Il percorso per il rinnovo dell’Assegno di inclusione (Adi) si fa più flessibile. Con una nota ufficiale (prot. 10558/2025), il ministero del Lavoro ha stabilito che i nuclei familiari che incontrano difficoltà a recarsi negli uffici comunali potranno svolgere l’incontro con i servizi sociali anche a distanza, tramite collegamento online, oppure attraverso visite domiciliari. Una misura pensata per agevolare in particolare le famiglie più fragili, in vista dei primi rinnovi previsti entro novembre.
Le scadenze e le procedure
L’Adi, che ha sostituito il reddito di cittadinanza, viene erogato per un massimo di 18 mesi, rinnovabili per altri 12 mesi con un mese di stop. Le prime domande sono partite tra dicembre 2023 e gennaio 2024: i nuclei beneficiari hanno ricevuto l’ultima mensilità a giugno e, da luglio, hanno potuto chiedere il rinnovo. Le richieste attese sono circa 355 mila a luglio, 72 mila a settembre e 35 mila a ottobre, con agosto in forte calo.
Il rinnovo si effettua online tramite il sito dell’Inps, con il supporto di Caf o patronati, e richiede la presenza di un Patto di attivazione digitale (Pad). Per agevolare il rinnovo, nei nuclei che non hanno avuto variazioni nella loro composizione rispetto alla precedente domanda (al netto di nascite e decessi), al richiedente non è richiesta l’iscrizione al Siisl, né la sottoscrizione di un nuovo Pad del nucleo familiare. Invece, nel caso in cui la composizione sia variata la procedura di richiesta di rinnovo segue le regole ordinarie, con l’obbligo d’iscrizione al Siisl e la sottoscrizione del Pad.
L’incontro con i servizi sociali
Una volta accolta la domanda di rinnovo, i nuclei hanno 120 giorni di tempo per incontrare i servizi sociali. L’obbligo ricorre anche sui nuclei che nel corso della prima erogazione erano stati esonerati dagli obblighi di attivazione lavorativa.
La novità riguarda proprio questo passaggio. Con riferimento ai nuclei composti esclusivamente da persone esonerate dagli obblighi di attivazione, spiega il ministero, il case manager, qualora sia a conoscenza di oggettivi impedimenti che possono compromettere o rendere più difficoltosa la mobilità del nucleo, può individuare una modalità alternativa capace di garantire ugualmente l’incontro ed evitare lo spostamento (ad esempio, realizzando incontri tramite il collegamento da remoto o attraverso visite domiciliari).
Resta inteso che chi ha presentato la domanda a luglio dovrà incontrare i servizi sociali entro novembre per evitare la sospensione dell’assegno da dicembre. In caso di sospensione, il pagamento potrà riprendere se l’incontro avverrà entro il 20 del mese successivo.
Clausola di salvaguardia e contributo straordinario
Il Ministero ricorda che resta in vigore la clausola di salvaguardia: se l’accoglimento della domanda avviene a ridosso dei 120 giorni, l’Adi verrà comunque erogato per almeno tre mensilità.
Inoltre, per il 2025 è stato introdotto un contributo straordinario (dl n. 92/2025, legge n. 113/2025): ai nuclei interessati dallo stop di un mese dopo i primi 18 mesi verrà riconosciuto un importo aggiuntivo fino a 500 euro, pari alla prima mensilità del rinnovo, che sarà erogato con il primo pagamento utile e comunque entro dicembre.













