
Pensioni
Esodati, Poletti: sesta salvaguardia per altre 32.100 persone
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha depositato alla Commissione Lavoro della Camera un emendamento per tutelare altre 32mila persone con un sesto provvedimento da approvare in tempi brevi. Kamsin E' quanto si apprende dalle agenzie di stampa. "Il progetto del governo estende di un anno tutte le tutele esistenti e prevede 32.100 nuove persone salvaguardate" ha indicato Poletti. "Solo chi maturerà il diritto nell'arco dell'anno prossimo sarà incluso nelle salvaguardie, cosa che finora non era prevista". Complessivamente il numero dei lavoratori esodati tutelati varati salirà quindi a poco più di 170mila unità. L'Aula di Montecitorio avvierà la discussione generale del provvedimento mercoledì prossimo, 2 luglio.
Il Ministro Poletti ha quindi confermato le indiscrezioni già emerse in mattinata, con l'arrivo della sesta salvaguardia, che estenderebbe le tutele di dodici mesi, spostando il limite temporale dal gennaio del 2015 al gennaio del 2016. Il ministro ha spiegato che delle 32.100 nuove salvaguardie 24mila saranno finanziate grazie ai risparmi derivanti da altrettante “posizioni non utilizzate” nei precedenti provvedimenti di tutela mentre per le altre 8.100 si dovranno individuare nuovi fondi.
Queste coperture saranno garantite dal Ministero attraverso il Fondo occupazione per 137 milioni per il 2015 e 119 milioni nel 2016 (“ma nei dieci anni – assicura Poletti – si avranno risparmi per 108 milioni”). Il Fondo verra’ reintegrato, conclude il Ministro, con la prossima legge di Stabilita’.
Secondo il presidente della commissione Lavoro la proposta del Governo, Cesare Damiano (Pd), rappresenta un “passo avanti importante, frutto anche della spinta data dal Parlamento per affrontare la questione”. Damiano riconosce inoltre all’Esecutivo il merito di “aver voluto interloquire con una proposta parlamentare.
Dura invece la Lega Nord. ''La montagna ha partorito un topolino. Invece di risolvere la questione esodati in maniera strutturale come promesso piu' volte dal governo e dalla maggioranza, oggi il ministro del Lavoro ha tagliato quasi in toto la proposta di legge unificata 224 sulle salvaguardie, prendendo in considerazione solo una minima parte del testo''.
Lo dichiara il capogruppo della Lega Nord in commissione Lavoro alla Camera, Massimiliano Fedriga. ''L'esecutivo Renzi continua ad abbandonare persone che sono rimaste e rischiano di rimanere senza un euro per mantenere se stessi e la propria famiglia. Evidentemente il signor Renzi e' troppo impegnato a trattare su come spartirsi le poltrone con la legge elettorale piuttosto che pensare a quei drammatici problemi creati dalla riforma Fornero votata e voluta dal suo stesso partito. Adesso attendiamo il referendum abrogativo di quella sciagurata legge, che finalmente dovrebbe riportare una giustizia previdenziale in questo Paese. E questo sara' possibile - aggiunge Fedriga - grazie all'impegno profuso dalla lega Nord per raccogliere centinaia di migliaia di firme e non certo da questo governo assente che pensa solo a raccontare qualche balla d'effetto ogni mese per garantire visibilita' al suo inconsistente presidente del Consiglio''.
Zedde
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Esodati, Poletti: pronti alla sesta salvaguardia
La proposta del governo prevede di "prolungare di un anno le salvaguardie, così come sono oggi previste. Solo che chi maturerà il diritto nell'arco dell'anno prossimo sarà incluso nelle salvaguardie, cosa che finora non era prevista". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a margine della cerimonia all'Accademia del Lincei. Kamsin
Il ministro ha quindi confermato le indiscrezioni già emerse, con l'arrivo della sesta salvaguardia, che estenderebbe le tutele di dodici mesi, spostando il limite temporale dal gennaio del 2015 al gennaio del 2016. "Oggi andremo in Commissione", Lavoro alla Camera "e discuteremo di questa ipotesi, valuteremo se ci sono le condizioni per produrla, io credo di sì". Comunque, ha aggiunto Poletti, "compete alla Commissione, al Parlamento, decidere". Infatti il ministro ha ribadito: "Ci sarà una proposta del governo e a quel punto la Commissione, il Parlamento, farà le sue valutazioni".
Damiano: Bene Governo sulla sesta salvaguardia ma si trovi una soluzione strutturale - La proposta del Governo “va nella direzione giusta, e’ un altro passo avanti. Nella legge di stabilita’ bisognera’ trovare la soluzione strutturale”. Cosi’ il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, arrivando in commissione dove e’ atteso a breve il ministro Giuliano Poletti
Zedde
Esodati, possibile lo spostamento al 6 gennaio 2016 della decorrenza
Oggi pomeriggio in commissione Lavoro il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, darà le indicazioni del governo in merito alla sesta salvaguardia, rinviando però il varo di un provvedimento che affronti in via strutturale il problema degli esodati alla prossima legge di stabilità. La proposta del Ministro dovrebbe essere quella di spostare di un altro anno l'asticella della decorrenza, arrivando al 6 gennaio 2016 dal 6 gennaio 2015. Kamsin Beneficiari dell'intervento sarebbero le "solite" categorie già individuate con i precedenti cinque interventi e cioè i lavoratori in mobilità, i dipendenti pubblici esonerati dal servizio, i lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili, i cessati per accordi individuali o collettivi, i licenziati individuali e i prosecutori volontari. Nella nuova misura, che non avrebbe alcun profilo strutturale, potrebbero risultare salvaguardati anche i lavoratori cessati da un contratto a tempo determinato che si trovassero a 4 anni dalla maturazione dei requisiti previdenziali pre-riforma. Categoria oggi esclusa dalla quarta salvaguardia a seguito di una nota ministeriale del Marzo di quest'anno. In numeri si tratterebbe di circa 8.500 soggetti in più rispetto al totale generale fissato finora in 132.130 "esodati" salvaguardati, cifra quest'ultima cui è associata una stima di maggiore spesa previdenziale per 11,6 miliardi entro il 2022-2023.
