Fisco

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La circolare 81/2014 dell’ Inps indica le disposizioni operative per l’ accesso e la fruizione dei benefici da parte dei datori di lavoro agricoli che assumono lavoratori già sotto il regime Aspi (acronimo del nuovo ammortizzatore sociale introdotto dalla riforma Fornero: Assicurazione Sociale per l’ Impiego). Kamsin Lo sconto contributivo assegna anche al settore agricolo quanto già previsto per le altre categorie di datori di lavoro segnalate dal decreto legge 76/2013 convertito nella legge n. 99/2013.

L’ incentivo consiste nel riconoscimento del 50% della indennità Aspi che viene incassata mediante conguaglio dei contributi dichiarati mensilmente. I datori di lavoro agricoli, per disporre del contributo, dovranno trasmettere alla Sede Inps presso la quale assolvono i propri obblighi contributivi” una specifica dichiarazione sugli aiuti de minimis e dichiarazione di responsabilità “sulla base di un modello allegato alla circolare. “A tal fine si avvarranno dell’ apposita funzionalità, denominata Incentivo ASpl presente nel cassetto previdenziale Aziende Agricole, sezione Comunicazione on line”.

Tramite la stessa modalità sarà possibile consultare l’esito della richiesta; alle aziende che potranno utilizzare il beneficio sarà attribuito il codice “A2” che permetterà la consultazione da parte del datore di lavoro attraverso la specifica funzionalità “Codice Autorizzazione” presente nella sezione “Dati Azienda”.

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Spa con capitale sociale minimo fissato a 50mila euro, Srl e cooperative senza collegio sindacale o revisore indipendentemente dal valore del capitale sociale. Sono queste le novità contenute nell'articolo 20 del decreto legge competitività (dl 91/2014) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 24 Giugno dopo una gestazione durata oltre una settimana. Kamsin Una modifica che mostra come il legislatore abbia abbandonato la concezione del capitale sociale come strumento di garanzia per le obbligazioni sociali, per privilegiare invece una nozione di capitale sociale come unico parametro per stabilire le quote di partecipazione dei soci e, d'altro lato, per essere il campanello d'allarme in caso di perdite rilevanti.
L'intervento appena approvato infatti viene dopo la recente introduzione delle Srl semplificate con il capitale di un solo euro, norma introdotta dal precedente esecutivo Monti per agevolare la costituzione di nuove imprese da parte di giovani.

L'intervento in questione opera infatti una modifica all'articolo 2327 del codice civile e rende possibile, dal 25 Giugno 2014, procedere alla costituzione di Spa e Sapa con soli 50mila euro di capitale sociale. Secondo il Consiglio Notarile di Roma la modifica ha effetti immediati anche sulle società già esistenti che potranno, tramite apposita delibera assembleare, procedere alla riduzione del capitale sociale sino al predetto limite anche se, come precisano dall'Ordine, prima di attivare la misura "è necessario attendere che si concluda l'iter definitivo del decreto legge 91/2014 in quanto il legislatore, in sede di conversione legge del provvedimento, potrebbe modificare nuovamente la norma".

In materia di diritto societario decade poi l'obbligo per s.r.l. e cooperative di nominare il collegio sindacale o il sindaco unico o il revisore quando il capitale sociale raggiunge la soglia minima per costituire una s.p.a (prima 120mila euro, oggi 50mila euro). La novità va interessare in particolare le Srl con capitale sociale oltre i 120mila euro alla data del 25 Giugno 2014 in quanto ha fatto venir meno per loro l'obbligo, prima esistente, della presenza dell'organo di controllo contabile.

Per effetto della modifica all'articolo 2477 del codice civile, l'organo di controllo della Srl dovrà essere nominato solo se si tratta di: a) una Srl obbligata alla redazione del bilancio consolidato; b) una Srl che controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti (ad esempio una Srl che controlla una Spa); c) una Srl che, come richiesto dall'articolo 2435-bis del codice civile per due esercizi consecutivi, abbia superato due delle seguenti soglie dimensionali: almeno 4 milioni 400mila euro di attivo dello stato patrimoniale; almeno 8 milioni 800mila euro di ricavi delle vendite e delle prestazioni; almeno 50 dipendenti occupati in media durante l'esercizio.

