Fisco

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Con la fiducia votata ieri dalla Camera il Dl Iperf è stato finalmente convertito in legge in via definitiva. Kamsin Il provvedimento conferma il bonus da 80 euro nel 2014 per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo tra gli 8mila e i 24mila euro senza concedere ulteriori estensioni in favore delle famiglie monoreddito; ribadisce il taglio strutturale dell'Irap del 10% finanziato dall'aumento dal 20% al 26% della tassazione sulle rendite finanziarie (per le casse di previdenza l'aumento sarà però piu' contenuto: dall'11% all'11,5%).

Molte anche le novità introdotte nel corso dell'esame in Parlamento del testo. Se da un lato rimane la tassa sulla rivalutazione dei beni d'impresa (con il pagamento scadenzato però in tre tranche, 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre, anziché in un'unica soluzione come previsto originariamente) c'è la novità della proroga a ottobre del versamento della Tasi per i Comuni ritardatari, cioè che non hanno fissato le aliquote entro lo scorso 31 maggio. Sale poi a 73,50 euro il contributo per il passaporto ma viene eliminato l'esborso annuale da 40,29 euro.

Con il provvedimento arriva il via libera alla riammissione alla rateizzazione delle cartelle Equitalia per i contribuenti decaduti con il vecchio regime. I contribuenti ritardatari, che non hanno rispettato i termini di pagamento delle cartelle Equitalia potranno accedere di nuovo alla rateizzazione, a condizione che la violazione sia antecedente al 22 giugno 2013. I contribuenti potranno accedere alle nuove norme, chiedendo al massimo la dilazione in 72 rate. La richiesta dovrà essere presentata entro il 31 luglio di quest'anno. C'è poi lo slittamento al 15 settembre del termine per il pagamento delle concessioni demaniali; lo sblocco di una nuova tranche di pagamenti di debiti della Pa alle imprese (con la precisazione che queste avranno due mesi in piu' per ottenere la certificazione); lo slittamento al 2016 dell'obbligo di pubblicare solo online i bandi di gara delle Pubbliche Amministrazioni.

Resta confermata la stretta di 150 milioni sulla Rai con una norma di favore però per tutelare le sedi regionali; un giro di vite sulla Difesa che dovrà tagliare 400 milioni il budget, una riduzione delle auto blu e un taglio di 2,1 miliardi sugli acquisti di beni e servizi della Pa.

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Con la definitiva approvazione della Camera del decreto legge 66/2014, il Bonus da 80 euro è diventato definitivo. Kamsin Il testo originario ha subito qualche lieve modifica che lo ha reso più snello e soprattutto più scorrevole.  Si segnala in proposito la modifica del comma 5 dell’ art. 1 che offre la possibilità al sostituto di imposta di erogare le somme erogate attraverso la compensazione con qualsiasi contributo che viene pagato con l’ F24, Iva inclusa.

La versione approvata  ha risolto anche alcune perplessità sulla erogazione del bonus in presenza di una mancata  disponibilità di ritenute da parte del datore di lavoro. Il bonus va dato comunque ed il credito del datore potrà essere utilizzato nei mesi successivi, salvo nuova disciplina da parte della Agenzia delle entrate.

Si ricorda che i beneficiari del bonus sono anche coloro che sono percettori di trattamenti previdenziali che pertanto riceveranno direttamente dall’ Inps il relativo importo del Bonus. In sede di conversione in legge il bonus non è stato esteso in favore dei pensionati, né degli incapienti, né dai nuclei familiari numerosi che hanno un’unica fonte di reddito.

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Arriva la proroga per gli studi di settore. In Gazzetta Ufficiale n. 137 di ieri è stato, infatti, pubblicato il Decreto della Presidenza del consiglio con il quale è stato posticipato dal 16 giugno al 7 luglio 2014, Kamsin il termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale da parte dei contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore. Dall'8 luglio fino al 20 agosto 2014 i versamenti potranno essere eseguiti con una maggiorazione, a titolo di interesse, pari allo 0,40%. E' quanto ha reso noto il Ministero dell'economia e delle finanze.

Il Mef ha, inoltre, specificato che la proroga riguarderà anche i contribuenti che, pur facendo parte delle categorie per le quali sono previsti gli studi di settore, presentano cause di esclusione o inapplicabilità o i contribuenti che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità. Usufruiranno, infine, della proroga anche i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese soggette agli studi di settore.

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Negli ultimi anni, l'attività di controllo da parte dell'Agenzia delle Entrate è stata rafforzata ed ha coinvolto tutte le categorie di contribuenti. Tra il 2006 e il 2013 gli incassi da accertamento fiscale nei confronti dei titolari di partita Iva sono fortemente aumentati. Kamsin E' quanto comunica l'agenzia delle Entrate in una nota sui progressi compiuti dall'ente sul contrasto all'evasione fiscale.

I controlli, secondo l'Agenzia, si sono concentrati però in modo particolare sui cosiddetti "grandi contribuenti", ovvero quelli di maggiori dimensioni, categoria per la quale le entrate sono cresciute dai 110 milioni del 2006 ai 2,1 miliardi di euro del 2013, e per i contribuenti di medie dimensioni, con un incasso passato da 157 milioni a 1 miliardo.