Ancora nulla di fatto invece per la soluzione strutturale. Costa troppo. Lo stesso Poletti aveva parlato di «un ponte», e il suo predecessore Giovannini di «un prestito pensionistico» con anticipo di due anni dalla maturazione dei requisiti attuali ma i costi di rendere strutturale un anticipo dell'età pensionabile sono eccessivi fanno sapere fonti vicine al ministero dell'economia. Difficile quindi che la pdl 224 che arriverà in Aula il 30 giugno possa avere un rapido disco verde. Costo stimato: oltre 47 miliardi di euro fino al 2025. Netto il no della Ragioneria generale dello Stato per coperture «inadeguate» (individuate nel testo con l'incerto capitolo dell'aumento delle entrate da giochi e lotterie). La proposta che illustrerà oggi Poletti ha lo scopo di congelare il pressing del Parlamento.
Zedde
Esodati, PD: serve la soluzione definitiva
''La prossima settimana dovrebbe arrivare finalmente in aula la nostra proposta di legge per risolvere l'annosa vicenda degli esodati. Abbiamo chiesto una soluzione definitiva e la proposta licenziata dalla commissione Lavoro e' in grado di onorare un impegno preso da tutti: nessuno deve rimanere senza stipendio, senza ammortizzatori e senza pensione a causa della riforma Fornero del 2011''. Kamsin E' quanto dichiarano in una nota i deputati Pd della commissione Lavoro della Camera, Davide Baruffi, Anna Giacobbe, Marco Miccoli, Alessia Rotta ed Elisa Simoni. ''Domani (oggi, ndr) il ministro Poletti sara' in commissione per illustrarci la soluzione individuata dal governo - proseguono - . A Poletti riconosciamo la buona volonta' e l'impegno ribadito a piu' riprese di voler trovare una soluzione strutturale ma al governo, in particolare al Mef, chiediamo risorse coerenti per onorare questo impegno: tutti gli 11 miliardi impegnati ad oggi per le cinque salvaguardie vanno spesi per gli esodati e se servono ulteriori risorse e' indispensabile trovarle. Non e' piu' il tempo di rinvii e Governo e Inps debbono giocare a carte scoperte, con numeri certi e verificabili da parte del Parlamento'.
Restiamo convinti che una soluzione definitiva debba necessariamente superare la rigidità della legge Fornero e prevedere una flessibilità in uscita verso la pensione, con coerenti incentivi e disincentivi, premialità per chi lavora più a lungo e penalizzazioni per chi sceglie di andare in pensione prima. Ascolteremo e valuteremo, non vorremmo che la montagna partorisse un topolino. Il Pd ha speso parole molto impegnative in proposito e arriverà in aula con una proposta, almeno a parole, condivisa da tutti”.
Zedde
Esodati, il tempo è scaduto. Renzi deve trovare domani la soluzione
"Nella giornata di domani il Governo dovrà riferire alla Commissione Lavoro della Camera qual è la sua proposta sugli ‘esodati’. Il tempo ormai è scaduto perché altrimenti, come tutti sanno, il prossimo lunedì andrà in Aula il Disegno di legge unitario della" Commissione Lavoro che si propone di risolvere definitivamente il problema dei lavoratori rimasti senza reddito a seguito della ‘riforma’ Fornero, ma che ha seri problemi di copertura finanziaria. Kamsin E' quanto ha affermato l'ex ministro del lavoro Cesare Damiano in una intervista rilasciata all'Ansa.
"Se non ci sarà una risposta tempestiva da parte dell’Esecutivo c’è il rischio che il tema della previdenza diventi una questione sociale ingestibile. Un problema che dovrebbe essere all’attenzione del Premier Matteo Renzi. Poiché abbiamo verificato, attraverso un approfondito monitoraggio, che non verrà spesa una parte degli 11 miliardi di euro stanziati per la salvaguardia complessiva di 162mila lavoratori, riteniamo che questa disponibilità di risorse debba essere reimpiegata per tutelare altri lavoratori.
Inoltre, chiediamo al Governo di rendersi disponibile a due richieste: la prima, prevede che nell’immediato si trovino un po’ di risorse fresche per risolvere alcuni problemi annosi (la cancellazione delle penalizzazioni per chi va in pensione di anzianità e la correzione di veri e propri errori, come nel caso dei macchinisti e degli insegnanti di quota ’96); la seconda, prevede che il Governo si impegni, nella prossima Legge di Stabilità, ad inserire una norma, come quella della flessibilità a partire dai 62 anni, che risolva strutturalmente il problema delle pensioni" ha concluso Damiano.
Zedde