Fisco

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Si avvicinano le scadenze per il pagamento delle Imposte per milioni di contribuenti italiani. Il giorno fatidico è il 16 Giugno in cui si concentreranno Irpef, Imu e Tasi con il rischio del solito ingorgo fiscale.

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Entro il 16 del mese bisogna infatti pagare le Imposte sui Redditi. I contribuenti che hanno optato per il Mod.730 e lo hanno consegnato nei tempi previsti devono solo aspettare entro tale data il prospetto riepilogativo da parte del Caf o del Professionista che lo ha compilato. Per coloro che invece ricorrono al Modello Unico, il 16 giugno è la data entro cui bisogna effettuare il pagamento dell'eventuale Saldo di Imposta 2013 e la prima rata dell'Acconto sulle imposte del 2014. All'appuntamento si paga anche il Saldo sulle Addizionali Regionali e Comunali e l'Acconto sull'Addizionale Comunale. Il Modello Unico può essere anche presentato in forma cartacea con consegna alle Poste solo da chi lo compila per conto di un defunto o per chi, avendo solo redditi per i quali potrebbe compilare il 730 non ha Sostituto d'Imposta.

Ires e Irap - Il 16 giugno si pagheranno anche i Redditi di Impresa: alla cassa saranno chiamati i contribuenti per il Saldo dell'Ires del 2013; il pagamento dell'Acconto Ires 2014 ed il pagamento dell'Irap.

Imu e Tasi 2014 -  E poi ci sono le Tasse Immobiliari che quest'anno vedono il sovrapporsi dell'Imu e della Tasi con regole per quest'ultima ancora non definitivamente chiarite del tutto.

 Prima di tutto c'è l'Imu: la dovranno pagare i Proprietari di Immobili diversi dall'abitazione principale non di lusso o assimilati. Sono definite case di lusso quelle di categoria catastale A/1, A/8 e A/9, sono assimilate alle abitazioni principali quelle degli appartenenti ai corpi militari e civili e al personale delle Prefetture trasferiti che per motivi di servizio sono domiciliati in Comuni diversi da quelli di Residenza.

Altresì sono esenti, ma solo dove il Comune lo abbia stabilito con apposita delibera, le persone ricoverate in Casa di Cura  - le abitazioni date in comodato ad un figlio o ad un genitore purchè l'abitazione abbia rendita catastale inferiore a 500 euro e il comodatario abbia un Isee inferiore a 15mila euro  -  le case possedute da italiani residenti all'estero.

Si ricorda tuttavia che la data del 16 Giugno non è vincolante in quanto i Comuni possono aver indicato una diversa scadenza per il pagamento. Il 16 Giugno si versa la prima rata dell'Imu e le aliquote, in assenza di nuova delibera per il 2014 da parte del Comune, sono individuabili da quelle stabilite per il 2013.

Piu' complesso invece il pagamento della Tasi: l'acconto si paga il 16 Giugno solo nei 2.200 Comuni che hanno pubblicato sul sito del Ministero delle Finanze entro il 31 Maggio, le delibere che fissano le aliquote. Qui a differenza dell'Imu, l'imposta è dovuta anche dai Proprietari di Abitazioni Principali ed in misura variabile (a seconda di quanto stabilito dal Comune nella delibera) tra il 10 ed il 30% anche dagli Inquilini. Nei Comuni ritardatari, cioè che non hanno pubblicato la delibera entro il 31 Maggio, ci sarà uno slittamento ad Ottobre. La data tuttavia dovrà essere confermata con un provvedimento atteso questa settimana dall'Esecutivo.

A partire dal 29 Maggio è possibile per i datori di lavoro, inviare le domande all'Inps per conseguire il riconoscimento dello sgravio contributivo (25% a favore degli stessi datori di lavoro e 100% ai lavoratori) sulle somme di produttività erogate l'anno scorso sulla base dei contratti aziendali o territoriali.

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E' stato infatti pubblicato, in Gazzetta numero 29 del 29 Maggio, il decreto ministeriale che fissa le modalità per fruizione degli sgravi in questione; gli accordi dì produttività (se non già fatto), vanno depositati alla Direzione Territoriale del Lavoro entro il 30 giugno.