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Parte domani il bancomat obbligatorio. Le imprese e i lavoratori autonomi (come elettricisti, falegnami, idraulici) saranno tenuti ad accettare i pagamenti superiori ai 30 euro anche attraverso le carte di debito, ovvero tramite Pos. Kamsin E' quanto ha ricordato la Cgia di Mestre che avverte: "su un campione significativo di istituti di credito italiani, un'azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il POS, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull'incasso, dovra' sostenere una spesa media annua di 1.200 euro".

"Milioni di imprese - dice il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi - che lavorano esclusivamente per altre imprese o per la Pubblica amministrazione saranno costrette a sostenere dei costi del tutto inutili. Si pensi agli autotrasportatori, alle imprese di costruzioni che lavorano per il pubblico, alle aziende metalmeccaniche, a quelle tessili, a quelle dell'abbigliamento o della calzatura che lavorano in subfornitura, alle imprese di pulizia che prestano servizio presso gli studi privati o negli enti pubblici, ai commercianti all'ingrosso.

Tutte attivita' che nella prassi quotidiana ricevono gia' adesso pagamenti tracciabili". Oltre a cio', il segretario della CGIA, Giuseppe Bortolussi, solleva un altro aspetto "molto penalizzante per molte attivita' artigianali: "Gli idraulici, gli elettricisti, i falegnami, gli antennisti i manutentori di caldaie, nonche' i loro dipendenti e collaboratori, spesso si recano singolarmente presso la dimora o l'immobile del committente.

Questo comporta che ciascun dipendente e collaboratore dovra' essere dotato di un Pos. Chi ha voluto questa legge ha idea di quali costi dovranno sostenere queste aziende". Almeno per ora, non sono previste sanzioni per chi non accetta il pagamento con la carta di debito. Tuttavia, la novita' viene vissuta con "fastidio" e come un ulteriore costo per moltissime attivita' economiche. Al netto delle offerte contrattuali che alcune banche stanno proponendo ai propri migliori clienti, secondo le stime realizzate dalla CGIA su un campione significativo di istituti di credito italiani, un'azienda con 100.000 euro di ricavo annuo, con il POS, tra canone mensile, canone annuale e la percentuale di commissione sull'incasso, dovra' sostenere una spesa media annua di 1.200 euro.

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Il contribuente “normale” che si è dibattuto se pagare o quanto pagare la Tasi non immagina i quesiti che suscita il tributo nelle “accademie” che  analizzano e  studiano la materia. L’ Anutel (Associazione Nazionale Uffici Tributi Enti Locali) con una continua attività di ricerca ha approfondito la conoscenza del tributo e fa le pulci ad alcune risposte del Mef  a quesiti dei contribuenti. Kamsin Si inizia sulla assenza nella normativa di riferimenti relativi alla “decorrenza “ e al tema dell’ “obbligazione solidale unica”.

Il Ministero aveva individuato alcune linee guida da seguire. Ad esempio nel caso di comproprietà  ognuno dovrebbe pagare la quota in base alla detenzione temporanea (numero di mesi di possesso del bene). Sembra logico. No!! Perché come riferito manca la norma che preveda calcoli in base a decorrenze mensili o bimestrali.

Il tema dell’ obbligazione solidale unica si pone allorchè in caso di comproprietà, un solo  soggetto dichiara la sua quota come  abitazione principale. Per il Ministero ognuno dei comproprietari paga in base alla propria quota e applica l’ aliquota secondo la propria condizione soggettiva. Una interpretazione dell’ Anutel prevede che   per il principio della solidarietà tutti i possessori siano tenuti in solido al pagamento del tributo. Perplessità inoltre vengono esposte sul concetto di unicità di destinazione che si manifesta in molti casi concreti.

