L’Adi non sostituisce la domanda di assegno unico

Sabato, 20 Gennaio 2024
I chiarimenti in un documento dell’Inps. Da marzo, per continuare a percepire l'assegno unico, servirà necessariamente domanda e Isee aggiornato, a nulla valendo l'eventuale presentazione di richiesta del sussidio Adi, che ha sostituito il reddito di cittadinanza (Rdc).

La domanda di assegno d'inclusione non vale ai fini dell'assegno unico e universale. A differenza del reddito di cittadinanza, infatti, l’Adi non prevede la corresponsione anche della quota integrativa a titolo di assegno unico. Lo rende noto l’Inps nel messaggio n. 258/2024 in cui spiega che l'erogazione dell'assegno agli ex percettori di Rdc è comunque assicurata fino a febbraio in base all'Isee 2023.

Da marzo, per continuare a percepire l'assegno unico, servirà necessariamente domanda e Isee aggiornato, ancorché sia stato presentata domanda di Adi. Si ricorda che l'Adi, operativo dal 1° gennaio, si rivolge ai nuclei con persone inoccupabili (minorenni; con almeno 60 anni; disabili; in condizione di svantaggio).

Stop all’RdC

I chiarimenti riguardano gli ex percettori di Rdc, ai quali l'assegno unico è stato erogato come quota integrativa fino al 31 dicembre, quando è stato abrogato il Rdc. L’Inps spiega che nei loro confronti, nonostante l’abolizione del RdC l’assegno unico verrà corrisposto sulla Carta RdC sino a febbraio 2024 sulla base dell'Isee 2023. Peraltro, a gennaio e febbraio, l'Auu è più consistente perché erogato nell'intero importo, cioè in misura piena (quando erogato insieme al Rdc, dal suo importo veniva sottratta la quota di Rdc relativa ai figli calcolata con la scala di equivalenza).

Domande a Marzo

Tuttavia, a partire da marzo, sarà necessario presentare una nuova domanda di Auu per continuare a percepire l'assegno unico. L'Inps ricorda, infatti, che l'eventuale presentazione della domanda di Adi non sostituisce in alcun modo la domanda di Auu a differenza di quanto previsto con il reddito di cittadinanza.

Sospensione

Anche per i nuclei familiari che includono figli nella fascia di età compresa tra 18 e 21 anni per i quali è intervenuta la sospensione del Rdc nel corso dell'anno 2023, in caso di mancata presentazione della domanda di Auu, l'Inps garantisce l'erogazione fino a febbraio. Pertanto, anche in tal caso, per continuare a beneficiare dell'Auu da marzo sarà necessario presentare una domanda di Auu.

Verifica dati

L'Inps sottolinea, infine, l'importanza della verifica dei dati di pagamento da parte dei cittadini che presentano domanda di Auu. In particolare, si consiglia di controllare l'esattezza del codice IBAN del conto corrente o della carta prepagata intestato/cointestato al richiedente la prestazione.

La scadenza per la presentazione della domanda di Auu e l'Isee aggiornato è fissata al 30 giugno, senza perdita degli arretrati. Tuttavia, nel caso in cui l'Isee non sia valido, l'Auu sarà erogato nell'importo minimo a partire da marzo, con la possibilità di adeguare gli importi già erogati nel caso in cui l'Isee venga aggiornato entro il 30 giugno.

Documenti: Messaggio Inps 258/2024

© 2022 Digit Italia Srl - Partita IVA/C.f. 12640411000. Tutti i diritti riservati