Infortunio, Aggiornato l'applicativo per l'invio dei certificati all'Inail

Mercoledì, 15 Giugno 2022
I chiarimenti in una circolare dell’Istituto assicuratore. Aggiornato il servizio di trasmissione delle certificazioni relative agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali.

L'Inail aggiorna il servizio di trasmissione delle certificazioni relative agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali con l’obiettivo di rendere più agevole l’attività di elaborazione della certificazione medica al fine di garantirne una tempestiva trasmissione all’Istituto. A spiegarlo è l’Inail nella Circolare n. 25/2022 diffusa ieri.

Il certificato d'infortunio

L'art. 53 del Tu dell'Inail (dpr n. 1124/1965) dispone che «qualunque medico presti la prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro o affetto da malattia professionale è obbligato a rilasciare certificato ai fini degli obblighi di denuncia e a trasmetterlo esclusivamente per via telematica all'istituto assicuratore». Il servizio è gratuito per i lavoratori, il costo è a carico dell’Inail. In merito ai termini, l'obbligo si considera assolto qualora la compilazione e l'invio del certificato siano avvenuti entro le ore 24 del giorno successivo a quello di prima assistenza.

Il nuovo servizio

Dal 28 aprile l’Inail spiega che è operativo un nuovo servizio di trasmissione dei certificati medici d'infortunio, implementato per rispondere all'esigenza di rendere più agevole l'attività d'elaborazione della certificazione per la tempestiva trasmissione all'Inail. In particolare il nuovo servizio consente l’inoltro dei certificati di infortunio sul lavoro da parte dei medici, compresi quelli operanti nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie (in procedura indicate «strutture ospedaliere»). Il servizio consente al medico l’inserimento delle informazioni e dei dati riguardanti l’evento lesivo in modo strutturato e omogeneo, mediante una riorganizzazione degli stessi in apposite e distinte sezioni tematiche compilabili in base alle evidenze emerse nel corso della visita medica.

Inoltre, al fine di semplificare gli adempimenti ai medici, sono state razionalizzate le informazioni relative sia all'assicurato sia ai dati sanitari.

L'accesso al servizio

L'accesso al servizio è possibile dal portale istituzionale esclusivamente tramite Spid, Cns o Cie. Sono abilitati al nuovo servizio tutti i medici, compresi i medici operanti nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie. I referenti territoriali di strutture sanitarie e socio-sanitarie sono abilitati esclusivamente alla trasmissione offline.

L'abilitazione al servizio

Per avere l'abilitazione all'utilizzo del servizio online il medico e il rappresentante legale delle strutture devono farne richiesta compilando uno dei seguenti moduli:

  • l'attribuzione «codice presidio» e l'abilitazione ai servizi online Inail per le strutture sanitarie e socio-sanitarie;
  • l'attribuzione «codice medico» e l'abilitazione ai servizi online Inail per i medici esterni non operanti nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie.

Le richieste, corredate di copia del documento d'identità, andranno presentate alla sede dell'Inail competente per territorio o, alternativamente, trasmesse in via telematica attraverso i servizi disponibili online («Richieste di abilitazione»).

Modalità di trasmissione

Per ora restano invariate le modalità di trasmissione dei certificati:

  • online tramite il portale Inail e con compilazione interattiva delle mappe previste dall’apposita procedura;
  • offline inviando tramite formato xml i certificati scaricando preventivamente sul proprio pc il programma di lavoro fornito dall’istituto;
  • in cooperazione applicativa tramite Porta di Dominio oppure in interoperabilità (servizio "Rest") in virtù di appositi accordi di adesione sottoscritti o da sottoscrivere dalle Regioni

Il servizio in cooperazione applicativa tramite Porta di Dominio, conclude l’Inail, sarà fruibile per il solo 2022, in quanto, a partire dal 1° gennaio 2023, sarà operativo esclusivamente il nuovo servizio "Rest" per sfruttare il quale le regioni dovranno aderire al nuovo accordo in via di definizione.

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