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- Roma, 5 ago. - "Inizia un cambiamento storico". Per Matteo Renzi il voto del Senato e' la prova del nove. Il premier non vuole perdersi il rush finale. Il traguardo potrebbe gia' arrivare giovedi' e il presidente del Consiglio sta valutando l'ipotesi di un intervento in Aula. Oggi intanto sono stati approvati gli articoli 13, 14, 16, 17, 18 e 20. Tra l'altro e' stato introdotto un giudizio preventivo di costituzionalita' delle leggi elettorali da parte della Consulta, si e' deciso lo stop ai decreti omnibus e che ilo' Capo Stato puo' rinviare anche parti delle leggi, il Senato inoltre non votera' le leggi di amnistia e indulto. L'esecutivo - oggi ha incassato anche la fiducia su dl P.A. - quindi accelera. "Quanti - si chiede il presidente del Consiglio - avrebbero scommesso 20 giorni fa che saremmo arrivati dove siamo? E' stato ridotto il numero delle persone che vivono con la politica e di politica". Insomma per il Capo dell'esecutivo da palazzo Madama sta arrivando "un segnale bellissimo". "Bisogna avere il passo del maratoneta - dice comunque il presidente del Consiglio -, gli italiani ci chiedono di cambiare e cambieremo". Le opposizioni nel frattempo restano sulle barricate. Un emendamento presentato dal 'dissidente' Pd Felice Casson che lasciava al Senato il potere di decidere su amnistia e indulto e' stato bocciato con voto segreto per soli due voti. Ma al di la' delle proteste di Sel, delle critiche del Movimento 5 stelle e delle invettive della Lega, l'iter del ddl Boschi procede speditamente. Tanto che le forze politiche gia' pensano al prossimo step, ovvero alla questione della legge elettorale. Angelino Alfano ha incontrato Renzi. "Noi abbiamo tre obiettivi, tutti di buon senso - ha spiegato il ministro dell'Interno -. Il primo e' un premio di maggioranza, anche robusto, a chi vince perche' chi vince ha diritto a governare. Il secondo e' quello delle preferenze perche' gli italiani hanno diritto a scegliere il proprio deputato preferito. Il terzo e' quello delle soglie ragionevoli perche' nell'altra parte della Camera dei deputati, non quella di chi vince, ma quella di tutti gli altri, gli italiani hanno diritto a essere rappresentati". Anche i 'piccoli' partiti guardano al nuovo sistema di voto e questa mattina hanno avuto una riunione al Senato a margine dei lavori sulle riforme. Intanto si attende l'esito del faccia a faccia tra il Capo dell'esecutivo e il Berlusconi. Si terra' domani mattina e Renzi ribadisce il suo ottimismo. "Troveremo un accordo", ha spiegato ai cronisti. Sul tavolo il nodo della soglia e il tema delle preferenze. .
- Roma, 5 ago. - Si terra' domani, molto probabilmente in mattinata, l'incontro tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per sugellare il nuovo patto del Nazareno sulla legge elettorale. Lo riferiscono fonti parlamentari azzurre. .
- Roma, 5 ago. - Il premier Matteo Renzi potrebbe essere in Aula giovedi' per seguire il rush finale del ddl Boschi. Il voto del Senato sulle riforme potrebbe avvenire proprio nella giornata di giovedi'. Intanto si apprende che si terra' domani, molto probabilmente in mattinata, l'incontro tra il Matteo Renzi e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per sugellare il nuovo patto del Nazareno sulla legge elettorale. Lo riferiscono fonti parlamentari azzurre. Gil
- Palermo, 5 ago. - Nella manovra ter approvata dall'Ars all'alba di venerdi' scorso c'e' anche una norma, finora passata sotto silenzio, per mettere in salvo gli stipendi dei deputati regionali. Si tratta di un emendamento inserito ad hoc e che assicura i fondi anche in caso di sforamento del patto di stabilita'. La disposizione e' contenuta nell'articolo 2 del legge finanziaria, che ha introdotto una "variazione nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'esercizio 2014". In particolare, con l'emendamento 2.22, a decorrere dall'esercizio finanziario 2014, il capitolo 109301 - U.P.B. 4.2.1.5.10 e' inserito nell'elenco relativo a "Spese obbligatorie e d'ordine iscritte nello stato di previsione della spesa ai sensi dell'articolo 26 della legge 31 dicembre 2009, n. 196". Si tratta delle risorse necessarie per pagare gli stipendi del personale e dei 90 deputati dell'Ars che, con il nuovo anno, non saranno piu' iscritte nei capitoli liberi ma obbligatori. Qualora si dovesse sforare il patto di stabilita', pur in presenza di risorse disponibili, le prime voci a essere bloccate sarebbero quelle contenute nei capitoli liberi. Per ultimi, invece, i capitoli obbligatori, che godrebbero di una maggior tutela. Una norma, si fa notare negli uffici del piu' antico Parlamento d'Europa, che gia' ha trovato piena applicazione a livello nazionale, e che e' volta a salvaguardare il regolare funzionamento dell'Assemblea siciliana. Da quest'anno grazie alla norma in questione, tuttavia, con le casse praticamente vuote e lo spettro del patto di stabilita' sempre incombente, potrebbero saltare improvvisamente le risorse per stipendi e altre voci di spesa, ma sempre e comunque ad eesclusione di quelle per deputati e personale dell'Ars. .
- Palermo, 5 ago. - Nella manovra ter approvata dall'Ars all'alba di venerdi' scorso c'e' anche una norma, finora passata sotto silenzio, per mettere in salvo gli stipendi dei deputati regionali. Si tratta di un emendamento inserito ad hoc e che assicura i fondi anche in caso di sforamento del patto di stabilita'. La disposizione e' contenuta nell'articolo 2 del legge finanziaria, che ha introdotto una "variazione nello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione per l'esercizio 2014". In particolare, con l'emendamento 2.22, a decorrere dall'esercizio finanziario 2014, il capitolo 109301 - U.P.B. 4.2.1.5.10 e' inserito nell'elenco relativo a "Spese obbligatorie e d'ordine iscritte nello stato di previsione della spesa ai sensi dell'articolo 26 della legge 31 dicembre 2009, n. 196". Si tratta delle risorse necessarie per pagare gli stipendi del personale e dei 90 deputati dell'Ars che, con il nuovo anno, non saranno piu' iscritte nei capitoli liberi ma obbligatori. Qualora si dovesse sforare il patto di stabilita', pur in presenza di risorse disponibili, le prime voci a essere bloccate sarebbero quelle contenute nei capitoli liberi. Per ultimi, invece, i capitoli obbligatori, che godrebbero di una maggior tutela. Una norma, si fa notare negli uffici del piu' antico Parlamento d'Europa, che gia' ha trovato piena applicazione a livello nazionale, e che e' volta a salvaguardare il regolare funzionamento dell'Assemblea siciliana. Da quest'anno grazie alla norma in questione, tuttavia, con le casse praticamente vuote e lo spettro del patto di stabilita' sempre incombente, potrebbero saltare improvvisamente le risorse per stipendi e altre voci di spesa, ma sempre e comunque ad eesclusione di quelle per deputati e personale dell'Ars.
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