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- Roma, 17 lug. - In diretta streaming va in onda per un'ora e mezza il confronto tra Pd (con Matteo Renzi) e il M5S con Di Maio e Toninelli. Un incontro che lascia soddisfatto il premier. "Oggi e' una cosa positiva: abbiamo discusso, siamo entrati nel merito, e riconosco ai 5 stelle che hanno fatto dei passi in avanti rispetto alla loro proposta originale" sulla legge elettorale. Secondo il premier le posizioni non sono piu' tanto lontane: "Non mi pare che siate poi cosi' distanti da noi sulle riforme istituzionali - dice, poi aggiunge con ironia -. Se io sono autoritario, attenti: voi rischiate di diventare pericolosi bradipi...". Renzi annuncia le intenzioni del Pd: "Noi chiudiamo le riforme costituzionali, al massimo, entro 15 giorni. Il giorno dopo - aggiunge - siamo pronti a discutere della legge elettorale". Tra il Movimento Cinque Stelle e il Pd e' "possibile arrivare ad un accordo piu' ampio" che non sulla sola legge elettorale, spiega. "Su questi cinque punti, i Cinque Stelle fanno un passo in avanti. Io ci credo, sono portato a dare fiducia".

Il premier: "siamo divisi da ruscello non da Rio delle Amazzoni"

E lancia la sua proposta per un nuovo incontro: "Rivediamoci prima che la legge elettorale sia discussa al Senato". Durante il confronto con i Cinque Stelle, Renzi ribadisce: "Non ci interessa mettere le bandierine, ma trovare delle soluzioni". Poi aggiunge: "Siamo in disaccordo sui punti sui quali siamo in disaccordo ma adesso siamo meno lontani". Trovare un punto di caduta con i Cinque Stelle a patto "che non si blocchi quel gigantesco processo delle riforme che abbiamo avviato", ammonisce il premier. Parlando ancora delle riforme, Renzi spiega: "Se si puo' migliorare, io sono sempre ben disposto. Siamo qui con la stessa franchezza, nessuno di noi puo' poter dire agli altri partiti cosa e' giusto e cosa non lo e'", dice Renzi. "Forza Italia potrebbe dire di si', piu' difficile che sia disponibile Italia Popolare e Sel. Noi vediamo cosa si puo' fare, se si puo' trovare un accordo, sono d'accordo con Di Maio che si puo' migliorare". Infine il tema dell'immunita' che il M5S vuole eliminare per i parlamentari "Noi siamo pronti a discutere di tutto a condizione di coinvolgere anche gli altri. Se non c'e' una soluzione condivisa, siamo punto e a capo come al Monopoli quando si torna al punto di partenza", la battuta di Matteo Renzi. .

- Roma, 17 lug. - "Da qui al primo di agosto, facciamo un giro ufficiale con tutte le altre forze politiche che stanno consentendo di fare le riforme e una legge elettorale sulla quale avete urlato in modo eccessivo perche' e' molto, molto, molto vicina a quella che voi avete proposto. Tra la nostra proposta e la vostra non c'e' il Rio delle Amazzoni, c'e' un ruscello". Lo ha detto il presidente dle consiglio Matteo Renzi ai Cinque Stelle. "Lasciamo in piedi quello che sta in piedi e se sono rose fioriranno. Devo riconoscere - ha aggiunto Renzi - che passi in avanti dal M5S ci sono stati". Parlando dell'Italicum, Renzi ha aggiunto: "se si puo' migliorare, io sono sempre ben disposto. Siamo qui con la stessa franchezza, nessuno di noi puo' poter dire agli altri partiti cosa e' giusto e cosa non lo e'". Poi ha aggiunto: "Altri partiti possono avere dei dubbi. Forza Italia potrebbe dire di si', piu' difficile che sia disponibile Italia Popolare e Sel. Noi vediamo cosa si puo' fare, se si puo' trovare un accordo, sono d'accordo con Di Maio che si puo' migliorare". Alla fine il premier si dice soddisfatto: "Per noi va bene, abbiamo avuto aperture su molti temi. Ad esempio sul ballottaggio. Poi riconoscono che non c'e' deriva autoritaria sulla riforma del Senato". .

- Roma, 17 lug. - "Se si puo' migliorare, io sono sempre ben disposto. Siamo qui con la stessa franchezza, nessuno di noi puo' poter dire agli altri partiti cosa e' giusto e cosa non lo e'". Lo ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi durante l'incontro con il M5S. "Altri partiti possono avere dei dubbi. Forza Italia potrebbe dire di si', piu' difficile che sia disponibile Italia Popolare e Sel. Noi vediamo cosa si puo' fare, se si puo' trovare un accordo, sono d'accordo con Di Maio che si puo' migliorare", ha aggiunto Renzi. .

