogliamo tornare a essere quello che siamo sempre stati, paradossalmente, bisogna cambiare". "Cambiare alla radice - ribadisce - a partire dalle nostre istituzioni che non a caso sono attraversate dalla piu' rilevante modifica costituzionale mai affrontata nella vita repubblicana. Dobbiamo giocare all'attacco, non in difesa". Renzi chiede allora di "scegliere il coraggio, non la paura. Questo e' il nostro orizzonte: un mondo che chiede piu' Italia, un'Italia che si presenta libera dalle pastoie burocratiche e dal potere di rendita dei soliti noti. L'Italia che finalmente fa le riforme, dopo averle ossessivamente discusse, e rinviate, per anni". .
Riforma pensioni, le misure attese con la legge di stabilità
Si riapre il capitolo sulle pensioni in vista della legge di stabilità per il 2015. Sullo sfondo la possibilità di un temperamento della Riforma Fornero. Ma l'unica novità sicura è il ddl sulla Sesta Salvaguardia.
Kamsin Dopo il brusco stop con il decreto legge sulla pubblica amministrazione, le speranze di una revisione della Riforma Fornero sono affidate alla prossima legge di stabilità. Provvedimento che sarà presentato dal Governo il prossimo 15 Ottobre. Prima di questa data non ci saranno novità sui tanti capitoli che attendono una risposta. Il Decreto legge "sblocca Italia" approvato lo scorso venerdì dal Cdm non contiene infatti alcuna norma in materia previenziale se non lo sblocco di alcuni fondi per la Cig in deroga; e probabilmente non ci saranno novità neanche con la Riforma della Scuola che sarà affrontata mercoledì da Palazzo Chigi. L'attesa qui era tutta per i 4 mila docenti e personale Ata della cd. quota 96 a cui il governo aveva promesso un rapido intervento. Tutto rimandato.
Sono tante dunque le aspettative per la legge di stabilità. In primis c'è il capitolo dedicato agli esodati. Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha sostanzialmente confermato, prima della pausa estiva, la volontà del governo di introdurre dei correttivi al Dl 201/2011 per concedere maggiore flessibilità sull'età pensionabile per chi ha perso il lavoro e non ha ancora i requisiti per la pensione.
L’idea fatta dal Ministro è quella di fornire un ventaglio di possibilità al lavoratore che intende lasciare il lavoro per andare in pensione prima dei tempi canonici fissati dalla riforma Monti- Fornero. Poletti ha parlato di strumenti differenziati adatti e coerenti con le diverse situazioni anche se non ha specificato nei dettagli quali saranno le iniziative.
Tra le ipotesi in campo c'è la possibilità di riproporre i cd. "pensionamenti flessibili", un progetto elaborato lo scorso anno dagli onorevoli Baretta e Damiano che consentirebbe un anticipo della pensione fino a 62 anni di età e 35 di contributi con un sistema di penalità; la riapertura del sistema delle quote che regolava la vecchia pensione di anzianità; l'introduzione del ”prestito pensionistico“ per chi ha perso il lavoro a pochi anni dal raggiungimento dei requisiti richiesti per l’accesso all’assegno pensionistico.
Il nodo principale resta però quello delle risorse. Archiviata l'ipotesi del Ministro di reperirle tramite un contributo di solidarietà sulle pensioni medio-alte, il tesoretto da utilizzare per questi interventi appare molto ridotto; ciò anche alla luce del peggioramento dei conti pubblici su cui pesa il ritorno dell'Italia in recessione, circostanza che potrebbe costringere l'esecutivo ad una rivisitazione dei propri obiettivi. Il rischio è quindi di una ulteriore delusione per chi attende l'introduzione di requisiti piu' morbidi per la pensione.
Stesse problematiche interessano gli altri nodi sul tavolo di Via Veneto. Sulla carta c'è l'ipotesi di introdurre nella legge di stabilità la proroga dell'opzione donna, una misura su cui l'esecutivo ha fatto nelle scorse settimane un frettoloso dietrofront sotto le pressioni del Mef, ma che potrebbe estendere la possibilità per lavoratori e lavoratrici di accedere alla pensione con requisiti agevolati sino al 2018 al prezzo di avere un assegno calcolato con il sistema contributivo. Costi minori avrebbe invece la ripresentazione della norma, stralciata dal Dl sulla Pa, che cancelli definitivamente le penalizzazioni sull'assegno sino al 2017.
Nel testo presentato dal governo al Senato sul disegno di legge delega sulla Pa sono scomparse le norme che avrebbero consentito l'estensione del pensionamento in deroga a 64 anni anche per i lavoratori del pubblico impiego che hanno raggiunto la quota 96 entro il 31.12.2012; così come l'introduzione nel pubblico impiego del part-time a cinque anni dalla pensione. Anche queste novità ora potrebbero confluire nella legge di stabilità in quanto hanno costi minori rispetto ad altri interventi strutturali.
Allo stato attuale l'unica novità in dirittura d'arrivo, perchè viaggia su un altro binario, è il ddl in materia di sesta salvaguardia. Il provvedimento, approvato agli inizi di luglio alla Camera, dovrebbe iniziare in Senato l'iter questo mese e consentire ad ulteriori 32 mila soggetti di mantenere le vecchie regole pensionistiche.
Riforma Pensioni, piu' facile il pensionamento d'ufficio a 65 anni nelle Pa
Pensioni, è boom di uscite anticipate con l'opzione donnaZedde
Pensioni, l'Inps avvia la campagna RedTest 2014
L'Inps ha dato inizio alla campagna 2014 per la verifica dei redditi e del diritto alle prestazioni assistenziali, con l'invio del cosiddetto "Bustone" per la richiesta delle dichiarazioni relative alla situazione reddituale e/o delle dichiarazioni di responsabilita' riguardanti la sussistenza dei requisiti per il diritto alle prestazioni assistenziali. Lo spiega una nota diffusa dall'istituto.
Il plico contiene, a seconda delle situazioni personali e delle dichiarazioni richieste, i seguenti documenti:
- la lettera di presentazione, diversificata per i residenti in Italia e all’estero, con una breve informativa sui servizi online a disposizione del cittadino;
- il modello RED italiano o modello RED estero, con le relative istruzioni per la compilazione;
- il modello 503 AUT;
- la richiesta di integrazione delle informazioni relative alla campagna RED 2012 (anno reddito 2011);
- i modelli di dichiarazione per i titolari di prestazioni assistenziali;
- il modello per indennità di frequenza.
L'Inps ricorda che la comunicazione è personalizzata in funzione delle dichiarazioni richieste ed è corredata con le stringhe necessarie all’acquisizione delle informazioni da parte degli intermediari abilitati. Ogni richiesta reca la data entro la quale deve essere restituita la dichiarazione.
Modalita' di restituzione delle dichiarazioni - La restituzione dei documenti può essere effettuata, per i residenti in Italia, attraverso il canale online presente sul sito internet dell'Inps o rivolgendosi ad uno degli intermediari abilitati. Per i residenti all'estero il modulo puo' essere trasmesso all'Inps attraverso il canale online, oppure compilato e spedito, insieme alla documentazione richiesta, alla sede Inps che gestisce la pensione.
Zedde