
Notizie
Governo: Delrio, abbiamo gia' dato 'scosse' molto forti alla nave incagliata
Scuola: Giannini conferma, mercoledi' presentiamo la riforma
- Bologna, 31 ago. - Le linee guida sulla riforma della scuola saranno presentate mercoledi' prossimo cosi' come annunciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. E' quanto conferma il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, arrivata nel pomeriggio alla Festa Nazionale dell'Unita' in corso a Bologna. Il ministro ha mantenuto il riserbo sui contenuti dell'attesa riforma senza entrare nel merito delle misure previste. "Come ha detto il presidente del Consiglio mercoledi' prossimo - ha detto Giannini - avremo il momento di discutere di contenuti e di strumenti, e non prima. Con Renzi - ha concluso - c'e' stato un lavoro comune di mesi". "Non e' stato un rinvio ma semplicemente una scelta credo saggia di non accumulare un tema di questa importanza con altri temi di altrettanta importanza": cosi', il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha spiegato la decisione di far slittare alla prossima settimana la presentazione delle linee guida della riforma sulla scuola.
Universita':Giannini, test medicina non danno i migliori studenti
Il test di ammissione per la facolta' di Medicina "ritengo che non sia il migliore strumento possibile per scegliere i migliori studenti": il ministro dell'Istruzione, universita' e ricerca, Stefania Giannini, rivendica la scelta di abolire il test. "E' utile sapere chi e' Chomsky - si e' chiesta durante un dibattito a Bologna alla Festa nazionale dell'Unita' - per studiare Medicina? Non credo che siano questi i punti per valutare chi vuole fare il medico nella vita". Il ministro ha poi spiegato di non aver mai messo in discussione "il principio sacrosanto di programmare il numero dei medici in base ai bisogni della societa'. Quello che metto in discussione - ha concluso - e' il metodo. Ci sono altre modalita' possibili come il modello francese".
Squinzi boccia 'Sblocca Italia' Non basta a far ripartire Paese
- Bologna, 31 ago . - "L'ammontare reale disponibile, di cui si e' parlato, secondo una nostra sensazione non sara' sufficiente per far ripartire realmente il Paese". Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, 'boccia' il provvedimento Sblocca Italia del governo. "I concetti che ci sono - ha spiegato Squinzi durante un dibattito con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, alla Festa Nazionale dell'Unita' in corso a Bologna - sono condivisibili. Il problema e' la reale disponibilita' dei fondi per sostenere questi investimenti".
Poi una stoccata a Renzi sul bonus di 80 euro introdotto in busta paga dal governo. "I dati ci dicono che non hanno avuto un impatto reale sui consumi", ha detto Giorgio Squinzi, riferendosi al provvedimento. "Come Confindustria - ha spiegato il numero uno di viale dell'Astronomia intervenuto alla Festa Nazionale dell'Unita' di Bologna - pensavamo che sarebbe stato meglio investire questi 10 miliardi su un taglio deciso del cuneo fiscale e del lavoro. Il problema - ha concluso - e' incrementare il lavoro e il lavoro viene dalle imprese".
Ricordando la necessita' di misure come "un taglio deciso del cuneo fiscale e del lavoro", il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha precisato che "questo non significa abbassare i salari. Noi siamo per incrementare i salari". Il numero uno dell'associazione degli industriali e' intervenuto nel pomeriggio a Bologna alla Festa Nazionale dell'Unita'.
Ebola: Lorenzin, tragedia immensa ma Ue si sta muovendo
Pensioni, Damiano: Renzi corregga la riforma Fornero per i giovani
Le imprese non assumono, ci ha ricordato giustamente Marchionne. Noi ribadiamo che una delle cause della disoccupazione dei giovani è la mancanza di turnover. Kamsin Finché i padri saranno costretti a lavorare fino a 67 anni, i figli ed i nipoti resteranno fuori dai cancelli delle fabbriche. Per questo dobbiamo correggere la “riforma” Fornero ed introdurre un criterio di flessibilità nel sistema previdenziale che consenta, per chi ha almeno 35 anni di contributi, di andare in pensione a partire dai 62 anni di età. E' quanto ha ribadito il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano in una intervista raccolta dall'Ansa.
L'idea di un intervento sulle pensioni è stata rilanciata nei giorni scorsi anche dal Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che si è detto disponibile all'introduzione di elementi di maggiore "flessibilità" in uscita, almeno per quanto riguarda i lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. L'attesa è tutta per la prossima legge di stabilità quando il governo metterà nero su bianco le risorse disponibili e gli interventi finanziabili. In ogni caso non sembra ci sia spazio ad ulteriori tagli, soprattutto sulle pensioni d'oro e d'argento.
Damiano ricorda anche che per far riprendere l’economia "occorrono più investimenti ed un maggiore potere d’acquisto delle famiglie. Gli 80 euro vanno nella giusta direzione e devono essere consolidati ed estesi. Per i nuovi cantieri il Governo, accanto alle risorse impiegate, indichi quanti saranno i nuovi posti di lavoro. Sarebbe un segnale di speranza per un Paese in difficoltà. Alle imprese va diminuito in modo strutturale il costo del lavoro per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, attraverso un abbattimento dell’IRAP".
Ed è proprio sulle tasse che il governo sta lavorando. L'obiettivo del medio termine è quello aggiungere risorse non solo tramite tagli di spesa, ma sempre più dalla lotta all'evasione. L'idea sarebbe di utilizzare ogni anno tutte le somme recuperate dagli evasori per finanziare il «fondo taglia tasse» creato proprio dal decreto Irpef, magari inserendo nelle buste paga una voce ad hoc «introiti da lotta all'evasione».
Cambiamenti in arrivo anche per quanto riguarda il rapporto tra Fisco e cittadini. Dal prossimo anno infatti arriverà il 730 precompilato per dipendenti e pensionati. I prossimi passi «dell'umanizzazione» del Fisco ci saranno con la delega fiscale, altro provvedimento che da tempo giace nei cassetti del ministero dell'Economia. Le sanzioni saranno riviste, punizioni esemplari per chi froda il Fisco, ma mano leggera per chi fa errori formali e magari è stato sempre un contribuente fedele. Sempre sul fronte delle tasse qualche ulteriore buona notizia potrebbe arrivare anche per le imprese. Dopo i 2,3 miliardi per la riduzione dell'Irap, potrebbero arrivare altri interventi sul cuneo fiscale, magari attraverso una fiscalizzazione dei contributi all'Inps.