Pensioni
Esodati, dalla Camera via libera alla sesta salvaguardia
L'Aula della Camera ha approvato oggi i quattro articoli del nuovo disegno di legge in materia di deroghe alla disciplina pensionistica Fornero, la cd. sesta salvaguardia. Kamsin Durante le votazioni sono state respinte le proposte emendative presentate da Sel e Lega Nord che premevano per un ampliamento delle deroghe in favore dei quota 96 della scuola. Il provvedimento approvato, lo si ricorda, intende estendere ad altri 32.100 lavoratori la possibilità di mantenere le regole pensionistiche piu' favorevoli allungando di un anno tutti i profili di tutela attualmente esistenti (il testo del progetto di legge). Il testo ora passa all'esame del Senato per la seconda lettura.
La maggioranza ha dunque retto a questo primo esame ed ha rimandato la questione degli insegnanti ad un emendamento da inserire nel decreto legge sulla pubblica amministrazione. ''Sulla vicenda di quota 96 siamo vicini ad una soluzione. Nel decreto di rifoma della Pa, come sottolineato dal presidente Boccia, ci sono infatti tutti i presupposti, normativi, di copertura e soprattutto temporali per sanare questa ingiustizia che riguarda oltre 4mila lavoratori del comparto scuola'' ha indicato Barbara Saltamartini, deputata Ncd e vicepresidente della commissione Bilancio.
''In questi mesi - prosegue - piu' volte abbiamo investito il governo della questione, anche con l'approvazione all'unanimita' della risoluzione a mia prima firma. Per questo siamo soddisfatti della disponibilita' e dell'attenzione mostrata dal sottosegretario Cassano, il quale oggi ha confermato come nel decreto sulla Pa ci sia la possibilita' di approvare un emendamento che ponga fine all'ingiustizia creata dalla legge Fornero''. ''Il Nuovo Centrodestra - annuncia Saltamartini - presentera' quindi un emendamento ad hoc, disponibile fin da ora a sostenere analoghe iniziative proposte anche dal resto della maggioranza, con l'auspicio che si arrivi anche in questa occasione ad una proposta unanime di tutti i gruppi parlamentari. Un impegno - conclude l'esponente del Ncd - che riteniamo doveroso nei confronti delle migliaia di lavoratori della scuola, che non possono andare in pensione pur essendo in possesso dei requisiti necessari, e per favorire l'ingresso di 4mila giovani nel comparto della scuola''.
Dura invece la reazione delle opposizioni: ''Se come pare, dopo mesi di continui rinvii, non c'e' piu' un problema di coperture per risolvere la questione Quota 96, che sarebbero state individuate nel decreto PA, perche' la maggioranza si e' rifiutata stamattina di approvare un emendamento di SEL che avrebbe risolto la questione? E in vista del decreto PA, che tra le sue 50 norme non comprende la questione Quota 96, chi ci garantisce che, sulla base dei criteri di emendabilita' dei decreti legge, l'emendamento non venga dichiarato inammissibile per estraneita' di materia, o che la Corte non ne dichiari l'incostituzionalita'? ha detto Annalisa Pannarale. ''Questi lavoratori e lavoratrici della scuola rischierebbero l'ennesimo sopruso e un'ulteriore beffa. A questo punto, come ha proposto SEL questa mattina, sarebbe stato piu' utile impegnarsi per un decreto ad hoc, con un unico articolo su Quota 96. Anche su questo il governo e la maggioranza si sono mostrati sordi. Ci si assuma la responsabilita' di non illudere piu' questi lavoratori e di riaffermare la loro dignita', ha concluso Pannarale.
Zedde
Esodati, quasi 2mila posizioni certificate nell'ambito della quarta salvaguardia
Sono quasi 2mila le posizioni certificate nell'ambito della quarta salvaguardia ed oltre 7mila quelle relative alla terza salvaguardia. Sono questi in sintesi i dati diffusi dall'Inps nel report aggiornato ieri, al 2 Luglio, delle operazioni di salvaguardia che l'istituto di previdenza sta effettuando. Kamsin Dal report emerge che con riferimento alla prima salvaguardia sono stati certificate 64.3212 posizioni (a fronte di una capienza di 65mila posti) e che sono state liquidate 36.991 pensioni. Numeri molto bassi permangono invece relativamente alla seconda salvaguardia: le pensioni certificate sono state solo 16.521 e sono state liquidate 4.948 posizioni su una capienza complessiva di ben 55mila posti. Si tratta, com'è noto, di lavoratori coinvolti in accordi per la gestione di eccedenze occupazionali con l'utilizzo di ammortizzatori sociali sulla base di accordi stipulati in sede governativa entro il 2011. Poiché il licenziamento e l'accesso alla mobilità potevano verificarsi anche in anni successivi, è stato previsto che le aziende interessate avrebbero dovuto inviare entro il 31 marzo di ogni anno l'elenco dei lavoratori coinvolti. Qualche mese fa fonti sindacali avevano tuttavia indicato che gli elenchi inviati dalle aziende risultavano molto inferiori a quanto previsto dal governo. I dati diffusi dall'Inps sembrano avvalorare questa ipotesi e per questa ragione il plafond di 55mila sarà a breve ridotto a 35mila unità con il sesto intervento di salvaguardia.