Altri dubbi hanno suscitato le indicazioni relative alla definizione di “abitazione principale”soprattutto per  alcune disposizioni che si sono seguite in breve tempo. Si tratta del dl 102/2013 e della legge 147/2013 rispettivamente dell’Agosto e del Dicembre dello scorso anno. Il principio che la legge più recente prevalga sulle precedenti non deve tuttavia dare luogo a perplessità:vale quanto previsto dalla legge 147/2013.

Infine, secondo il Ministero  è’ l’ ex coniuge, che dovrà versare la Tasi in quanto si può equiparare la normativa Imu a quella Tasi, mentre per l’ Associazione  manca l’ apposita norma in quanto  il dl 16/2012 Art.4, comma 12 quinquies prevede l’ applicazione per la sola imposta municipale.   

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Dal prossimo anno debutterà in via sperimentale la dichiarazione dei redditi precompilata. È questa una delle principali novità annunciate nel Consiglio dei Ministri la scorsa settimana dal premier Matteo Renzi per semplificare gli adempimenti fiscali dei contribuenti. Kamsin Durante il primo anno di sperimentazione i contribuenti saranno tuttavia tenuti a correggere il modello inviato dal fisco avendo cura di evidenziare tutte le detrazioni non (ancora) conosciute ancora dall'Agenzia delle Entrate. In particolare quelle sanitarie (spese per i ricoveri, visite e farmaci). Poi dal 2016 il fisco dovrebbe essere in grado di farlo da solo e quindi agevolare ulteriormente il compito del contribuente. E' questo quanto emerge dalle linee guida del Decreto Legislativo in attuazione della delega fiscale che il governo ha trasmesso alle Commissioni della Camera per acquisirne il parere.

La dichiarazione precompilata da parte dell'Agenzia delle Entrate sarà messa a disposizione dei contribuenti a partire dal 15 aprile di ciascun anno attraverso tre diverse modalità: per via telematica oppure tramite CAF e professionisti. Entro il 28 febbraio viene imposto a banche, assicurazioni ed enti previdenziali l'obbligo di comunicare alle Entrate tutte le voci da cui possono scaturire deduzioni per il contribuente; si pensi ad esempio agli interessi pagati sui mutui fondiari e agrari,  ai premi di assicurazione sulla polizza vita,  ai contributi previdenziali ed ai pagamenti effettuati dal contribuente per la previdenza complementare.

I contribuenti che accetteranno il modello inviato dall'Agenzia delle Entrate saranno al riparo inoltre dai controlli automatici dell'agenzia; ovviamente in caso contrario potranno correggerlo direttamente oppure attraverso i sostituti d'imposta. In ogni caso la decisione dovrà essere presa entro il 7 luglio termine entro cui i modelli dovranno essere presentati al sostituto d'imposta al CAF o al professionista, i quali, a loro volta, dovranno girarli entro la stessa scadenza all'Agenzia delle Entrate.

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Il governo studia la trasformazione di Equitalia. Sembra quasi impossibile, non più (solo) aspetti repressivi nella riscossione dei tributi, ma nuove funzioni per la garanzia dei diritti dei cittadini e delle imprese, con ulteriori competenze che prevedono il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione. Kamsin E' quanto si apprende da fonti vicino a Palazzo Chigi che mostrano come Renzi abbia nel cassetto, assieme alla delega fiscale, un restyling dell'istituto che in questi anni si è contraddistinto per una lotta all'evasione non sempre trasparente ed equa.

Il progetto di revisione dei compiti dell’ Istituto viene stimolato anche dalla proposta di M5S che in una sua proposta di legge chiede la soppressione della società ed il passaggio delle sue funzioni all’Agenzia delle Entrate. Tra le varie ipotesi c'è anche la possibilità di trasferimento dell’ente direttamente sotto il controllo del Ministero dell’ Economia.

Il provvedimento di riforma  potrebbe essere inserito nel decreto di attuazione della delega fiscale e trasformerebbe di fatto Equitalia in una “Casa del contribuente” consentendole di accedere ad un numero maggiore di banche dati degli enti creditori per i quali riscuote tributi e fondare le proprie richieste su più solide basi.

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