E' una fase delicata per la conversione in legge dei vari provvedimenti in materia previdenziale che sono stati presentati in queste ultime settimane dal governo e dalle forze politiche. Il rischio è un ingorgo tra tre provvedimenti distinti che stanno procedendo in ordine sparso tra Camera e Senato. Kamsin Quello piu' sicuro è il disegno di legge in materia di esodati che introduce la sesta salvaguardia, un provvedimento che mira a tutelare dalle nuove regole pensionistiche ben 32.100 soggetti allungando di un anno tutti i profili di tutela aperti con la quarta e quinta salvaguardia. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura dalla camera ed ora attende il via libera dal Senato. La misura riceverà il disco verde definitivo probabilmente verso i primi di Agosto.

In secondo luogo c'è la legge di conversione del decreto legge di riforma della pubblica amministrazione (Dl 90/2014). L'iter è iniziato questa settimana con la discussione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera degli emendamenti presentati dalle forze politiche venerdì scorso. Tra gli emendamenti presentati c'è quello in favore dei quota 96 della scuola che dovrebbe consentire a 4mila professori di accedere dal 1° settembre alla pensione in deroga alla disciplina vigente. Ma, come detto, il suo iter è appena all'inizio e devono essere esaminati ben 1.500 emendamenti presentati. Nel frattempo la data per il suo approdo nell'aula di Montecitorio è già slittata due volte. Una prima volta dal 14 al 22 luglio. E una seconda volta ieri quando la conferenza dei capigruppo ha deciso che il 22 ci sarà invece l'inizio dell'esame in assemblea del decreto carceri. Solo dopo toccherà alla Pa. Dunque si arriverà a fine luglio.  Il Dl, lo si ricorda, contiene diverse misure: quelle sulla mobilità obbligatoria entro 50 km, l'ampliamento dei poteri per l'Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, sul taglio del 50% dei diritti camerali e dei permessi sindacali, sulla riduzione al 10% della percentuale delle spese legali spettante agli avvocati dello Stato in caso di sentenza favorevole a una struttura pubblica, sul modulo unico per tutti i Comuni per la Scia e per il permesso di costruire e poi l'abolizione del trattenimento in servizio a partire dal 31 Ottobre 2014 e la norma che consente alle Pa di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro al perfezionamento della massima anzianità contributiva del dipendente.

In terzo luogo c'è il Ddl delega sulla Riforma della Pubblica Amministrazione. Si tratta di un disegno di legge – riapprovato durante il Consiglio dei ministri di una settimana fa – che proroga l'opzione donna sino al 2018, prevede il part-time a cinque anni dal compimento dell'età pensionabile, estende la pensione anticipata a 64 anni in favore dei lavoratori del pubblico impiego (qui il dettaglio delle misure in materia di pensioni). Tra le altre misure il disegno di legge introduce gli Uffici territoriali dello Stato per accorpare prefetture e sedi periferiche delle amministrazioni centrali (soprintendenze, Rgs, Entrate), riordina la dirigenza pubblica abolendo le fasce e istituendo tre ruoli unici accessibili per concorso (Stato, Regioni, enti locali), prevede l'invio al domicilio digitale del cittadino di tutti i documenti pubblici (entro 1.000 giorni). Il provvedimento tuttavia non comincerà l'iter parlamentare prima di settembre.

Zedde

- Roma, 17 lug. - "Noi chiudiamo le riforme costituzionali, al massimo, entro 15 giorni". Lo ha detto Matteo Renzi nel corso dell'incontro con i 5 stelle, facendo riferimento ai tempi del dibattito e del voto al Senato. "Il giorno dopo - ha aggiunto il presidente del Consiglio - siamo pronti a discutere della legge elettorale". Tra il Movimento Cinque Stelle e il Pd e' "possibile arrivare ad un accordo piu' ampio" che non sulla sola legge elettorale, ha detto ancora Renzi. "Su questi cinque punti, i Cinque Stelle fanno un passo in avanti. Io ci credo, sono portato a dare fiducia", ha detto inoltre Renzi. "Non mi pare che siate poi cosi' distanti da noi sulle riforme istituzionali. Se io sono autoritario, attenti: voi rischiate di diventare pericolosi bradipi...". Usa l'arma dell'ironia, Matteo Renzi, per far decollare un confronto, quello con il M5S, che al momento stenta a prendere quota. .
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