Gli sgravi -  La decontribuzione è finalizzata ad agevolare la contrattazione di prossimità aziendale e territoriale. Introdotta con la legge n. 247/2007 in via sperimentale per il triennio 2008/2010, la misura è diventata strutturale con la Riforma del Mercato del Lavoro (legge 92/2012) dal 2012. Il bonus richiede tuttavia una apposita autorizzazione ministeriale da rinnovarsi annualmente sulla base di uno specifico Decreto che individua la misura massima di sconto (non oltre il 5% della retribuzione contrattuale dei lavoratori), nonché le modalità applicative.

Con l'ultimo Decreto viene disciplinato l'incentivo con riferimento ai premi di produttività che sono stati erogati nel 2013 e stanzia le relative risorse, pari a 607 milioni di euro: Il 62,5% è destinato alla contrattazione aziendale (379 milioni di euro), mentre la rimanente parte 37,5% alla contrattazione territoriale (228 milioni di euro).

Lo sgravio contributivo, che opera sui premi di risultato e su tutte le erogazioni stabilite dai Contratti di secondo livello - Aziendali e/o Territoriali, è concesso a favore sia dei datori di lavoro che dei lavoratori; ai datori è concesso uno sgravio del 25%, ai lavoratori del 100% rispetto alle aliquote di contribuzione.

Secondo quanto stabilito nel Decreto, il bonus si applica sulla quota di erogazione prevista dai Contratti di secondo livello (aziendali o territoriali), nel limite del 2,25% della retribuzione contrattuale percepita dal lavoratore. Per accedere allo sgravio, i Contratti Aziendali e Territoriali ovvero di secondo livello, devono essere sottoscritti dai datori di lavoro e depositati presso le Direzioni Territoriali del Lavoro entro 30 giorni dalla datà di entrata in vigore del Decreto (quindi entro il prossimo 30 giugno); prevedere erogazioni legate a incrementi di produttività - qualità - redditività - innovazione ed efficienza organizzativa, oltre che collegate ai risultati riferiti all'andamento economico o agli utili della Impresa o a ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività aziendale.

Le domande potranno essere inviate all'Inps previa pubblicazione nei prossimi giorni, delle modalità di presentazione da parte dell'Istituto.

Secondo gli ultimi emendamenti al Decreto Irpef, il contributo amministrativo per il rilascio del passaporto sale da 40,29 a 73,50 euro, al netto del costo del libretto ora anche comprensivo di chip e impronte digitali.

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E' questo il contenuto dell'emendamento, firmato da Giorgio Tonini (Pd), che è stato approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Lo stesso correttivo cancella le misure sulla tassa annuale, anche in questo caso di 40,29 euro, fin qui prevista per i viaggi o gli espatri extra-Ue e introduce un ulteriore balzello di 300 euro sotto forma di «diritti da riscuotere» per il riconoscimento della cittadinanza italiana. Intanto il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ufficializza lo stop all'estensione immediata del bonus Irpef ai nuclei mono-reddito con più figli.

L'Inps riconoscerà il bonus di 80 euro a tutti i soggetti a cui eroga direttamente l'Aspi (la mini Aspi e l'indennità di mobilità), mentre se il trattamento previdenziale è anticipato dal datore di lavoro, sarà quest'ultimo a riconoscere il credito agli aventi diritto.

A precisarlo, la Circolare Inps n. 67/204, con la quale l'Istituto chiarisce i criteri con cui chi percepisce trattamenti previdenziali potrà fruire del bonus previsto dal Dl 66/2014.

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Riguardo la determinazione degli importi, l'Inps ha chiarito che saranno calcolati in base ai dati in suo possesso relativi ai redditi dei lavoratori, ovvero desunti dal casellario delle pensioni. Potranno fruire sul bonus, a condizione che sussistano i requisiti reddituali, anche coloro che beneficiano della prestazione di esodo prevista dalla Legge di Riforma del Mercato del Lavoro n. 92/12 per facilitare l'uscita dall'Azienda dei lavoratori anziani.

Sono invece escluse dal beneficio tutte le prestazioni a sostegno del reddito soggette a tassazione separata come per esempio: l'una tantum co.co.pro - i pagamenti anticipati delle indennità in unica soluzione (Aspi, mini Aspi e mobilità) - l'indennità di maternità per lavoratrici autonome - i trattamenti di malattia e maternità a favore degli iscritti alla gestione separata, in qualità di liberi professionisti e titolari di partite Iva.