Crescono anche le pensioni certificate nell'ambito della terza salvaguardia che conta un numero complessivo di 16.130 soggetti salvaguardabili. L'Inps ha certificato 7.151 e ne ha liquidate 4.018. Si è in pratica poco sotto la metà, ma in questo caso si deve tener conto che lo scorso dicembre, con la legge di Stabilità 2014, il plafond è stato aumentato di 6mila unità a favore dei prosecutori volontari. Nell'ambito invece della quarta salvaguardia, su 9.000 posizioni disponibili, l'Inps ha certificato 1.919 pensioni ed ha provveduto alla liquidazione di 586 posizioni.
Nello specifico sono state rilasciate 916 certificazioni in favore dei cessati per risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro (platea prevista di 6500) e 1.003 posizioni relativamente ai lavoratori in permesso o in congedo per assistenza di parenti disabili (platea prevista di 2500).
Nessuna certificazione invece è stata effettuata in favore della quinta salvaguardia per la quale, com'è noto, i termini per presentare istanza di accesso sono scaduti il 16 giugno.
Zedde
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Esodati, tempi brevi per l'approvazione della sesta salvaguardia
Proseguono i lavori in Parlamento sulla sesta salvaguardia. Ieri il provvedimento governativo che prevede l'estensione delle previgenti regole di pensionamento in favore di ulteriori 32.100 persone è stato discusso in Aula alla Camera che già oggi dovrebbe dare il via libera definitivo. Kamsin L'obiettivo del governo è quello di concludere la conversione in legge dell'emendamento entro fine mese per poi concentrarsi sulla legge di stabilità. Quindi i tempi saranno brevi, per questa ragione la proposta passerà senza particolari stravolgimenti o estensioni come invece hanno chiesto alcune forze politiche (in particolare Lega e Sel). Ieri infatti sono state bocciate tutte le proposte correttive e tutti i gruppi, a eccezione di Ncd e Scelta civica, hanno presentato un ordine del giorno che impegna il governo a trovare una soluzione "strutturale" al problema con la prossima legge di Stabilità.
Il testo governativo, lo si ricorda, riscrive il testo della pdl 224 (proposta Damiano), e sposta al 6.1.2016 (dal 6.1.2015 attuale) i termini per il riconoscimento delle tutele aperte in favore degli autorizzati ai volontari; ai lavoratori cessati dal servizio (con accordo o senza accordo con il datore) e i lavoratori in congedo. Inoltre si aggiunge una nuova categoria, quella dei cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato. Le tutele "nette" aggiuntive saranno 8.100, facendo salire il computo totale a 170.230 "esodati" salvaguardati.
Nello specifico l'intervento riarticola i profili di tutela attualmente aperti con riguardo: a) ai lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); b) ai prosecutori volontari (12.000 soggetti); c) ai lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti); d) ai lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti). Ed estende inoltre la platea dei beneficiari anche ad una nuova categoria: e) i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).
Intervento che viene attuato, come già detto, attraverso 8.100 nuove posizioni da finanziarie e 24mila già finanziate ma non utilizzate. Si tratta nello specifico di 20mila posizioni derivanti dalla seconda salvaguardia che viene pertanto ridotta da 55mila a 35mila posizioni (con un intervento chirurgico sull'articolo 22, comma 1, lettera a) del Dl 95/2012 che riduce la capienza del contingente da 40mila a 20mila posti) e da 4mila posizioni rese disponibili nella quarta salvaguardia che vede ridursi la capienza del contingente dei cessati unilaterali da 6.500 posizioni a 2.500 (l'intervento opera sull'articolo 11, comma 2 del Dl 102/2013).
I profili di tutela individuati dalle lettere da b) a e) vedono allargarsi il vincolo della decorrenza al 6.1.2016; mentre con riferimento alla lettera a) si prevede la necessità di perfezionare il diritto a pensione entro la fruizione dell'indennità di mobilità ovvero entro i 12 mesi dalla scadenza della stessa mediante il versamento dei contributi volontari.