Intanto oggi sono stati diffusi i dati Eurostat sul peso del fisco in Italia e in Europa. Secondo l'ufficio di statistica dell'Unione, l'incidenza del fisco sul Pil europeo è aumentata nel 2012 al 39,4% e l'Italia è sopra la media, con un rapporto del 44% soprattutto a causa dell'incidenza del costo del lavoro, che arriva a pesare quasi il doppio rispetto a Paesi quali Malta e Bulgaria, ma anche Regno Unito. Le statistiche comunitarie dicono dunque che tra il 2011 e il 2012 il peso del fisco sul Pil è salito dello 0,6% e - secondo le stime - anche nel 2013 si sarebbe confermata la crescita dell'incidenza delle imposte e affini sul Prodotto interno lordo.

Il margine delle tasse è molto vario a seconda dei Paesi, e conferma quanto poco sia omogeneo il trattamento fiscale nei diversi Stati. Così, si può passare da un'imposizione al 27,2% del Pil in Lituania fino a superare il 48% in Danimarca. Oltre a essere tra i Paesi con la piu' alta imposizione fiscale, l'Italia spicca anche per il tasso di crescita registrato da un anno con l'altro: il Belpaese ha registrato una crescita dell'1,6% (dal 42,4 al 44%), seconda alla sola Ungheria, passata dal 37,3 al 39,2%, e davanti a Grecia, Francia, Belgio e Lussemburgo. Portogallo, Regno Unito e Slovacchia hanno invece registrato le diminuzioni maggiori.

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Con il comunicato stampa del 14 giugno 2014, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha ufficializzato la proroga dei versamenti di UNICO 2014 per i contribuenti che esercitano attività economiche per le quali sono stati elaborati gli studi di settore, cioè le piccole imprese, i professionisti, artigiani e autonomi. Kamsin
In particolare, slitta dal 16 giugno al 7 luglio 2014 il termine per effettuare, senza maggiorazione, i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi, dalla dichiarazione Irap e dalla dichiarazione unificata annuale. Chi vorrà pagare più avanti con la maggiorazione dello 0,40% dovrà farlo dall'8 luglio al 20 agosto 2014, anziché dal 17 giugno al 16 luglio. Il Decreto della presidenza del consiglio dei ministri sulla proroga è stato firmato dal premier Matteo Renzi ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

 La proroga riguarda anche i contribuenti che, pur facendo parte delle categorie per le quali sono previsti gli studi di settore, presentano cause di esclusione o inapplicabilità (ad esempio, nel caso di non normale svolgimento di attività, o per il primo anno di attività) o i contribuenti che rientrano nel regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità. Usufruiscono, inoltre, della proroga i contribuenti che partecipano a società, associazioni e imprese soggette agli studi di settore.

"Siamo soddisfatti – spiega Rete Imprese Italia – perché si tratta di un provvedimento molto atteso, un segnale, almeno uno, che va nella direzione giusta". Anche se, fanno notare dal mondo delle professioni tecniche, questo meccanismo della proroga che arriva ogni anno, ma sempre puntualmente all'ultimo minuto, non fa di certo bene all'equilibrio generale del sistema normativo e tributario.

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Oggi scadono i termini per il pagamento della prima rata dell’Imu sugli immobili diversi dall’abitazione principale (ad esclusione delle prime case di lusso). Kamsin Scadono anche i termini per l'acconto Tasi (che in questo caso interessa tutti gli immobili, anche le abitazioni principali) ma solo nei municipi che hanno pubblicato le aliquote entro il 31 maggio sul sito del dipartimento delle finanze. In questa situazione si trovano circa 2100 comuni; mentre negli altri 6000 circa l’appuntamento slitta al 16 ottobre.

Entrambi i tributi hanno in comune la base di calcolo. Per determinale basta trovare la rendita catastale dell'immobile, incrementarla del 5% e poi si moltiplicarla per un coefficiente che dipende dalla tipologia dell’immobile: 160 se si tratta di un’abitazione o di un box, 80 per gli uffici, 55 per i negozi, i piu' diffusi. Per il resto invece i due tributi si differenziano radicalmente sia per i presupposti di applicabilità sia per le aliquote da qui il rischio caos.

Data la confusione e il rischio errore a cui sono esposti milioni di contribuenti il ministero dell'economia si è affrettato a precisare che chi sbaglia non dovrà pagare alcuna sanzione. Questo, almeno, l'impegno annunciato dal vice ministro dell'Economia, Enrico Morando anche se restano ancora da definire quali tipi di errori ed entro quali termini potranno essere sanati. Così come, nei prossimi giorni, il Governo dovrà decidere se intervenire con un semplice provvedimento amministrativo (possibile una circolare dell'Agenzia delle entrate), una direttiva, oppure se approvare in tutta fretta una legge ad hoc. Il contribuente ha comunque sempre dalla parte sua lo Statuto del contribuente che, come indica all'articolo 10, in caso di errore dovuto a «obiettive condizioni di incertezza della normativa tributaria» blocca interessi e sanzioni.

Tasi - La Tasi è l'imposta sui servizi indivisibili dei comuni, riguarda tutti i fabbricati. Per le abitazioni principali e quella assimilate ai fini Imu l’aliquota può arrivare allo 2,5 per mille senza che il comune abbia l’obbligo di effettuare detrazioni o al 3,3 per mille se invece il comune ha previsto particolari detrazioni per le abitazioni principali. Sugli altri immobili l’aliquota è legata all'Imu: la somma tra i due tributi non può superare il 10,6 per mille ma può arrivare all'11,4 per mille se il comune sull’abitazione principale applica detrazioni. I codici tributo per la Tasi sono il 3958 per l’abitazione principale e il 3961 per gli altri fabbricati.

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