L'Inps ha ricordato che i trattamenti di famiglia e per l'assegno di maternità e per il nucleo familiare concesso dai Comuni non potranno beneficiare del bonus.

La proroga degli acconti del tributo sui servizi indivisibili per gli immobili nei Comuni che non hanno deciso le aliquote entro il 23 maggio passerà attraverso un decreto legge e un emendamento al decreto Irpef che dovrebbero vedere la luce la prossima settimana. Sono queste le decisioni assunte dall'esecutivo nell'incontro che si è tenuto al Ministero dell'Economia nei giorni scorsi.

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Il decreto prorogherà il pagamento della prima rata prevista attualmente per il 16 Giugno al 16 Ottobre nei Comuni ritardatari nell'approvazione delle delibere.

La nuova scadenza potrebbe interessare anche le prime case per le quali, altrimenti, si sarebbe dovuto pagare tutto in un colpo solo, a dicembre. Sulle anticipazioni di cassa, i soldi girati dallo Stato ai Comuni per evitare crisi di liquidità, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padaon dice che saranno «temporanee» e «nell’ambito delle risorse disponibili».

Resta poi molto difficile che nei duemila Comuni già in regola con aliquote e detrazioni, dove quindi la prima rata si paga il 16 giugno, arrivino a casa i bollettini precompilati. Secondo il presidente dell’Associazione dei Comuni, Piero Fassino, la questione è praticamente «impossibile» e dunque il calcolo sarà lasciato ai singoli contribuenti e ai Caf. Il Dm pubblicato mercoledì sulla «Gazzetta Ufficiale» conferma infatti che il bollettino pre-compilato è solo un'opzione del Comune, con una previsione che secondo Confedilizia «contrasta con la legge di stabilità in cui il bollettino precompilato era considerato un obbligo».

Arriva il disco verde ai bollettini della Tasi, che il Comune può inviare precompilati ai contribuenti, mentre si stanno chiudendo i lavori per la proroga degli acconti nei Comuni che non hanno deliberato in tempo.

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Arrivano i bollettini postali per il versamento della Tasi. I bollettini dovranno essere messi gratuitamente a disposizione dalle Poste e i comuni che intendano personalizzarli, inviandoli  precompilati ai contribuenti, dovranno conseguire l'autorizzazione dalle Poste stesse. Il modello standard del bollettino è stato pubblicato sulla gazzetta ufficiale dello scorso 28 maggio.

Il contribuente può effettuare il versamento del tributo sui servizi indivisibili presso gli uffici postali oppure tramite servizio telematico gestito da Poste, ottenendo come ricevuta anche l'immagine virtuale del Bollettino o una comunicazione in formato testo contenente tutti i dati identificativi del bollettino e del bollo virtuale di accettazione. II modello di bollettino di conto corrente postale riporta obbligatoriamente ii numero di conto corrente 1017381649, valido in tutti i comuni del territorio nazionale, numero sul quale non si possono fare versamenti tramite bonifico. II conto corrente è intestato a "Pagamento Tasi".

Novità anche sulla proroga della Tasi sulla quale il tavolo tecnico avviato dal ministero è arrivato a conclusione. Nell'ultima ipotesi, trova conferma il calendario in due tappe, al 16 ottobre per l'acconto e al 16 dicembre per il saldo, con la novità che queste scadenze coinvolgerebbero anche le abitazioni principali, che quindi subirebbero un anticipo rispetto alle regole in vigore oggi: nei Comuni che non hanno inviato le delibere entro il 23 maggio, infatti, il Dl 16/2014 aveva previsto per queste abitazioni il pagamento in soluzione unica il 16 dicembre.

Secondo l'esecutivo inoltre i Comuni avranno tempo sino al 10 settembre per inviare le delibere per renderle valide per la data del 16 Ottobre (attualmente il termine di scadenza è fissato al 31 luglio). Se il Comune non rispetterà la data i contribuenti dovranno pagare la Tasi con l'aliquota standard dell'1 per mille, sempre senza superare il tetto del 10,6 per mille nella somma fra Imu e Tasi sugli immobili diversi dall'abitazione principale. Nel provvedimento che sarà licenziato dal Cdm si stabilisce anche che i comuni dove salta l'acconto di giugno riceveranno una somma pari al 50% delle entrate Tasi ad aliquota standard entro il 20 giugno.

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