Zedde
Pensioni, l'appello di Damiano ad una soluzione strutturale a breve
Dalle pagine del Quotidiano "Europa" il presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano, da sempre in prima linea sulla questione esodati, ha rilanciato la necessità di andare oltre il provvedimento sulla sesta salvaguardia predisposto dal governo in questi ultimi giorni. Kamsin "Ieri la commissione lavoro della camera ha approvato l’emendamento del governo al disegno di legge sugli “esodati”. Si tratta della sesta salvaguardia che allarga la platea ad altri 32.100 lavoratori. Il provvedimento andrà in aula oggi per la discussione generale. Una settimana fa il ministro Giuliano Poletti era personalmente intervenuto davanti alla stessa commissione per spiegare ai deputati il senso dell’emendamento. L’esito di questo incontro ha consentito, secondo il Partito democratico, di fare un passo avanti e il totale delle persone che verranno tutelate sale a 170.230 unità, con un impiego di risorse superiore agli 11 miliardi di euro" ha detto Damiano.
"Questa soluzione è il frutto della pressione esercitata unitariamente dalla commissione lavoro della camera attraverso la presentazione di una proposta di legge. È stato però decisivo il fatto che il ministro del lavoro abbia accettato di misurarsi con questo disegno di legge dei partiti di maggioranza e di opposizione con l’apertura di un tavolo di confronto.
Poletti ha promesso una soluzione strutturale al problema pensionistico nella prossima legge di stabilità, utilizzando un insieme di proposte che vanno dalla flessibilità a partire dai 62 anni di età e con le penalizzazioni, alla “Quota 100”, dall’adozione del ricalcolo contributivo per chi sceglie di andare in pensione anticipatamente, al prestito pensionistico.
Aggiungiamo che sarebbe opportuno, nella ricerca di una maggiore gradualità nell’innalzamento dell’età pensionistica, che si tenesse in considerazione la particolare condizione delle donne.
L’emendamento del governo avanza una soluzione, più contenuta nei numeri rispetto alla proposta della commissione lavoro, che permette di spostare avanti di un anno, cioè al 6 gennaio 2016, la maturazione della decorrenza del trattamento pensionistico al fine di accedere alle regole ante-Fornero.
A questa nuova platea di lavoratori si aggiunge anche quella dei “cessati”, ovvero dei licenziati da un lavoro a tempo determinato. Per fare questa operazione è stata utilizzata una parte dei risparmi della seconda e della quarta salvaguardia, alla quale vengono aggiunte altre risorse che verranno coperte utilizzando il Fondo per l’occupazione, fermo restando che si tratta di importi che saranno restituiti dal ministero dell’economia per non mettere in discussione gli interventi di tutela sociale.
È fuori discussione che l’esecutivo abbia assunto un impegno per la soluzione definitiva del problema e che questo sia stato possibile grazie al cammino compiuto in commissione lavoro: è il frutto, in primo luogo, dell’impegno unitario, costante e caparbio di tutti i partiti che hanno fatto delle correzioni alla “riforma” Fornero un punto centrale della loro iniziativa.
In questo ultimo caso abbiamo messo in pratica l’obiettivo di utilizzare tutte le risorse accantonate e di reimpiegare gli eventuali risparmi. Abbiamo chiesto un monitoraggio all’Inps che ha consentito di chiarire che, mentre la prima salvaguardia ha previsto 65.000 lavoratori tutti certificati, la seconda, a fronte di 55.000 pensionandi previsti, ne ha registrati meno di 20.000.
Lo stesso scarto lo abbiamo registrato nella quarta salvaguardia, ma siamo convinti che in futuro si presenterà la stessa situazione che potremo utilizzare positivamente per salvare altri lavoratori.
Non a caso abbiamo chiesto ed ottenuto di avere un tavolo di confronto annuo con un “contatore” delle certificazioni e delle risorse impiegate. Quello che è sicuro è che tutti gli 11 miliardi stanziati dovranno essere utilizzati per i lavoratori rimasti senza reddito a seguito di una “riforma” sbagliata e che non potranno essere stornati per impieghi diversi.
Tra i numerosi problemi non ancora risolti vogliamo segnalare alcuni errori veri e propri: le ricongiunzioni per coloro che hanno versato i contributi all’Inpdap e all’Inps e che, per avere un’unica pensione, debbono versare due volte i contributi (una “svista” del governo Berlusconi); i macchinisti delle ferrovie che non sono stati inseriti nelle armonizzazioni pensionistiche (immaginiamoci un conduttore di Frecciarossa con 67 anni di età); gli insegnanti di “Quota 96” che non vanno in pensione perché il governo Monti non si è accorto che il calendario scolastico non inizia dal primo gennaio. A questi errori bisogna porre rimedio, accanto al fatto che nella legge di stabilità andrà individuata una soluzione strutturale per correggere l’attuale situazione" ha concluso Damiano.
Zedde
Esodati, parte oggi la discussione in Aula sulla Sesta salvaguardia
E' arrivato ieri il disco verde della commissione Lavoro di Montecitorio all'emendamento del Governo che concede la sesta salvaguardia per gli "esodati" dalla riforma delle pensioni Monti-Fornero di fine 2011. Il testo arriverà oggi pomeriggio all'esame dell'Aula. Kamsin I tempi di approvazione saranno rapidi, hanno assicurato fonti vicine all'esecutivo; l'obiettivo è dare un primo concreto segno che qualcosa, sul fronte delle tutele previdenziali, si sta iniziando a muovere dopo diversi mesi di stallo. Con l'emendamento si spostano di un altro anno al 6 gennaio 2016 (48 mesi dall'entrata in vigore del decreto legge 201/2011) i requisiti per ottenere il riconoscimento della salvaguardia e si allarga la platea dei beneficiari a un nuova categoria: i cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato. Si tratta di 4mila lavoratori che hanno perso il contratto a termine tra il 2007 e il 2011, non più rioccupati a tempo indeterminato, per i quali sono maturati i requisiti per utili per conseguire la decorrenza del trattamento pensionamento entro il 6.1.2016, per l'appunto.
Il testo della proposta di legge estende quei profili di tutela soggetti ad un vincolo temporale entro cui deve essere maturato il diritto alla decorrenza pensionistica. Si tratta nello specifico dei lavoratori in mobilità (5.500 soggetti); i prosecutori volontari (12.000 soggetti); i lavoratori cessati per accordi individuali o collettivi, licenziati individuali (8.800 soggetti); i lavoratori in congedo per la cura di parenti disabili (1.800 soggetti), oltre come già detto, alla nuova categoria dei cessati da un rapporto di lavoro a tempo determinato (4mila soggetti).
Complessivamente sono 32.100 i nuovi tutelati da questa nuova iniziativa governativa, che verrà finanziata in larga parte attingendo alle risorse stanziate per la seconda (i 55mila del decreto dell'ottobre 2012) e la quarta salvaguardia (i 9mila del Dl 102 del 2013) risultate, in entrambi i casi, superiori alle domande che hanno ottenuto l'ok Inps. Mentre saranno 8.100 le posizioni da finanziarie dal governo.
Zedde
Pensioni, Damiano: la soluzione per i Quota 96 in riforma Pa
E' da anni che combattiamo per risolvere il problema degli “esodati” e, anche con la sesta salvaguardia, crediamo di aver dato un contributo per un miglioramento della situazione. L’ aver incluso altre 32.000 persone, pur non essendo risolutivo, consente di portare il totale dei salvaguardati ad oltre 170.000 con una copertura finanziaria superiore agli 11 miliardi di euro. Kamsin E' quanto ha affermato l'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano ieri alla vigilia dell'avvio dei lavori sulla discussione alla Camera della proposta governativa in favore degli esodati, la sesta salvaguardia. "Le risorse aggiuntive, reperite dal Fondo per l’occupazione, verranno restituite nella legge di Stabilità: non esiste nessuna contrapposizione tra “esodati” e cassintegrati". Damiano ha anche ricordato che questo si tratta di un primo intervento tampone in materia pensionistica dopo gli errori contenuti nella Fornero del 2011 e che sulla road map del governo ci saranno altri interventi contenuti nella Riforma della Pa e poi nella legge di stabilità per il 2015.
L'Ex ministro ricorda anche che il problema dei quota 96 della scuola potrà essere esaminato nel corso della conversione in legge del decreto legge sulla riforma della pubblica amministrazione: "non c’è nessun rifiuto di affrontare il tema di “Quota 96 degli insegnanti". La non ammissibilità del tema rispetto all’emendamento alla proposta di Legge sugli Esodati formulata dal Governo, è semplicemente dovuta alla normale prassi della estraneità della materia. Del resto, questo tema è già oggetto di una apposita proposta di legge attualmente in discussione e può essere più agevolmente inserito come emendamento nel Decreto Pubblica Amministrazione".
Intanto ieri c'è stato l'atteso via libera in Commissione Lavoro alla Camera all'emendamento sulla sesta salvaguardia. Bocciate le oltre 70 proposte emendative al progetto che erano state presentate soprattutto da Lega e Sel. L'itenzione del governo è di far viaggiare il provvedimento speditamente (il documento approderà in Aula oggi pomeriggio per la discussione generale) in modo da avere l'approvazione definitiva del Parlamento prima della pausa estiva.
Zedde